Questo è un messaggio popolare. analogico_09 Inviato 18 Luglio 2021 Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 18 Luglio 2021 @Forespro Il 15/7/2021 at 16:05, Mxcolombo ha scritto: A proposito del live di Dalla, da ascoltare con molta attenzione il solo di Di Battista in Night in Tunisia. Molto ma molto vicino (Dalla dice identico) a quello di Charlie Parker. Vorrei tornare un attimo su Stefano di Battista, su questa cosa che avevo liquidato frettolosamente... Bisognerebbe capire in che senso Di Battista sia vicino a Parker, questione decisamente trattabile, mentre ciò che dice Dalla mi sembra una battuta che come tale prendo. Di Battista ama molto Parker, la sua musica che conosce profondamente, che ama suonare. Ciò lo avvicina molto al mondo musicale parkeriano ma non significa che sia "identico" a Parker, in generale, nè per quanto riguarda lo specifico brano " Night in Tunisia": oltre che irrealistico sarebbe un giudizio riduttivo Di Battista ha la sua personalità musicale anche se suona le "note" di Parker in modo "simile" lasciando ampi spazi alla sua propria misura es espressione musicale. Al riguardo vorrei suggerire un bel CD, non a caso intitolato Parker's Mood, che contiene 10 brani "cavalli di battaglia" di Bird che di Battista rienterpreta con grande "vicinanza" ideale al genio che rivoluzionò il jazz ma con stile proprio. Non è il Parker sanguigno e devastante che interpretava Massimo Urbani, quasi in preda ad una forma di "possessione" che lo portò ad "imitare" anche lo stile di vita di Parker che lo portò alla prematura morte , ma di Battista propone una musica di più misurata trasparenza formale, virtuosa, un po' "accademica" ma sempre espressiva. Con Stefano abbiamo gli ottimi Kenny Barron, piano; Rosario Bonaccorso, basso; Herlin Riley, drums; Flavio Boltro, tr. (in 4 brani) 1 3
analogico_09 Inviato 18 Luglio 2021 Autore Inviato 18 Luglio 2021 @Forespro Bollani è sicuramente un pianista eclettico, capace di giocare di "prestigio" con la musica, ma è la mia personale opinione, piace a molti, a te è piaciuto in concerto e così siamo tutti contenti. 😉
Mxcolombo Inviato 18 Luglio 2021 Inviato 18 Luglio 2021 18 minuti fa, analogico_09 ha scritto: Bisognerebbe capire in che senso Di Battista sia vicino a Parker, questione decisamente trattabile, mentre ciò che dice Dalla mi sembra una battuta che come tale prendo. Sicuramente è una battuta come spesso capita che un’artista faccia durante un concerto. Certo che, a mio parere, il brano in questione merita almeno un ascolto. Quando me ne parlo’ un caro amico storsi il naso. Poi mi ha prestato il cd e l’ho apprezzato. Non si tratta di jazz duro e puro ma, ogni tanto, mi piace percorrere strade diverse. Così, ad esempio, ogni tanto mi piace ascoltare il disco di Danilo Rea con Gino Paoli o quello di Ornella Vanoni con Gil Evans, Herbie Hancock ed Eliane Elias, George Benson, Ron Carter etc.
Mxcolombo Inviato 18 Luglio 2021 Inviato 18 Luglio 2021 57 minuti fa, analogico_09 ha scritto: Con Stefano abbiamo gli ottimi Kenny Barron, piano; Rosario Bonaccorso, basso; Herlin Riley, drums; Flavio Boltro, tr. (in 4 brani) Appena ordinato. Grazie per la segnalazione.
analogico_09 Inviato 18 Luglio 2021 Autore Inviato 18 Luglio 2021 @Mxcolombo Anche io ascolto di tutto, tutta la musica, ogni genere, purchè sia buona musica fatta per la musica e non per chi attraverso la musica cerca di "vendere" se stesso... Ho ascoltato dal tubo Night in Tunisia di di Battista con Dalla e il sassofonista ci da' dentro... Sicuramente quella di Dalla sarà stata una battuta, però trattandosi di un personaggio molto celebre e carismatico , capita spesso, qualcuno potrebbe prendere sul serio le sue parole...
Forespro Inviato 18 Luglio 2021 Inviato 18 Luglio 2021 9 minuti fa, analogico_09 ha scritto: sarà stata una battuta, Pulcinella scherzando dice sempre la verità 🤔
analogico_09 Inviato 18 Luglio 2021 Autore Inviato 18 Luglio 2021 @Forespro Dalla merita il nostro perdono, anzi fa onore a noi perdonarlo. 😉
Antonino Inviato 18 Luglio 2021 Inviato 18 Luglio 2021 9 ore fa, analogico_09 ha scritto: riguardo vorrei suggerire un bel CD, non a caso intitolato Parker's Mood, che contiene 10 brani "cavalli di battaglia" di Bird che di Battista rienterpreta con grande "vicinanza" ideale al genio che rivoluzionò il jazz ma con stile proprio. Bel disco ,grazie molto piacevole Di Battista bravissimo ascoltato in streaming . Insieme a Kenny Baron sembra quasi un classico di qualche decennio fa’ 1
analogico_09 Inviato 18 Luglio 2021 Autore Inviato 18 Luglio 2021 @Antonino Contento che ti sia piaciuto. E un disco registrato nel 2000, mood "classicheggiante", musicalmente frizzante, lo ascoltai dal vivo all'epoca, nel concerto "promozionale" e mi resta il ricordo di una bella serata di jazz degno ancora di tale nome... 😉
Antonino Inviato 23 Luglio 2021 Inviato 23 Luglio 2021 “Il lirismo di Keith Jarrett e l'approccio intellettuale di Bill Evans sono entrambi ingredienti del lavoro di Mehldau” Bel disco live ,che ne pensate?
analogico_09 Inviato 27 Luglio 2021 Autore Inviato 27 Luglio 2021 Il 23/7/2021 at 23:18, Antonino ha scritto: “Il lirismo di Keith Jarrett e l'approccio intellettuale di Bill Evans sono entrambi ingredienti del lavoro di Mehldau” Interessante questa osservazione, e vera; interessante il pianista che nell'attuale panorama jazzistico mondiale piuttosto "controverso" esprime un jazz raffinato ed espressivo con uno stile molto personale in continuità con la "moderna" tradizione. Non conosco il discho che segnali. Cercherò di ascoltarlo.
analogico_09 Inviato 27 Luglio 2021 Autore Inviato 27 Luglio 2021 Non serve suppongo ricordare come il jazz afroamericano abbia sempre intrattenuto strette relazioni con le espressioni musicali caraibiche, latino-americane, brasiliane, perfino con il flamenco andaluso che possiede elementi della "negritudine", ecc... Oggi riascoltavo uno disco strepitoso che raccoglie quanto di meglio offriva ed offre in parte ancora oggi il panorama del jazz-latino del 2000, anno dell'uscita del disco e del film "musicale" magnificamente realizzato da Fernando Trueba riprendendo le performance dei tanti musicisti e gruppi presenti in "Calle 54" (gli studi di registrazione della Sony sulla 54esima strada di New York) che da' il titolo ad doppio CD. Non vorrei crecare nella scaleta dei brani chi potrebbe mancare all'appello.., di sicuro non c'è più Gato Barbieri scomparso nel 2016. Musica e film davvero trascinanti.., durante la visione che feci in sala, nel 2000, in una sala dotata di un impianto audio ecceionale ma non pompato, mettiamoci anche la qualità di registrazione delle musiche, noi del pubblico applaudivamo come se fossimo ad un concerto reale, tanta era la suggestione musicale e immaginifica che si fondevano insieme e dalla quale fluiva la "bellezza" del sentire e del guardare. Tu chaimale se vuoi... emozioni.., io preferisco chiamarli stupori... 😉 Metto le foto del disco perchè si possa leggere in proprio quale caspita di succulenta sequenza di musicisti si avvicendano... Dal film, la performance di Gato Barbieri che ricorda i tempi in cui il cinema, la musica, l'arte erano una sola famiglia... 1972.., ricorda Pasolini, Rossellini, Antonio das mortes, il film rivoluzionario di Glauber Rocha ... non ho trovato una clip migliore.., ma si sente come il vecchio leone sia ancora capace di dare la sua zampata... Un grande musicista su cui mi piacerebbe soffermarmi un po' meglio. 1
Morenik Inviato 27 Luglio 2021 Inviato 27 Luglio 2021 Adoro il climax cool del Sior Jimmy Giuffre. Jimmy Giuffre - Four Brothers (Live in Rome 1959) - YouTube
analogico_09 Inviato 27 Luglio 2021 Autore Inviato 27 Luglio 2021 @Morenik Caspita.., dai roventi climi rivoluzionari sudamericani al "cool", si passa repentinamente dal caldo al freddo, una specie di doccia scozzese... 😅 Provo io a introdurre un po' Jimmy Giuffre , l' eccellente musicista, polistrumentista, arrangiatore, compositore di cui si parla poco, il quale attraversò diverse tappe accompagnandosi con musicisti di alto rango; si avvicinò al "free"; tra i musicisti "bianchi" fu forse il più dotato di swing e di blues.., anzi da lui fu presa l'idea del "(two)Kind of blues" ... (quel furbacchione di Miles tolse il "two" e la "s" ... 😄 ) 1
Morenik Inviato 28 Luglio 2021 Inviato 28 Luglio 2021 @analogico_09 Maestro caro, effettivamente io amo il clima freddo. Anche d'inverno. Avevo sbirciato sul Forum ma del nostro cow-boy con la coppola nulla trovai e quindi mi sono permesso di schizzare una frase come un graffito sul muro, dimostrando inoltre d'essere un linkatore del tubo, e tutto questo nella speranza di solleticare la sua bonarietà. Eh, eh, eh, ci sono riuscito... 😉 Maestro caro, come avrà appurato io non ho facoltà di disquisire di Jazz oltre la A e la B, ma nel mio immaginario Jimmy Giuffre ed il suo "swing all'osso" sono come graffiti criptici che messi insieme formano il mio ideale di Jazz: poche parole ma che dicono tutto. 1
analogico_09 Inviato 28 Luglio 2021 Autore Inviato 28 Luglio 2021 @Morenik MIo caro amico mio, ho smesso di fare il maestro perchè mi pagavano un salario minimo commisurato alle mie minime capacità didattiche. Mi riesce più facile condividere le mie fantasticherie a briglia sciolta e senza mirare al soldo, ispirate anche alle belle parole come le tue che "scopiscono" e "graffiano" la pietra della buona conoscenza. 😉
analogico_09 Inviato 29 Luglio 2021 Autore Inviato 29 Luglio 2021 Ho recentemente scoperto questo disco di Miles Davis che ascolto da Tidal, registrazione live di uno degli ultimi concerti del "divino Miles", Vienna, 1 luglio 1991. Concerti successivi alla data viennese, prima della morte avvenuta il 28 settembre 1991, furono il Live at Montreux con Quincy Jones, 8 luglio (sul quale ci siamo già soffermati in questo stesso topic https://melius.club/topic/1001-jazz/?do=findComment&comment=35699 ) e la "controversa" performance del 23 luglio allo Stadio Olimpico di Roma a cui assistetti (non ho ricordi di altre pubbliche esibizioni di quell'estremo periodo, potrei sbagiare). Concerto "controverso" perchè ci trovammo di fronte a un Davis visibilmente provato fisicamente, il quale ci regalò dei veri e propri stati di grazia, alternando a lunghi momenti di routine coraggiosamente sostenuti dai valorosi partners, una musica pregna di profonda, ispirata poesia nella quale risuonava quel lirismo tagliente e abbagliante del Davis dei periodi "acustici": momenti di profondo "duende" da far accapponare la pelle. La critica si divise sul quel concerto; i detrattori secondo il mio modesto ma determinato parere (pronto a giurare sul banco dei testimoni) non avevano capito nulla! Non capirono che quelle note suonate durante lassi temporali parsimoniosi, da quella figura fisica così dimagrita, quasi minuta, quasi presagio della "tragedia" che si sarebbe abbattuta di li a poco, provenivano dalle più segrete e misteriose stanze dell'arte" cosmica nelle quali alberga il dolore unamo, individuale e collettivo: il "dolore" che permea l'intera storia del jazz, la lunga e tormentata storia del "popolo del blues". Quelle poche e "sofferte" note furono l'estrema "testimonianza", mai più ripetuta fino ad oggi, di un jazz "morente" e forse proprio per questo al massimo grado della vitalità spirituale, estetica, umanistica. Davis stava "subliminaramente" abbracciando il suo pubblico. Uno degli ultimi abbracci. Per tornare all'eccellente disco viennese, registrato prima del concerto romano, si ripete un po' quello che accadde all'Olimpico: encomiabili i partners, in particolare il sassofonista Tay Garrett, con un Davis un po' meno "parsimonioso" , sempre incisivo, poetico, ispirato, ma... non mi pare risentire la metafisica e lo "strazio" lirico del concerto del 23 luglio, 1991.., quegli stati di "duende", di "feeling" che non si ripetono, come non si ripetono le onde del mare in burrasca"... (cit) Sarà stata la suggestione del live? In parte, forse si.., forse no.., sia quel che sia, la realtà è soggettiva, vale ciò che sentiamo... Particolarità del disco, contiene due canzoni scritte da Prince, "Penetration" e "Jailbait". In CD e in vinile doppio che poco non costa.., per ora mi "accontento" di Tidal... 1
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