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Il disco in vinile che state ascoltando ora!


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Inviato

Fuori, la notte è madida di pioggia, e "dentro" è lo stesso... Finardi è colonna sonora ideale, le note del pianoforte tintinnano come gocce sul lucernario, ed accompagnano con dolce melanconia la fine della giornata.

 

Finardi.thumb.jpg.16d9310ee9335ce5783f42e95e798427.jpg

 

Doppio vinile sontuoso, incisione naturalissima, l'ascolto a basso volume è gratificante come poche altre volte.

  • Melius 2
analogico_09
Inviato

"This was part of a concert given by the Charles Mingus Jazz Workshop January 16, 1959 at the Nonagon Art Gallery on lower Second Avenue."

 

Jazz Portraits - Charles MIngus Jazz Workshop

 

"Solo" un quintetto per questo concerto tenutosi in luogo dove vi sia arte figurativa che ben si sposta con l'arte musicale che fa "da moglie" a tante altre arti ma solo provvisoriamente perchè lei preferisce restarsene sola soletta nel suo "silente" rifugio" fino a quando qualche degno se non anche indegno musicista non le dia la sveglia.


Qui la sveglia la danno due solisti pezzi da novante spesso presenti nelle discografie di MIngus: John Handy, alto sax e Booker Ervin, sax tenore, il resto lo fanno il pianista Richard Wyands, il fido Dannie Richmond, batteria e Mingus (il catalizzatore) sul quale cos'altro dire, che giganteggia anche in questo concerto che forse non passerà alla storia come altri album ben più "elaborati" e celebrati, primissimi capolavori, e manco pochi, ma quanto avrei dato se avessi potuto esserci all'epoca per ascoltare una musica che resta pur sempre l'eccezionale mingusiano con due solisti dell'anima e una ritmica pazzesca, per giunta dentro una galleria d'arte nella quale mentre ascolti puoi volteggiare con lo sguardo alla ricerca un'opera pittorica, scultorea od altro tipo che renda più pieno e tondo il tuo ascolto la tua emozione musicale.

Quattro i brani, di cui tre composti da Mingus, due cavalli di battaglia: "Nostalgia in Time Square" e "Alice's Wonderland", un altro meno noto, infine il celebre standard "I Can't Get Stardet"  di un certo Duke (non Ellington) e testo di Ira Gershwin fratello di George.

 

In questo ritratto Mingus ha un volto rilassato.., un po' estasiato, pipa in mano, respirando  forse l''atmosfera del luogo.

 

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  • Thanks 1
Inviato

Questo tipo è genio assoluto...

 

 

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  • Melius 1
Gaetanoalberto
Inviato

 

LongGone 2022
Joshua Redman – tenor saxophone, soprano saxophone

Brad Mehldau – piano

Christian McBride – bass

Brian Blade – drums

Ognuno di loro ha perseguito una brillante carriera solista, ma ritrovarsi nel quartetto, al servizio della musica e non del singolo, ha generato un disco molto elegante, nel quale l’equilibrio tra i musicisti, la morbida poesia del soffio di Redman, la sezione ritmica non invadente di Blade e Mc Bride ed il tocco di Brad non stancano mai.

 

 

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  • Thanks 2
Inviato

Discone per chi ama il progressive rock

 

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  • Melius 1
Inviato

Interpretazioni leggendarie della tarda era analogica dei concerti per pianoforte 2 e 3 di Bela Bartók, veri "tour-de-forces" che qui Ashkenazy affronta con spettacolare forza e virtuosismo. Solti dirige la LSO con lucidità e brillantezza in questa musica misteriosa ed affascinante, a tratti monumentale (secondo) ma anche ariosa (terzo), ottimamente registrata nella mitica Kingsway Hall.

 

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  • Melius 2
giorgiovinyl
Inviato
Il 3/3/2024 at 14:15, Tigra ha scritto:

Avrebbe compiuto 82 anni ieri, ahimé se n'è già andato da un bel pezzetto 😢

Cosa dire di Lou Reed che non sia già stato detto? nulla, lascio spazio alla sua Musica

 

Il 3/3/2024 at 15:52, analogico_09 ha scritto:

In effetti.., potrei solo dire a titolo personale che sia stato, sia.., uno dei più grandi autori del/di rock, in virtù di una musica "semplice & "maledetta" (un virtù.., non confondiamo), penetrante, grande anche nei testi. Reed era un poeta.
Avevo messo su a girate BERLIN prima di entrare e forum e leggere il tuo post, bella concidenza, uno dei suoi due o tre primissimi capolavori, un'immersione nel dolore, nelle oscurita nel climax distorcente a tratti perfino macabro: "tanti auguri" rivolti a Caroline nel brano Berlin.

Mi fermo e concludo che il disci si avvale della collaborazione di grandi musicisti d'area mista, rock, jazz: Jack Bruce, F.lli Brecker (il sassofonista Michael scomparso anzitempo nel 2007) ,  Steve Hunter, etc.

Li Ho entrambi, stasera li ascolto. 

analogico_09
Inviato

@giorgiovinyl
"Un mix di minimalismo" e di post-barocco incalzante nelle immagini filmiche di Peter Greenaway  (il mio regista prteferito degli ultimi 20 anni) e nelle retiterazioni sonore di Michael Nyman che ho ascoltato due volte dal vivo con la sua band. Gran cult anche per me!

 

Gran bel disco in vinile non lo conoscevo..., Giorgio presenta i documenti :classic_laugh:

giorgiovinyl
Inviato

@analogico_09 Ci fu un periodo che Nyman veniva spesso agli Amici della Musica di Palermo. L’avrò visto almeno 3-4 volte. 
Con il mio gruppo di amici andavamo a vedere tutti i film di Peter Greenaway, cosa che non ho fatto per tutti i registi, ma solo alcuni come Spike Lee e Pedro Almodovar. 

  • Melius 1
analogico_09
Inviato

@giorgiovinyl  Belle esperienze. Con documenti intendevo chiedere info sul disco che mi alletta...

analogico_09
Inviato

Le sinfonie di Schubert sono sempre una riscoperta, ad ogni nuovo ascolto. La Quarta sinfonia "Tragica" [ma non troppo... un monumento alla musicalità senza tempo - ndr] meno nota dell'ottava "Incompiuta" non è affatto avara di novelle sorprese nei rinnovati accenti e prodigiosi in_canti.

Interpretate da Giulini, poi...
 

 

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  • Melius 2
Inviato

Album del 1982. Un album che lascia l'amaro in bocca. Un primo lato decisamente Electro pop ed un lato B più "suonato". Bisognerebbe calarsi in quell'anno per capirlo fino in fondo. Fra tutti i brani spicca, e scusate se è poco, Under Pressure che sembra essere buttata lì per caso. E non a caso è l'ultima traccia. Brano capolavoro con la voce inconfondibile di un grande David Bowie.

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  • Melius 2

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