fastdoc Inviato 4 Luglio 2023 Inviato 4 Luglio 2023 "Lies", 1988 secondo album dei Guns N' Roses. Il disco è diviso in due parti: i primi quattro brani sono l’EP d’esordio. Nella seconda facciata troviamo quattro brani semiacustici (con la chicca della ballad "Patience", destinata a diventare un classico del gruppo, ma anche “One in a million” con un testo da dimenticare). Un disco di transizione dopo Appetite for destruction e prima di "Use Your Illusion I" che ha comunque venduto bene. 2
one4seven Inviato 4 Luglio 2023 Inviato 4 Luglio 2023 Oggi sul piatto va una copia originale in LP che ho cercato per molto tempo, e che la mia dolce consorte non ha esitato a regalarmi appena l'abbiamo trovato. Per me, uno di quei dischi imprescindibili. Tanto mi ammalia ogni singolo suono che ne esce fuori. Probabilmente un lavoro che ancora oggi, artisticamente, è da considerarsi proiettato nel futuro. Don Cherry, Brown Rice. (1975) 2
Questo è un messaggio popolare. analogico_09 Inviato 4 Luglio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 4 Luglio 2023 C?è già stato uno scambio sul chitarrista brasiliano Irio de Paula musicista leggendario dei formidabili e oramai "leggendari" panorami jazzistici italiani degli anni '7'0/'80 specialmente romani, se non anche palermitati, ecc... Non ascoltavo da tanto l'unico disco che posseggo del "nostro", musiche per chitarra sola. Dopo aver scambiato qualche ricordo anche con @giorgiovinyl e @ediate mi è venuta voglia di cercare altri dischi registrati con i suoi musicisti più stretti e significativi. L'altro giorno passavo per caso davanti al negozio fisico specializzto in vinili - "erede" del mitico Millerecords di Roma - e ne ho approfittato per dare una sbirciata. Con mia somma e gioiosa, eccitata sorpresa ho inaspettatamente scovato ben due dischi in ottimo stato del "nostro" prodotti e distribuiti per la leggendaria serie "Horo" dell'indimenticabile Aldo Sinesio, grande "personaggio" dello scenario discografico jazz italiano aperto anche al grande jazz d'oltreoceano. Il primo disco abbiamo Irio de Paula, Alessio Urso; bassista di spicco del panormama jazzistico italiano; Alfondo Vieira, quel batterista brasiliano "esotico" che in quegli anni accorrevamo spesso nei club per ascoltare da vivo la sua potente energia musicale, quel drumming trascinante mix di bossa, samba, jazz, jazz/latino, il tutto "dominato" da un immaginario musicale molto fisico, potente, quasi selvaggio, ancestrale. In questo disco "Maracanao" vi ho riconosciuto le vecchie emozioni; mi sono tornate a galla le indimenticbili sensazioni provate durante i concerti. Una sottile, felice e un poco "triste" nostalgia (forse una saudade) senza rimpianti dal momento che non mi feci mai mancare di vivere spesso questi meraviogliosi appuntamenti musicali. Stessa cosa per l'altro disco "Manaus", sempre produzione HORO, un promo "fuori commercio", nel quale ritroviamo lo stesso trio e con l'aggiunta del percussionista brasiliano Luis Agudo davvero fantastico che tra l'altro si lancia in incredibili assoli al berimbau! Preziosa anche la collaborazionedi Cicci Santuccii, eccellente musicista di più datata generazione , autore di alcuni arrangiamentinorchestrali. Con oggi è la terza volta che li riascolto in pochi giorni. Ho amche "puntato" il disco HORO, "Balanco" 1972, più "celebrato" se non altro a livello collezionistico, ed anche perchè ci suona MANDRAKE, l'altro leggendario percussionista comprimario di De Paula che ascoltavo dal vivo in duo, solo chitarra e percussioni, no batteria. Ne parlo anche se non l'ho ancora scoltato... da vinile.., cosa che farò credo al più presto. 3
analogico_09 Inviato 4 Luglio 2023 Inviato 4 Luglio 2023 43 minuti fa, one4seven ha scritto: Oggi sul piatto va una copia originale in LP che ho cercato per molto tempo, e che la mia dolce consorte non ha esitato a regalarmi appena l'abbiamo trovato. Ottimo, ne abbiamo più volte parlato, simmentriche impressioni, stessa affezione che ci porta a riascoltare spesso questo capolavoro, tra i tanti, di Don Cherry... Bel regalo ti ha fatto la tua amata consorte... anche la mia a volte riesce ad azzeccare i miei gusti.., e non rischi di regalrmi doppioni perchè può sbircialre il mio databas... Che edizione è. Ti ricordo che la mia è la prima stampa EMI iraliana , prima mondiale, e che forse fui tra i primi in italia e nel mondo ad acquistarlo a Bologna, Nannucci, il giorno stesso dell'uscita e delle presentazioni nelle discoteche... Lo dico per dire, non per farci il fanatico...
one4seven Inviato 4 Luglio 2023 Inviato 4 Luglio 2023 @analogico_09 anche la mia, gatefold, EMI Italiana prima stampa. 😁 In condizioni molto buone. Non ci è costata poco... Un 50ino.
Questo è un messaggio popolare. ninomau Inviato 4 Luglio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 4 Luglio 2023 Giulini non ha frequentato molto Mahler, ma questa prima con la CSO merita, soliti equilibrio ed eleganza. Incisione HI-Q, tentativo di qualche anno fa di realizzare dischi audiofili dal prezzo contenuto dai cataloghi EMI e Columbia . Non tutti sono AAA, e non tutti sono riusciti bene, ma questo non è niente male. 5 1
damiano Inviato 4 Luglio 2023 Inviato 4 Luglio 2023 Il 2/7/2023 at 16:27, analogico_09 ha scritto: Musica organica.., anzi, Mingus è proprio un musicista "organo" che con una ne può suonare cento... Che descrizioni 'spettacolare'..e Pre Bird è esattamente come lo hai descritto " forme "severe" e scheggiate e ancestrali di Strawinsky, al sarcasmo di Weil, a remote suggestioni berloziana, senza mai rinunciare alle "obbligazioni" ellingtoniane e con "rinculi" di santi neri e donna peccatrice.." Bellissimo 🙂 Ciao D
analogico_09 Inviato 4 Luglio 2023 Inviato 4 Luglio 2023 30 minuti fa, damiano ha scritto: Bellissimo 🙂 Grazie Damiano, ben gentile. 😊
Spadaccino1 Inviato 5 Luglio 2023 Inviato 5 Luglio 2023 13 ore fa, ninomau ha scritto: Incisione HI-Q, In effetti, ho alcuni "Supercuts".... mediamente mediocri. Se lo trovo, proverò a sentire questa N. 1 di Giulini. Grazie
azn131 Inviato 5 Luglio 2023 Inviato 5 Luglio 2023 Il 18/6/2023 at 14:39, Kouros ha scritto: Questo è il vero e unico capolavoro della nostra A mio parere il top lo si raggiunge con Ray Of Light pubblicato nel 1998
one4seven Inviato 5 Luglio 2023 Inviato 5 Luglio 2023 Eccoci con un altro dei miei dischi preferiti. Pietra angolare della fusion, ma anche per lo stesso strumento batteria. Di chi parliamo? Billy Cobham, Spectrum (1973). Si ascolta solo ad alto volume. 😁 2
Questo è un messaggio popolare. one4seven Inviato 5 Luglio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 5 Luglio 2023 Facciamo qualche passo indietro, di tre anni, ed uno di lato sul genere. Cosa troviamo? Ma... un grande classico che non può mancare in nessuna discoteca. Santana, Abraxas (1970) 7
ferdydurke Inviato 5 Luglio 2023 Inviato 5 Luglio 2023 Recentemente ho preso questo “Bells on sand “ lavoro recente del pianista Gerald Clayton…non è il mio genere di jazz, ma il disco non è niente male, balla la performance di Maro in Damunt de tu Només les Flors feat…vinile purtroppo digitale e con qualche pecca 1
Questo è un messaggio popolare. Gaetanoalberto Inviato 5 Luglio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 5 Luglio 2023 UN CAPOLAVORO The Modern Jazz Quartet, The Last Concert - registrato nel 1974 - prima copia Japan del 1975. Strepitosa incisione, dopo 19 anni di “matrimonio artistico” dei quattro, il concerto di addio al palcoscenico li trova all’apice dell’intesa e della maturità individuale. Dave Hewitt, che cura la registrazione, dopo decine di ascolti anche in parallelo con le tracce degli stessi brani di altre performance, conclude che l’ultima è la migliore versione. Chi ha ascoltato il concerto conferma che il gruppo realizza delle esecuzioni leggermente arricchite e piú lunghe dei loro successi. Il piano di John Lewis, il gigantesco ed ispirato vibrafono di Milt Jackson, le campane e le percussioni di Connie Kay e l’elegante decisione del contrabbasso di Percy Heath, partoriscono un gioiello che mi auguro ri/ascolterete, e che mi ha dato un’emozione speciale. 7
one4seven Inviato 6 Luglio 2023 Inviato 6 Luglio 2023 Oggi facciamo un salto quantico rispetto ai giorni passati e sul piatto va un disco che va ascoltato "per forza" se hai ascoltato i precedenti della stessa band. Perché? Perché questo disco chiude un ciclo... E te lo scrivono proprio in copertina "Ipotesi di epilogo di una trilogia chimica". Sto parlando dei Bluvertigo, ed il disco (doppio LP) è Zero, ovvero la famosa nevicata dell'85 (1999). E con la chiusura del "ciclo" (Acidi e basi, Metallo non metallo, Zero) per me si chiude anche la splendida parabola del Bluvertigo. Che dire... Il costrutto "perfetto" (equilibrio tra sperimentazione e ricerca melodica) di Metallo non Metallo, qui viene elevato e portato all'estremo. È una sperimentazione continua, ricerca di forma e di suono. Troppo, per il mercato Italiano, che infatti non premiò affatto il disco, con vendite sensibilmente inferiori rispetto al successo precedente di Metallo non Metallo. Nonostante la Sony ci investì molto denaro, aspettandosi di vendere 250.000 copie, ne piazzarono appena 70.000. Comprensibile. Non è un disco facile, e non lo voleva essere di certo... Morgan stava decisamente "avanti"... Tutt'oggi sarebbe ancora "troppo" per il mercato Italiano. Posto un link ad un interessante articolo di Rolling Stone Italia che racconta la genesi del disco. 1
Questo è un messaggio popolare. 8Franz Inviato 6 Luglio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 6 Luglio 2023 3
ediate Inviato 7 Luglio 2023 Inviato 7 Luglio 2023 @analogico_09 bellissimi gli LP di Irio De Paula… “Maracanà” lo conosco benissimo, lo aveva il mio più caro amico nonché compagno di banco alle medie, fanatico come me di De Paula; andavamo insieme al “Brass Group” ad ascoltarlo… purtroppo la copia che mi feci di quel disco, su cassetta, è andata perduta (il LP era suo) e poiché la vita ci ha fisicamente allontanati non potrò più riaverlo. Ora però che me lo hai ricordato (concordo sulla tua analisi di Afonso Vieira, straordinario; Alessio Urso è ben noto, giustamente, direi) mi metto subito alla caccia (su discoGS, che da noi i negozi di dischi, nuovi ed usati, non ci sono più). Grazie per il bel ricordo, grandissimo De Paula… 1
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