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Melius Club

E' stata la mano di Dio, film di P. Sorrentino


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Inviato
Il 25/12/2021 at 17:45, audio_fan ha scritto:

preferirono "tifare" per gli argentini (ancorché fascisti) piuttosto che per un paese da loro ritenuto "imperialista".

Perché era sempre il Nord contro il Sud, il ricco contro il povero, il Savoia contro il Borbone.

Inviato
Il 25/12/2021 at 16:20, audio_fan ha scritto:

Il cinema italiano sopravvive grazie ai contributi di stato erogati con varie modalità (tax credit, contributi regionali, riconoscimento di opera di interesse culturale, produzione e distribuzione tramite Rai Cinema e quant' altro) si è piegato a mettere in scena storielle "educative" che mettono in scena i Valori del ceto dominante (accoglienza, solidarietà sociale, inclusione sociale ecc ecc).

Ma anche questo mica celodicono ... 'ste teorie stranamente sempre messe in piedi dagli artisti di destra "che a noi nun ce fanno lavorà, solo a Bertolucci o Monicelli ...": sarà perché non sanno proprio di che parlare e come farlo?

Inviato
4 ore fa, appecundria ha scritto:

Nord contro il Sud

vero, ma credo che da parte di molti l' ostilità dei confronti dei (supposti) paladini della democrazia liberale non sia pre-politica ma politica, anzi, per dirla tutta, "partigiana". Non abbiamo però indizi (almeno non mi sembra) sulle posizioni del personaggio "zio del protagonista", ci sta che la spiegazione migliore sia "Nord contro Sud".

Inviato

 

1 ora fa, djansia ha scritto:

sarà perché

Sei fuori completamente fuori strada, io non sono affatto contro il cinema (o l'espressione artistica in generale) "partigiana", sono contro la mediocrità, anche quando non arriva al lecchinaggio servile nei confronti del potere.

.

Tanto per fare un esempio "Aleksandr Nevskij" fu prodotto in pieno periodo stalinista ma è ugualmente un grande capolavoro.

 

Inviato
Il 27/12/2021 at 17:11, audio_fan ha scritto:

Tanto per fare un esempio "Aleksandr Nevskij" fu prodotto in pieno periodo stalinista ma è ugualmente un grande capolavoro.

Ma con cosa te ne esci?

Parlavi d'altro, di cinema italiano asservito ai valori della classe dominante e te ne esci con un film sovietico di novanta anni fa praticamente?

 

Inviato

Calligrafismo prevedibile che vorrebbe imitare lo sperdimento onirico del grande Federico. Mi pare questo il succo dei film di Sorrentino: li per li’ anche godibili ma non lasciano traccia ed eco (imho)

  • Melius 1
Inviato
Il 25/12/2021 at 01:19, analogico_09 ha scritto:

Ti consiglio di vedere L'amico di famiglia, con un Giacomo Rizzo strepitoso, da annali.., usuraio lussurioso.., sorta di "nosferatu" riletto in chiave moderna molto trasversale ma decisamente assonante

concordo , visto ieri su netflix, fastidioso il personaggio ma bello davvero il film

Inviato
1 ora fa, Alessiodom ha scritto:

Visto stanotte, qui nella desertica tundra sentimentale padania posso solo dire che a me fa sempre bene vedere film così.

 

Uno scrittto, il tuo, di ammirevole sensibilità. Checchè se ne possa pensare del film.

 

  • Thanks 1
Inviato
6 ore fa, mozarteum ha scritto:

Calligrafismo prevedibile che vorrebbe imitare lo sperdimento onirico del grande Federico. Mi pare questo il succo dei film di Sorrentino: li per li’ anche godibili ma non lasciano traccia ed eco (imho)


Rivisto, questa volta tutto intero e ricominciando da capo. Siparietti, quadretti, stereotipi e caricature affastellati alla bel e meglio dal regista che (dopo la grande "bruttezza" ci riprova...) vuole a tutti i costi fare il suo 81/2... L'ambizione di molti registi a dire in vero.., ma in tanti ci provano, pochissimi riescono... Fellini in 81/2, in Amarcord, ecc, racconta di come da regazzini restassero attratti dalle donne "mature", "tettone", mitologiche:  la sarachina, la volpina, la tabaccaia, la gradisca... però sempre restando sul piano dell'immaginazione, del suggerimento.., senza mai mostrare l'approccio sessuale "pratico" nel caso ce ne fossero stati.., mentre Sorrentino gira la scena della "contessa" con un realismo materiale che personalmente ho trovato volgare (parlo di estetica, non di morale o di dabbenaggine), innecessario... Prende la via più facile, di più effettata, incapace di lavorare di fino.

Eppure , prima de Il Divo il regista napoletano aveva mostrato gran talento in tal senso.

 

Inviato

Ieri ho visto le conseguenze dell’amore e mi è piaciuto mi sembra che questa mano di dio sia un regresso rispetto alle prove precedenti 

Inviato
2 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Prende la via più facile, di più effettata, incapace di lavorare di fino.

 

Prende il personaggio più inacidito, più decadente e lo prostae al servizio di un lenimento del dolore umano; certo crea un pathos volgare, come è d'altra parte è il personaggio, ma poi la frase scelta per concludere la vicenda quant'è vera e femminilmente consolatoria ? Wow. Io l'ho vista in questo senso. Grande coraggio piazzare lì un tabù così potente, smontandolo sessualmente, ma facendolo diventare un atto di generosità umana. "I vecchi già lo sanno il perchè" (Capossela). Ecco perchè a me piacciono moltissimo, sanno i segreti della vita.

 

2 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Fellini

 

Aveva inserito la scena della tabaccaia, ma la voracità del ragazzo troppo inesperto non era bastata per affrontare la bestiaccia a due test ehm... Amarcord vs 8 1/2...questa si che è una lotta durissima...ma non posso addentrarmici...ho l'impressione che mi smonteresti :classic_biggrin: Per quanto li conosca quasi a memoria. 

Sorrentino lo vedo come un keith Richards,che prende in prestito (sottolineato) degli accordi dal maestro blues Robert Johnson (Fellini). Non ho mai visto nulla invece di Capuano, che non conosco e che cercherò qualcosa a breve.
Personaggio bellissimoooooooo nel film! E ora avanti con la grande bruttezza di cui avevo però un bel ricordo. :classic_biggrin:

Inviato

@Alessiodom bell'intervento, concordo su tutto.

Per capire certi film devi avere il "cuore aperto".

11 ore fa, analogico_09 ha scritto:

mentre Sorrentino gira la scena della "contessa" con un realismo materiale che personalmente ho trovato volgare

Io sublime, pensa un pò.

  • Thanks 1
Inviato

 

12 ore fa, Alessiodom ha scritto:

Amarcord vs 8 1/2...questa si che è una lotta durissima...ma non posso addentrarmici...ho l'impressione che mi smonteresti :classic_biggrin: Per quanto li conosca quasi a memoria. 

 

 

Non c'è nessuna lotta, sono opere complementari, storie e significati analoghi diversamente ma non troppo "illustrati"... E' uno dei leitmotif poetico-"nostalgici" di Fellini...

 

12 ore fa, Alessiodom ha scritto:

Grande coraggio piazzare lì un tabù così potente, smontandolo sessualmente, ma facendolo diventare un atto di generosità umana.

 

Le dinamiche simboliche, psicologiche, "pedagogiche" ecc,  sono le stesse di Fellini, solo diversamente prospettate; già detto sopra in che modo Fellini (facendo grande e rispettoso omaggio al suo pubblico) lavora per raffinata, patetica e lirica sottrazione non solo quando affronta la sessualità, il turbamento sessuale delle giovani coscienze in divenire, lasciando porte aperte all'immaginazione spettatoriale, mentre Sorrentino nella scena di cui trattasi tende a satollare visivamente e "didascalicamente" scadendo nel più rozzo ed inutile "naturalismo". Il simbolico va percepito/intuito tra le righe della messinscena, non sbandierato, mostrato nei minimi dettagli sopra le stesse, impedendo in tal modo allo spettatore di immaginare in proprio.

Perchè smontare, privare della sua potente valenza sessuale il tabù? Il proibito acuisce il desiderio e rende più "avventurosi" i tragressori.., è liberatprio specialmnete per i giovani. La sessualità è naturale, nobile e sentimentale, cartatica, ma guai ad esibirla... Neppure Sorrentino "smonta" il sesso dalla sua scena.., anzi, ne rafforza la valenza quasi a limiti, sempre a mio modesto avviso, della "pornografia".
E lo sapevamo già, prima che venisse a ricordarcelo Sorrentino con una scena interessante (benchè cinematograficamente risaputa) nelle sue significazioni pratiche e simboliche ma scipuata dalla scelta del regista di stuzziacare il basso istinto voyeuristico dello spettatore con una scena di compiaciuto realismo. La sessualità è importante per chi la vive, sia nel caso di Fellini, sia in quello di Sorrentino, siamo a una sorta di percorso pressochè obbligato dell'"educazione" sessuale e sentimentale dei giovani; tutti, anche gli adulti, ciascuno a modo suo, lo abbiamo vissuto questo comune "denominatore", ma, sia nella vita, sia nell'arte, non occorre che gli altri stiano a guardare il dettaglio prosaico e privato di "vissute" ed avvizzite cosce spalancate alla fresca carne giovanile... Lo trovo, ripeto -  fuori da ogni considerazione etico morale -  esteticamente volgare, inutile, impudico, "sensazionalistico"
[... vissi una cosa analoga quando avevo ancora i brufoli in faccia e a Pasqua non rimettevo già più i calzoncini corti.., ma non fu con una "contessa" anziana, bensì con una giovane "puttana" (il meccanismo psicologico è lo stesso.., prescinde dall'età...) che fece schizzare al  massimo grado  la mia incerta e sofferta autostima sessuale ed esistenziale di adolescente spaesato.., e se dovessi girare un film mostrerei solo le "ombre" sfumate di quelle immagini private, sensibili, intime, quasi "sacrali", proiettate su un muro scorticato...

Inviato
3 ore fa, bombolink ha scritto:
15 ore fa, analogico_09 ha scritto:

mentre Sorrentino gira la scena della "contessa" con un realismo materiale che personalmente ho trovato volgare

Io sublime, pensa un pò.

 

 

Non devo pensarci, ti credo sulla parola.., il mondo è bello perchè vario e a ciascuno il suo. 😉

 

 

Inviato

@analogico_09Ho visto il film qualche giorno fa. Genericamente bello, niente di più per me. Concordo con l'idea dell'ossessione felliniana e ritengo anch'io che si sia abbastanza lontani dal modello (fra le tante cose, evitando la scontatezza della mitica scena nella Fontana di Trevi, Sorrentino non è ancora arrivato a fare una scena poetica come quella dello zio matto rifugiato in cima all'albero, il sottovalutato Ciccio Ingrassia), anche perché, magari, viviamo un'epoca lontana da quella in cui furono girati i capolavori felliniani citati.

Non pensavo che Sorrentino avrebbe girato la scena "incriminata" in maniera tanto realistica ma non credo che sia stata una questione di più o meno astuto battage pubblicitario. Fosse per quello ha fatto ben più rumore, ancor prima dell'uscita della pellicola, la nudità di Luisa Ranieri.

Inviato

mi soffermo sulla scena della contessa in quanto contiene molti degli aspetti suddetti, è volgare perchè cruda e realistica, è sublime perchè si svolge con grottesca naturalezza è erotica perchè guardata con gli occhi di un ragazzo di 17 anni vergine che vuole scopare a tutti i costi non richiede sforzi ma gli viene offerta come nei migliori sogni di un adolescente.  Alti e bassi un film discontinuo.

Inviato
1 ora fa, Gabrilupo ha scritto:

Sorrentino non è ancora arrivato a fare una scena poetica come quella dello zio matto rifugiato in cima all'albero, il sottovalutato Ciccio Ingrassia ....

... Non pensavo che Sorrentino avrebbe girato la scena "incriminata" in maniera tanto realistica ma non credo che sia stata una questione di più o meno astuto battage pubblicitario.

 

 

Hai colto nel segno, nel tentativo di rimarcare le differenze ricordando delle scene esemplari.., da annali del cinema,  compresa la sequenza della suora "nana" (l'unica in grado di compiere l'impresa...) che sale sulla scala per far scendere lo zio matto che gridava "voglio una donna!!" ... Il trionfo del sarcasmo più comicamente "feroce", senza cattiverie.., a suo modo affettuoso.

Cose irripetibili che non possono e non devono essere ripetute...

Non credo che il fine di Sorrentino fosse il battage pubblicitaro, sicuramente è una scena intimamente voluta e girata in tal modo.., leggo anche le interessanti osservazioni di @crosby l'intenzione del regista sarà quella dell'"innocenza" del ragazzetto che guarda con gli occhi della meraviglia la possibilità di concretizzare il "tabù", il sogno proibito.., l'impervia "missione" della crescita sessuale , sentimentale, esistenziale.., quindi la mia critica non va alla scena autobiografica in se, bensì al modo in cui è stata girata ovviamente dal mio relativo punto di vista, per i motivi già detti.

Ci sono più chiavi di lettura.., un fondo un film è anche uno strumento nel quale ci identifichiamo nei significati "testuali", ciascuno a suo modo, tutti giusti, nulla di sbagliato, solo le sacrosante e arricchenti diversità.

Pero.., cinematograficamente parlando.., Sorrentino si sta un po' troppo ipertroficizzando su certi contenuti, su certe forme, stili, linguaggi...

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