analogico_09 Inviato 7 Maggio 2024 Autore Inviato 7 Maggio 2024 55 minuti fa, one4seven ha scritto: in realtà volevo solo sottolineare che il commento di Manieri riportato da @damiano, somiglia tanto ad una sorta di "piagnisteo" (non so se si capisce il termine )... Ah, ecco.., mi ero scordato della citazione di Manieri... cmq ho preso solo come spunto per fare un'osservazione più in generale sul jazz nero e bianco dellam pacifica coesistenza... non sempre tale quando c'era di mezzo Mingus che non aveva peli sulla lingua.., al riguardo ne approfitto per riportare una cosa che avevo forse già condivisa, ma siccome mi sembra curiosa e interessante la ri-progongo per ogni eveninza... - E’ tutto? [chiese Mingus all’inglese che, c'era una volta, lo stava intervistando - ndr] - Che ne dice del jazz inglese? Ce l’abbiamo il feeling? - Se parla di tecnica, di preparazione, immagino che gli inglesi siano altrettanto bravi di chiunque altro. Ma che bisogno avete di suonare jazz? E’ la tradizione del nero americano, è la sua musica. I bianchi non hanno diritto di suonarla, è musica popolare nera. Quando studiavo il basso con Rheinshagen, lui mi insegnava a suonare la musica classica. Mi diceva che ero vicino, ma che non ci sarei mai arrivato [falso.., Mingus ha scritto ed eseguito musiche da far invidia a Strawinski; un album per tutti? Da Pre Bird, Half-Mast Inhibition – ndr] Così alla lezione successiva portai dei dischi di Paul Robeson e di Marian Anderson chiedendogli se pensava che quegli artisti ci fossero arrivati. Disse che erano dei neri che cercavano di cantare musica a loro estranea. Mi sta bene: se la società bianca ha le sue tradizioni, che lascino le nostre a noi. Voi avete avuto i vostri Shakespeare, Marx, Freud, Einstein, Gesù Cristo e Guy Lombardo, ma noi ce ne siamo usciti con il jazz, non ve lo dimenticate; e tutta la pop music del mondo oggi deriva da quell’origine. Gli inglesi ascoltano i nostri dischi e li copiano, perché non sviluppano qualcosa per conto loro? I bianchi prendono la nostra musica e ci fanno sopra più soldi di quanti noi ne abbiamo mai fatti! Il mio amico Max Roach è stato eletto miglior batterista in molte votazioni, ma gli offrono meno della metà di quello che prende Buddy Rich per suonare negli stessi posti.Che mezza è questa? I commercianti della musica sono talmente occupati a vendere quello che va per la maggiore, che stanno soffocando a morte la gallina che ha fatto per loro tutte quelle uova d’oro. Hanno ammazzato Lester e Bird e Fats Navarro, e ne ammazzeranno altri: probabilmente anche me [e così fu! - ndr]. Io non farò mai i soldi, anzi pagherò sempre di persona perché apro la bocca per sputtanare gli agenti e gli imbroglioni… ed è quello che ho voglia di dire stasera! Charles Mingus
dariob Inviato 7 Maggio 2024 Inviato 7 Maggio 2024 4 ore fa, Lumina ha scritto: @analogico_09 capisco il punto di vista e lascio il 3D, ma io la penso “liberal” come Quincy Jones! Today bebop makes the hip hop pick These musical genius's souls are so clever They changed the face of music forever And if you can't understand Here's a past and present Birdland E' il rap tratto dall'intro a "Birdland" da "Back on the Block", meraviglioso disco del 1990. Ho vinto qualcheccosa? 1
one4seven Inviato 7 Maggio 2024 Inviato 7 Maggio 2024 3 minuti fa, dariob ha scritto: meraviglioso disco del 1990. Magnifico! E quanto cacchio suona quel disco! 1
dariob Inviato 7 Maggio 2024 Inviato 7 Maggio 2024 4 ore fa, damiano ha scritto: se fosse nero, direbbero che è un genio... La mia era una mezza battuta, in realtà era proprio il suono di quello strano sax che non mi piaceva. Domani lo ascolto, i gusti cambiano cogli anni.
dariob Inviato 7 Maggio 2024 Inviato 7 Maggio 2024 1 ora fa, analogico_09 ha scritto: 1 ora fa, analogico_09 ha scritto: Ma che bisogno avete di suonare jazz? E’ la tradizione del nero americano, è la sua musica. Alle volte io soffro di razzismo al contrario. La musica che mi piace di più è quella nera, dal blues al soul al jazz. Non solo naturalmente. Se ci penso, di jazz bianco l'unico che adoro è Bill Evans.
Gaetanoalberto Inviato 8 Maggio 2024 Inviato 8 Maggio 2024 7 ore fa, dariob ha scritto: rap tratto dall'intro a "Birdland" da "Back on the Block Ragazzi, siete una miniera. Che bellezza. Un altro brano stupendo: una grande testa averlo cucito.
dariob Inviato 8 Maggio 2024 Inviato 8 Maggio 2024 11 ore fa, one4seven ha scritto: E quanto cacchio suona quel disco! Da demo a una fiera HIFI! Naturalmente CD: dinamica strepitosa! 1
one4seven Inviato 10 Maggio 2024 Inviato 10 Maggio 2024 Visto che abbiamo parlato in lungo e largo di Brecker, direi che a chiusura della discussione, ci sta bene consigliare un suo disco, forse poco noto (oggi). E' sempre "crossover jazz" ma stavolta con la musica classica. Secondo me, non meno importante e notevole, anzi, degli altri dischi di cui abbiamo parlato. Si tratta di "Cityscape" (1982), che è il frutto della collaborazione del nostro, con il compositore ed arrangiatore Claus Ogerman, già arrangiatore e direttore d'orchestra in tanti altri capolavori del Jazz. Claus Ogerman – arranger, conductor Michael Brecker – tenor saxophone Warren Bernhardt – keyboards Steve Gadd – drums Eddie Gomez – bass (on "Nightwings" and "Cityscape") Marcus Miller – bass (on "In the Presence and Absence of Each Other (Part 1, 2 and 3)" and "Habanera") John Tropea – guitar (on "Habanera") Buzz Feiten – guitar (on "In the Presence and Absence of Each Other (Part 1)") Paulinho da Costa – percussion (on "In the Presence and Absence of Each Other (Part 1)" and "Habanera") 1 1
analogico_09 Inviato 10 Maggio 2024 Autore Inviato 10 Maggio 2024 2 ore fa, one4seven ha scritto: E' sempre "crossover jazz" ma stavolta con la musica classica. A' sto punto "crossoveriamo" pure di rock, jazz, classica, liscio, salsa, mambo e putipu'... No dai.., pe' scherzo.., però posta un brano di questo disco poco noto l'assaggino.., magari scegli se ci fosse un brano dove non suona Marcus Miller chè mi fa venire l'orticaria... 1
analogico_09 Inviato 10 Maggio 2024 Autore Inviato 10 Maggio 2024 @one4seven Sto già "curiosando".., sono in Tidal in ascolto del primo brano che da' il titolo all'album ed è impressionante il richiamo coltraniano netti riferimenti ad Love Supreme, tutto suonato con "diligente" (tr)asporto... Sinuosa, sensuale, "speziata" l'Habanera... ora entra il sax del "nostro" sulla stessa tessitura.: graziosa. "Nightwinds".., classicheggiante, "sviolinato"..., ha la sua sugestione per ascolti "riposati", ma si avverte la segreta ansia del conto della spesa... Vado avanti...
one4seven Inviato 10 Maggio 2024 Inviato 10 Maggio 2024 @analogico_09 ascolta, ascolta, che il sax in questo disco è di una sensualità unica. Ma non è il solo aspetto godurioso... Anche Ogerman è al top. Va bene che Miller non lo sopporti, ma "In the Presence and Absence of Each Other (composizione divisa in 3 parti)" era stata nominata al Grammy del 1982.
Gaetanoalberto Inviato 10 Maggio 2024 Inviato 10 Maggio 2024 Andate avanti così… io scrivo chebbello, poi mi parte il dito su search, poi su order, poi su pay, poi sul grilletto. Ah, no, l’ultimo è mia moglie.
analogico_09 Inviato 10 Maggio 2024 Autore Inviato 10 Maggio 2024 Più o meno sulla stessa falsa riga di "Nightwinds", pomposetti, i tre "In The Presence And Absence Of Each Other".., il jazz è definitivamente uscito di scena da questo progettino "ammucchiatello" alquanto, fatto a tavolino ad ispirazione "telefonata" da qualche altra parte del filo sconosciuta... Noisa maniera, fatta davvero di compromesso, remote "campionature" di strumenti "sinfonici" con rimandi wagneriani.., le note del sax svolazzanti cercano di abbellire con velici spruzzatine in simil jazz superando gli imbarazzi quanto resta di questo album né carne né pesce per dirla alla norcina... Meglio tornare al jazz...
analogico_09 Inviato 10 Maggio 2024 Autore Inviato 10 Maggio 2024 25 minuti fa, one4seven ha scritto: "In the Presence and Absence of Each Other (composizione divisa in 3 parti)" era stata nominata al Grammy del 1982. Ambè.., avranno inparato dagli Oscar quelli del Grammi... In ogni caso, col jazz c'entra come io c'entro coi vikinghi...
one4seven Inviato 10 Maggio 2024 Inviato 10 Maggio 2024 30 minuti fa, analogico_09 ha scritto: In ogni caso, col jazz c'entra come io c'entro coi vikinghi... C'entra con Brecker, che nel 1982, non era ancora il Brecker di cui abbiamo discusso, che verrà qualche anno dopo. In ogni caso, a me è un disco che piace molto e assai! Anzi... a favore del preside @Gaetanoalberto e del suo conto in banca, lascio l'ultimo suggerimento in tema Brecker, e cioè il suo vero inizio, col fratello, di cui si ricorda in maniera particolare proprio il disco omonimo del 1975: 1
Gaetanoalberto Inviato 10 Maggio 2024 Inviato 10 Maggio 2024 Piccolo tentativo ma solo per capire meglio di cosa si parla, altrimenti poi rischio di dire per partito preso. In questo disco mi piace molto il dialogo tra la tromba di Kenny Wheeler ed il sax di Brecker. Non sono troppo portato per i brani in cui prevale la parte riflessiva ed immaginifica, anche perché forse sono i più complicati: il gioco di pause, basso, acuti, riprese, non sempre mi tocca l’animo. La compagnia di ragazzi che suonano la definirei in gamba, e nell’LP c’è un bell’alternarsi appunto di brani più onirici (insomma, quasi) e di altri in cui i fiati crescono e dialogano come piace a me. Certo, siamo in Ecm, e di sicuro l’anima nera non è al primo posto. Sono curioso di sentire due parole dal punto di vista di beppe @analogico_09. Non parlo di capolavoro, ma di in disco che mi incuriosisce inquadrare. 2
analogico_09 Inviato 10 Maggio 2024 Autore Inviato 10 Maggio 2024 25 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto: Non parlo di capolavoro, ma di in disco che mi incuriosisce inquadrare. Non conoisco il disco, ma dai nomi dei suonatori le aspettative dobvrebbere essere alte.
analogico_09 Inviato 10 Maggio 2024 Autore Inviato 10 Maggio 2024 2 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto: Certo, siamo in Ecm, e di sicuro l’anima nera non è al primo posto. Inoltre l'ECM - prima stagione nella buona sostanza - grande etichetta, si è dedicata anche alla musica nera di prima grandezza. Non c'è ovviamente discrimine, oggi se ne occupa di meno perchè di jazz nero che abbia il blues nell'anima non già nelle forme e negli stili, is (quasi) no more. Anche il grande jazz europeo bianco sul quale non si potrà evidentemente contare in eterno, mentre le giovani generazioni non ce le fanno dimenticare, ha fatto il suo tempo quando non si ripete. Quindi.., l'alterntiva è quella di aprire ad altri generi "misti(ci)" che del jazz hanno nulla dove invece l'orzo.., per esempio, alternativa o surrogato del caffè, quantomeno è vicino ad avere il colore della suddetta bevanda caricando bene il filtro della moka... 1
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