Phil966 Inviato 16 Marzo 2024 Inviato 16 Marzo 2024 @campaz l’ho ascoltato su qobuz, veramente molto bello, peccato che il vinile (buono) costi una fucilata. Grazie per la segnalazione
Armando Sanna Inviato 17 Marzo 2024 Inviato 17 Marzo 2024 Ho trovato una copia in vinile dell’album Star People di MD, ho ascoltato con piacere un lavoro del quale si parla molto poco, l’ho trovato molto piacevole ( essendo molto in linea con le sonorità elettriche come Doo Bop) lo consiglio agli amanti del genere.
giorgiovinyl Inviato 17 Marzo 2024 Inviato 17 Marzo 2024 Il 11/1/2024 at 18:39, damiano ha scritto: Però Braxton ha anche suonato questo dove si possono sentire dei passaggi come li avrebbe suonati un bopper. Ecco, mi permetto di dare questa indicazione per chi vuole cimentarsi con questo grande artista: In The Tradition, 2 dischi SteppleChase di pezzi da Real Book che si trovano, in vinile, a prezzi stracciati. Due domeniche fa sono andato a casa di un grandissimo appassionato di jazz, con un magnifico impianto, per un ascolto con possibilità di acquistare anche dei vinili. Tra quelli proposti ce ne era pure uno di Anthony Braxton, presentato come l'unico disco in cui B. esegue standards. Purtroppo non siamo arrivati ad ascoltarlo. Immagino sia questo. Non sono uscito però a mani vuote ho preso la prima stampa italiana Blue Note di Andrew!!! di Andrew Hill in ottime condizioni. Più tardi vi posto le foto per chiedervi qualche informazione. Stavo per prendere pure il doppio Nippon Soul di Cannonball Adderley con Yussuf Lateef tra gli altri. 1
giorgiovinyl Inviato 17 Marzo 2024 Inviato 17 Marzo 2024 2 ore fa, Armando Sanna ha scritto: Ho trovato una copia in vinile dell’album Star People di MD, ho ascoltato con piacere un lavoro del quale si parla molto poco, l’ho trovato molto piacevole ( essendo molto in linea con le sonorità elettriche come Doo Bop) lo consiglio agli amanti del genere. Stavo per prendere la ristampa analogica della Vinyl Me Please in saldo con ulteriore sconto ma poi ho preso altro ( tra cui Sextant di Herbie Hancock) Alla prossima occasione non me lo faccio scappare 1
damiano Inviato 17 Marzo 2024 Inviato 17 Marzo 2024 1 ora fa, giorgiovinyl ha scritto: Due domeniche fa sono andato a casa di un grandissimo appassionato di jazz, con un magnifico impianto, per un ascolto con possibilità di acquistare anche dei vinili. Tra quelli proposti ce ne era pure uno di Anthony Braxton, presentato come l'unico disco in cui B. esegue standards. Purtroppo non siamo arrivati ad ascoltarlo. Immagino sia questo. Ecco le copertine di "In The Tradition" volumi 1 & 2. Sono immagini dei CD che ho preso dalla rete, appena avrò tempo ti potrò dare anche i riferimenti di discogs delle mie copie in vinile. In effetti, Braxton è tornato spesso sugli standard, come per riaffermare (agli ignavi) che prima di andare al master ha frequentato tutte la scuola dell'obbligo. Segnalo in particolare un'altra coppia di (buone) registrazioni dedicate al tema https://en.m.wikipedia.org/wiki/Seven_Standards usciti per la Magenta. Mi piacerebbe conoscere il grande appassionato di jazz 🙂 Ciao D. 1
giorgiovinyl Inviato 17 Marzo 2024 Inviato 17 Marzo 2024 Avevo citato Andrew!!! Più in là mi dilungherò sul contenuto artistico, per ora voleva capire meglio sulla edizione che ho comprato. L’appassionato di Jazz me la ha presentata come prima stampa italiana, per non sbilanciarsi. Ma sembra in tutto e per tutto stampata in U.S.A. come è scritto sia nella cover spessa e flipback sia nell’inner. Nel retro copertina c’è stampigliato Distribuzione Messaggerie Musicali. A me sembra importato in Italia. Su Discogs risulta questo https://www.discogs.com/release/6450349-Andrew-Hill-Andrew
analogico_09 Inviato 17 Marzo 2024 Autore Inviato 17 Marzo 2024 Il 11/1/2024 at 18:39, damiano ha scritto: Grazie Peppe @analogico_09. Ho risposto di getto a @Gaetanoalbertomentre ero sul bus per andare al lavoro 🙂 e quindi non ci ho pensato troppo. Anche io amo Braxton ed ho visto tanti concerti live; la cosa incredibile è che mai sono riuscito a vederlo a Roma od in Italia. Forse è uno dei motivi del mio affezionarmi al personaggio: ogni volta che cambiavo residenza (temporanea) all'estero, immancabilmente, nel giro di un mese era in programma un concerto di AB. L'ho visto ad Utrecht, a Londra, a Stoccarda (quanti magnifici concerti a Stoccarda), a New York, a Bruxelles e potrei continuare ancora. Del tuo commento apprezzo molto il passaggio sulla "tonalità mandata al pascolo" che è, senza dubbio, una delle cose che balzano immediatamente all'orecchio. I denigratori scrivono "non fa i cambi"! E, per forza rispondo, lui suona sui modi e le tonalità fanno il loro giro per poi reincontrarci fatalmente da qualche parte. Però Braxton ha anche suonato questo dove si possono sentire dei passaggi come li avrebbe suonati un bopper. Ecco, mi permetto di dare questa indicazione per chi vuole cimentarsi con questo grande artista: In The Tradition, 2 dischi SteppleChase di pezzi da Real Book che si trovano, in vinile, a prezzi stracciati. Ciao D. Scusa Damiano, mi era sfuggito questo post. Pienamamente d'accordo con la tua "visione" delle cose del "sentire" che sfugge ai "denigratori" del "modale" i quali fanno mostra esteriore di capire il jazz, mentre restano fermi alle più remote "periferie" di questa meravigliosa musica. Ne' sanno di come Braxton articoli le sue frasi sull'idea improvvisativa che sembra destrutturata mentre si fonda su liberi "schemi" ben studiati, architettati, razionali, "mentali", privi di ostentate emozioni le quali invece sfogano turgide all'improvviso, di soppiatto e a meraviglia quando la "nuova" forma si ricongiunge con la "vecchia", quando all'interno di una costruzione fatta di suoni (ricerca sonora) e di musica apparentemente ostica o "cerebrale" rispuntano le profonde radici della tradizione, dello swing, del Be Bop, quest'ultima tappa punto di riferimento, passaggio obbligato per tutto il jazz moderno fino alle estreme avanguardie imèpregnate di Charlie Parker.., questo (s)conosciuto. Quelli che denigrano forfettariamente Coltrane e tutto il modalismo, il free, ecc, vieppiù il free jazz di Ornette Coleman solo perchè la detrazione giungerebbe nientepopodimeno che dal grande Monaco in blues (sicuramente travisato nel suo autentico intendimento), mentre non ci crederei neppure se lo leggessi scritto nero su bianco di pugno del pianista stesso, dovrebbero praticare qualche altro tipo di sport da svolgersi magari in zona Capannelle"... Ottime le registrazioni SteepleCase che suggerisci.., un modo per tutti, anche e soprattutto per i "denigratori" disposti a correggere le proprie "frivolezze pseudo critiche, di ritrovare le armonie e le tonalità tornate dal pascolo dove erano andate a ruminare altro tipo di erba, non di meno fresca, igualmente verde , croccante e nutriente per far si che la tavola musicale possa esere più appetitosa e varia. I "pascoli" del jazz, come quelli del cielo, sono infiniti... Come interpretare "Donna Lee" cavallo di battaglia di Parker, del Bop. Musicalità, virtuosismo, imagination... Anthony Braxton - Alto Saxophone Michael Smith - Piano Peter Warren - Double bass Oliver Johnson - Drums 1
analogico_09 Inviato 17 Marzo 2024 Autore Inviato 17 Marzo 2024 9 ore fa, Armando Sanna ha scritto: Ho trovato una copia in vinile dell’album Star People di MD, ho ascoltato con piacere un lavoro del quale si parla molto poco, l’ho trovato molto piacevole ( essendo molto in linea con le sonorità elettriche come Doo Bop) lo consiglio agli amanti del genere. In tutta sincerità non sono stato mai stato particolarmente attratto da questo album. Un primo dettaglio non di poco conto, è l'insopportabile costante, implacabile, ottundente presenza del basso di Marcus Miller sempre in primissimo piano che domina su tutto. Non sono mai riuscito a comprendere la ragione per cui Davis gli da' tanto spazio, non solo in questo disco.., se penso a "Tutu" mi vengono i brividi... Un Davis bellissima copia fotostatica di se stesso, ante svolta elettrica, ingabbianto nei pedanti e grevi "giri" di basso di Miller che costruisce il piedistallo per se stesso "approfittando" della vetrina davisiana... Anche in "Star People" il tanto sovrastar di basso mi porta alla stanchezza dopo pochi giri... Ci sono i singoli momenti dei vari musicisti interessanti; un ritorno al blues dopo i primi album non irresistibili del "rientro" devisiano dei primi anni '80, ma trovo sia un blues un po' "turistico".., benchè la tromba sordinata di Davis seguiti a non lasciare indifferenti.., mentre va pur detto che dopotutto non sia di strettissima attualità quel lirismo tagliente e (post)cool.., ma sta bene, non potrà non piacere. In "It Gets Better" abbiamo l'alternanza di tromba con il sempre eccellente John Schofield con la sua chitarra piena di feeling e di bluses moderatamente "estroversa"... Poi c'è molto jazz-rock di tipo "beat" nel quale si alternano gli altri chitarrtisti in pieno "tiro" più attenti a stupire che a cercare una musicalità più "sofferta" personale. Inizia molto bene Davis nel brano che da' il titolo all'album con un blues corposo e suono lirico.., ma verso la fine si appesantisce.., a tratti si sfilaccia. Tutto ha un po' il sapore di "costruito", mi sembra ne esca fuori una musica "tuttofare" che non trova tuttavia un omogeneo e organico centro di confluenza stilistica, formale ed espressiva. Dovrò anche ammettere di non amare molto la dicografia del Davis "ultima tappa" musicale ed esistenziale che va dal rientro, 1982, fino al 1991, data dei morte. Eccezione fatta per l'album Amandla che contiene un brano autenticamente geniale a mio avviso, e molto sentito, quel "Mr. Pastorius" omaggio al grande bassista prematuramente scomparso. Avendo ascoltato numerose volte Davis dal vivo, rispetto alle registrazioni in studio era come la notte e il giorno, lo scarto era spesso enorme. Un concerto strepitoso come quello che si tenne a Terni, Umbia Jazz, nel luglio del 1984, lui e Scofield in stato di grazia, il pubblico in visibilio. Rimediai una registrazione "privata" ... molto buona) non aveva nulla a che vedere con le cose registrate in studio. Fatte salve le solite ed eventuali, poche eccezioni.., tutto detto rigorosamente a mio modeto avviso.
analogico_09 Inviato 17 Marzo 2024 Autore Inviato 17 Marzo 2024 3 ore fa, giorgiovinyl ha scritto: Nel retro copertina c’è stampigliato Distribuzione Messaggerie Musicali. Secondo me è stampa US; dietro c'è un timbro tipo "postale".., posticcio, per distinguere l'importatore; Le Messaggeririe Musica stampano direttamente "Distribuzione Messaggerie Musicali" nel retrocopertina, le etichette sono in italiano, c'è scritto made in italy... perlomeno nei dischi CBS Il B.B. che acquistati nel 1970, tra i primi a Roma... facevo la punta al negozio delle Messaggertie Musicali dove ci ci lavorava un mio amico.., mi diede una delle pirme copie arrivate a Roma... 1
Armando Sanna Inviato 17 Marzo 2024 Inviato 17 Marzo 2024 20 minuti fa, analogico_09 ha scritto: Dovrò anche ammettere di non amare molto la dicografia del Davis "ultima tappa" musicale ed esistenziale che va dal rientro, 1982, fino al 1991, data dei morte. Eccezione fatta per l'album Amandla Comprendo benissimo che non possa piacerti l’ultimo periodo della discografia di MD, ( io ho una sua ventina di lavori e con qualcuno non sono per nulla sintonizzato) infatti io ho precisato che a me piace molto Doo Bop, Tutu non mi dispiace, Amandla lo trovo in molti tratti ripetitivo, ma da uno come me che ha usato come passepartout per entrare nel mondo jazz classico i vari album dei Weather Report e Pat Metheny Group non puoi pretendere molto 😉 un saluto cordiale
analogico_09 Inviato 17 Marzo 2024 Autore Inviato 17 Marzo 2024 Il 16/3/2024 at 16:37, campaz ha scritto: è la continuazione di quell'ascolto sistematico che ti avevo condiviso qualche tempo fa (sono arrivato a 1400 dischi jazz dal 49 al 69). Riesco ad ascoltare poco altro, ma mi piace sempre di più sfrugugliare nella produzione di quel magnifico ventennio: ogni tanto esce fuori la chicca che non è il solito disco ascoltato e riascoltato ed è sempre divertente scoprirla. Grazie di condividere quell'ottimo "catalogo" commentato dei dischi jazz, se posso chiamarlo così.., uno dei periodi d'oro del jazz.., anzi.., non c'è un solo periodo del jazz che non si tale.., meno le ultime fasi degli "accanomenti terapeutici" a jazz oramai (mezzo) morto... Poi ascolto il Taylor... hasta pronto!
analogico_09 Inviato 17 Marzo 2024 Autore Inviato 17 Marzo 2024 1 ora fa, Armando Sanna ha scritto: da uno come me che ha usato come passepartout per entrare nel mondo jazz classico i vari album dei Weather Report e Pat Metheny Group non puoi pretendere molto 😉 Ma figurati, la tua provenienza è di tutto rispetto, noi si parla sempre di impressioni personali, di come recepiamo certe cose musicali che possono essere intese nei svariati e diversi modi - a parte gli aspetti "oggettivi" storici ed estetici, altra parrocchia - la musica resta sempre un'esperienza personale aperta, ognuna rispettabile quando sia "sincera" e non frutto di pregiudizio tipo tifoseria. E non è il nostro caso. Saluto serale a te!
giorgiovinyl Inviato 19 Marzo 2024 Inviato 19 Marzo 2024 Il 17/3/2024 at 17:27, analogico_09 ha scritto: Secondo me è stampa US; dietro c'è un timbro tipo "postale".., posticcio, per distinguere l'importatore; Le Messaggeririe Musica stampano direttamente "Distribuzione Messaggerie Musicali" nel retrocopertina, le etichette sono in italiano, c'è scritto made in italy... perlomeno nei dischi CBS Si, secondo me pure ma volevo avere conforto Il 17/3/2024 at 11:39, damiano ha scritto: Ecco le copertine di "In The Tradition" volumi 1 & 2. Sono immagini dei CD che ho preso dalla rete, appena avrò tempo ti potrò dare anche i riferimenti di discogs delle mie copie in vinile. In effetti, Braxton è tornato spesso sugli standard, come per riaffermare (agli ignavi) che prima di andare al master ha frequentato tutte la scuola dell'obbligo. Segnalo in particolare un'altra coppia di (buone) registrazioni dedicate al tema https://en.m.wikipedia.org/wiki/Seven_Standards usciti per la Magenta. Secondo me è uno dei due Il 17/3/2024 at 11:39, damiano ha scritto: Mi piacerebbe conoscere il grande appassionato di jazz 🙂 Però noi abbiamo Peppe @analogico_09 In effetti mi ha ricordato lui perche ha tutte le annate di Musica Jazz rilegate
damiano Inviato 19 Marzo 2024 Inviato 19 Marzo 2024 5 ore fa, giorgiovinyl ha scritto: Però noi abbiamo Peppe @analogico_09 In effetti mi ha ricordato lui perche ha tutte le annate di Musica Jazz rilegate E certo, conosco le competenze assolute di Peppe @analogico_09. Era per allargare il giro ed aprire l'orizzonte 🙂 Ciao D.
gullaz Inviato 19 Marzo 2024 Inviato 19 Marzo 2024 @giorgiovinyl Credo sia una stampa italiana, a giudicare dai font dell'etichetta potrebbe essere questa: https://www.discogs.com/release/14423486-Andrew-Hill-Andrew Per essere sicuro confronta le matrici. Anche il triplo "!" farebbe pensare ad una stampa italiana anni '60 Edit: noto adesso il marchio BIEM sulla tua etichetta: sicuramente non è US 1
giorgiovinyl Inviato 19 Marzo 2024 Inviato 19 Marzo 2024 2 ore fa, gullaz ha scritto: Credo sia una stampa italiana, a giudicare dai font dell'etichetta potrebbe essere questa: https://www.discogs.com/release/14423486-Andrew-Hill-Andrew Per essere sicuro confronta le matrici. Anche il triplo "!" farebbe pensare ad una stampa italiana anni '60 Edit: noto adesso il marchio BIEM sulla tua etichetta: sicuramente non è US Hai ragione, corrisponde con i dati Discogs della prima stampa italiana. C’è pure BIEM. Forse speravo fosse una stampa americana. 😂 Però la cover è identica a quella USA. Ho una prima stampa italiana che ha un caso simile, disco stampato in Italia, copertina UK.
gullaz Inviato 19 Marzo 2024 Inviato 19 Marzo 2024 4 ore fa, giorgiovinyl ha scritto: speravo fosse una stampa americana beh è comunque un'edizione desiderabile e sicuramente piu' rara delle americane.
giorgiovinyl Inviato 20 Marzo 2024 Inviato 20 Marzo 2024 @gullaz Inoltre il disco, considerata l’età, è silenzioso e suona molto bene.
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