analogico_09 Inviato 13 Giugno 2024 Inviato 13 Giugno 2024 22 minuti fa, analogico_09 ha scritto: Poi si può non essere d'accordo su qualcosa. Per esempio Cecile McLorin Salvant Non ho capito.., chi sarebbe d'accordo o non d'accordo.., personalmente sarei d'accordo che questa gipovane afroamericana abbia il soul, blues and gospel nell'animo.., molto brava, degna "amabasciatrice" del jazz mica come certe cantanti "gatte morte" biancucce che con un poco di voce finto cool invero semisfiatate cantano pure stonicchiate... comun que dico il peccato non i peccatore.., ma non è difficile indovinare... 22 minuti fa, analogico_09 ha scritto: Poi si può non essere d'accordo su qualcosa. Per esempio Cecile McLorin Salvant Non ho capito.., chi sarebbe d'accordo o non d'accordo.., personalmente sarei d'accordo che questa gipovane afroamericana abbia il soul, blues and gospel nell'animo.., molto brava, degna "amabasciatrice" del jazz mica come certe cantanti "gatte morte" biancucce che con un poco di voce finto cool invero semisfiatate cantano pure stonicchiate... comun que dico il peccato non la peccatrice.., ma non dovrebbe essere difficile indovinare...
giorgiovinyl Inviato 13 Giugno 2024 Inviato 13 Giugno 2024 @Kat62 Lo sto ascoltando in streaming ma piacerebbe averlo in vinile. Come è la qualità di stampa, l'incisione? Ho il precedente, che segnalai in questo, thread e, oltre che un gran disco, è pure ottimo in vinile, anche se la prima copia la dovetti sostituire.
giorgiovinyl Inviato 13 Giugno 2024 Inviato 13 Giugno 2024 1 ora fa, analogico_09 ha scritto: Non ho capito.., chi sarebbe d'accordo o non d'accordo.., personalmente sarei d'accordo che questa gipovane afroamericana abbia il soul, blues and gospel nell'animo.., molto brava, degna "amabasciatrice" del jazz mica come certe cantanti "gatte morte" biancucce che con un poco di voce finto cool invero semisfiatate cantano pure stonicchiate... comun que dico il peccato non i peccatore.., ma non è difficile indovinare... Mi ricordavo che non ti piaceva, allora siamo d'accordo che è molto brava e una ventata di aria fresca essendo molto originale.
Kat62 Inviato 13 Giugno 2024 Inviato 13 Giugno 2024 @giorgiovinyl L'ho ascoltato una sola volta,ma direi che la registrazione non è eccezionale, il vinile e comunque silenzioso e nell' insieme si fa ascoltare bene ed è piacevole.Il vinile ha la classica busta con velina interna che di questi tempi è grasso che cola.
Kat62 Inviato 13 Giugno 2024 Inviato 13 Giugno 2024 @giorgiovinyl Dimenticavo io ho la versione colorata azzurra presa da Discoteca Laziale.👋
analogico_09 Inviato 13 Giugno 2024 Inviato 13 Giugno 2024 1 ora fa, giorgiovinyl ha scritto: Mi ricordavo che non ti piaceva, allora siamo d'accordo che è molto brava e una ventata di aria fresca essendo molto originale. Non ricordo, forse avevo l'influenza e le orecchie tappate dal raffreddore... No.., capita anche di cambiare idea, mi piace, non dico sia la nuova messia del canto in jazz, ma è musicale e piacevole la sua voce.
Kat62 Inviato 13 Giugno 2024 Inviato 13 Giugno 2024 @giorgiovinyl ascoltato ancora il Roma adesso ben caldo e devo dire che il disco suona abbastanza bene con queste chitarre elettrificate in primo piano,la batteria forse un po' lontana,nella seconda parte dal 2 brano sembra sia stata spostata un po' più avanti. Bella la voce ,questo disco mi riporta a quando ascoltai per la prima volta i Cowboy Junkies con l'aggiunta delle chitarre dei Crazy Horse.Questa giovane ragazza son sicuro che migliorerà sempre come è stato per la Margo. Prenderò anche il primo disco( grazie per le segnalazioni)sono curioso di sentire l'esordio,per intanto questo per me è promosso.👍 1
Questo è un messaggio popolare. Gaetanoalberto Inviato 13 Giugno 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 13 Giugno 2024 👍(!). **** 👑 Penguin 🔈🔈🔈- Legenda: pollicione su= mi è piaciuto; punto esclamativo: ma mi è piaciuto proprio molto; puntino: aspetti personali della recensione ; asterischi e corone: classificazione guida Penguin se presente (gli asterischi valgono come le stelle Michelin, ma arrivano ad un massimo di 4, se c'è anche la corona trattasi di disco che non può assolutamente mancare). Altoparlanti: qualità dell'incisione (max 3). Buon ascolto. 3
analogico_09 Inviato 13 Giugno 2024 Inviato 13 Giugno 2024 Le "stelle" sono taante, milioni di milioni le "stelle di negrooni" voglion dire qualità ... tanto vale usare anche quelle.., non servono solo per giudicare i salamai da 5 stelle... o 5 "bullette" come le chiamavamo un tempo 🤩 Questo disco di Dolphy invece come da titolo è una musica "colloquiale" e rilassata, molto raffinata e riflessiva, CONVERSATIONS (1963) tra il leader e comprimari di altissimo livello, con un Dolphy meno "aggressivo" del solito, aggressivo nell'accezione nobile det termine, poco virtuosismo grande musicalità . E molto altro ancora.., ma si è fatto tardi mi limito a osservare che sia un disco da ascoltare, godere e capire in proprio, senza ricorrere alle "guide"...una musica che non ha bisogno di "stelle" esterne.., essa stessa è una mirabile "stella" che risplende nel breve ma luminosissimo firmamento musicale di Eric Dolphy.
Questo è un messaggio popolare. maabus Inviato 14 Giugno 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 14 Giugno 2024 3
Gaetanoalberto Inviato 14 Giugno 2024 Inviato 14 Giugno 2024 👍(!) 🔈🔈🔈 Whisper Not - 1958/1974 Winton Kelly al piano, Kenny Burrell alla chitarra, Paul Chambers al contrabbasso, Philly Jones alla batteria. Un ottimo pianista di. Uona reputazione ma non particolarmente noto a livello commerciale, sulle tastiere dai 12 anni di età, che si esibisce in un jazz che richiama bene le origini blues, con un lodevole swing che si gode per tutto il disco. La prima facciata in quartetto, di pieno corpo, la seconda più suadente, in trio. Sempre in evidenza la notevole fluidità della chitarra di Burrell, con il basso di Chambers, ancora giovane ma magistrale. Beddu!
Grancolauro Inviato 14 Giugno 2024 Inviato 14 Giugno 2024 Raccolta del 1981 che contiene alcuni “classici” dei Japan più qualche inedito e una bizzarra cover di All Tomorrows Parties dei Velvet Underground. Bel disco, in me risveglia tanti ricordi… 2
analogico_09 Inviato 14 Giugno 2024 Inviato 14 Giugno 2024 Su Wynton Kelly, un pianista fondamentale nella storia del jazz moderno andrebbe detta la corretta e rispettosa "verità" artistica e storica. Celebrato come tale dagli appassionati, conoscitori e seguaci delle musica afroameriana (potremmo ampiamente disinteressarci del fatto che non fosse particolarmente noto a livello"commerciale" questione avulsa (semmai ingiustamente sottovalutato) che non aiuta a tracciare un profilo sostanziale, "serio" e sensato del "nostro" che godeva di grandissima reputazione tra i suoi "collegi" più o meno capitali. Ruporto da wiki qualche fondamentela "informazione", alcune dichiarazione di grandi artisti della musica jazz che ne sanno ceramente più di ogni altro sulla questione, quindi what more? Wynton Kelly, che era considerato uno specialista del blues (per questo Davis gli affidò Freddie Freeloader che è una forma blues e forse il più tradizionale tra i brani di Kind of Blue), fu uno dei sideman più prolifici dei suoi tempi: per la Riverside, la Vee-Jay, la Verve Records, la Blue Note Records e la Milestone Records incise decine di album come sideman e come leader. Lasciato il gruppo di Davis, formò un trio con Paul Chambers e Jimmy Cobb (che lasciarono il gruppo di Davis assieme a lui) con cui continuò a lavorare per la maggior parte degli anni sessanta. Il trio, divenuto una delle sezioni ritmiche più popolari della scena, lavorò con molti solisti, tra i quali i tenorsassofonisti Hank Mobley e George Coleman (anch'essi ex-davisiani), il trombettista Freddie Hubbard, e dando forse il meglio di sé in diversi ottimi album di Wes Montgomery. «Mi piaceva molto come suonava Wynton, una specie di combinazione tra Red Garland e Bill Evans. Sapeva suonare praticamente tutto, e in più era un mostro quando accompagnava un solista. Cannonball e Trane ne andavano matti e io anche.[4]» (Miles Davis) Kelly fu correttamente descritto da Miles Davis come un ibrido tra Red Garland e Bill Evans[4]: Kelly accompagnava con la sensibilità ritmica di Garland unita a un understatement che pareva derivato da Bill Evans. La sua sottigliezza e capacità di non imporsi come accompagnatore fecero sì che la sua statura musicale passasse spesso inosservata, facendone uno dei pianisti più sottovalutati del periodo hard bop[5]. Una prova delle sue qualità si può trovare nell'eccellente Kelly Blue, dove il pianista suona con Chambers e Cobb e in due delle otto tracce il trio è affiancato da Nat Adderley alla cornetta, Benny Golson al sax tenore e Bobby Jaspar al flauto traverso[6]. Il suo disco ivi citato, è semplicemente straordinario. (e questo lo dico umilmente io). .
OTREBLA Inviato 14 Giugno 2024 Inviato 14 Giugno 2024 Aita', quello lì proprio te lo invidio...speriamo lo ristampino... 1
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