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Acoustic Sounds Vinyl Reissue Series aaa (Verve, Impulse!, Philips, Emarcy,Decca) ristampe aaa


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Inviato
11 minuti fa, capodistelle ha scritto:

Penso che sia una semplice ristampa di quanto già stampato da AP

Lo è.

Io, al posto della Craft, gli avrei pagato le lacche e me li sarei portati in house. O almeno ci avrei provato. Cosa che magari hanno anche discusso. E' un pour parler. Quantomeno avrei tentato la via della AS Verve... 

12 minuti fa, capodistelle ha scritto:

Sono già back ordered.

Si... e nessuno ci stava capendo niente. Alla fine Chad Smith ha dovuto fare un po' di chiarezza su youtube. Che poi, chiarezza... ha detto che aspettano 3 titoli per fine mese e gli altri sono previsti in futuro. Se 6 mesi i 3 anni non è dato sapersi. E finché se negli states, li ordini tutti e poi te li spediscono e li paghi man mano può anche andare.

Per noi europei un po' meno. 

Ad ogni modo parlo con l'amaro in bocca perché mi sarebbe piaciuta una distribuzione più capillare tipo quella della serie AS Verve.

Inviato

chiedo info su Marvin Gaye - What's going On 50° che era in uscita il 31/01/2022. L'ho prenotato su amazon.it ma sembra ci sia un ritardo. Qualcuno sa qualcosa circa il ritardo?

Inviato
22 ore fa, aldofive ha scritto:

Marvin Gaye - What's going On 50°

io ho preordinato su .de a novembre a 43 euro…..nessuna data al momento… su .fr ieri dava 18 febbraio ad un buon prezzo se si “diluiscono” i costi di spedizione, circa 46 euro 

  • Thanks 1
Inviato

@Gianluca1969 questo pomeriggio ho avuto un po' di tempo e mi sono ascoltato in successione The Black Saint e Mingusx5, per piacere mio e perché ti dovevo una risposta sulla qualità sonica dei due a confronto (non trovo il post dove lo chiedevi, ma fidati...).

la faccio breve.

The Black Saint è stellare, mi hanno colpito in modo particolare il nitore, la trasparenza, la definizione del suono. anche quando i musicisti suonano tutti insieme e vanno in crescendo non si perde mai una nota di ogni singolo strumento. formidabile.

Mingusx5 è poco meno che stellare. ho scoperto che è stato registrato in due sessioni, a gennaio e a settembre del 1963, mescolate nelle due facciate del disco, e trovo che quella di settembre sia meglio riuscita, al livello di The Black Saint, per capirsi, mentre quella di gennaio forse è un filo meno definita. ma parliamo davvero di inezie.

tanto ti dovevo, e ti ringrazio per avermi dato l'occasione di riascoltare questi due capolavori.

giacomo

  • Melius 2
Inviato
Il 10/2/2022 at 22:51, mummu ha scritto:

questo pomeriggio ho avuto un po' di tempo e mi sono ascoltato in successione The Black Saint e Mingusx5, per piacere mio e perché ti dovevo una risposta sulla qualità sonica dei due a confronto (non trovo il post dove lo chiedevi, ma fidati...).

la faccio breve.

The Black Saint è stellare, mi hanno colpito in modo particolare il nitore, la trasparenza, la definizione del suono. anche quando i musicisti suonano tutti insieme e vanno in crescendo non si perde mai una nota di ogni singolo strumento. formidabile.

Mingusx5 è poco meno che stellare. ho scoperto che è stato registrato in due sessioni, a gennaio e a settembre del 1963, mescolate nelle due facciate del disco, e trovo che quella di settembre sia meglio riuscita, al livello di The Black Saint, per capirsi, mentre quella di gennaio forse è un filo meno definita. ma parliamo davvero di inezie.

tanto ti dovevo, e ti ringrazio per avermi dato l'occasione di riascoltare questi due capolavori.

giacomo

Mi ricollego alla tua bella recensione, io sinceramente non ho notato queste differenze soniche tra i due dischi, sono d'accordo su The Black Saint ma anche Mingus x 5 è per me un ascolto di riferimento, probabilmente però mi sono lasciato prendere dalla musica e ho prestato meno attenzione a vivisezionare la splendida resa audio.

Ma ciò poco importa, perché vorrei per appunto parlare della musica. The Black Saint.. è un capolavoro assoluto, del jazz e del 900. Lo ribadisco perché se ne era parlato nel thread e lo si era definito un disco difficile.

Non lo scrivo con polemica, pur essendo un ascoltatore eclettico e non di primo pelo, anzi purtroppo stagionato, capisco pure certe remore.

Non sarà un disco facile, non è solo jazz, io per esempio ci trovo come ispirazione il flamenco, certo macinato alla Mingus, e tante altre cose, a tratti rasenta anche il free, però non lasciatevi dissuadere e approfittate di questa sontuosa edizione per accostarvi a questo capolavoro. Per Mingus questo era il suo disco migliore, chi siamo noi per contraddirlo? 

 

 

Inviato
Il 10/2/2022 at 22:51, mummu ha scritto:

Mingusx5 è poco meno che stellare. ho scoperto che è stato registrato in due sessioni, a gennaio e a settembre del 1963, mescolate nelle due facciate del disco, e trovo che quella di settembre sia meglio riuscita, al livello di The Black Saint, per capirsi, mentre quella di gennaio forse è un filo meno definita. ma parliamo davvero di inezie.

Sono d'accordo, dal punto di vista del suono Mingus x 5 è meno coerente di Black Saint.

Me ne sono accorto subito, prima, sottolineo prima, di aver ascoltato Black Saint.

In realtà mi sono accorto di un suono un filino (poca roba eh) deludente rispetto alle aspettative, poi mi sono reso conto che non è deludente, è altalenante. Avendo appreso delle due sessioni di registrazione, mi spiego la cosa. Detto questo, sono due dischi irrinunciabili. Mingus x 5 è disco da 10, un po' per tutti; Black Saint è un disco sempre da 10, destinato a molti ma non a tutti. 

Che poi Mingus preferisse Black Saint, è storia vecchia. Alberto Sughi preferiva suoi dipinti di argomento diverso, più cupo e malinconico rispetto al soggetto dei Bar, che invece è il prediletto dai collezionisti.

L'autore, in ordine alla proprie creature, ha le sue preferenze, che spesso non coincidono con quelle del pubblico.

Alberto.

Inviato
2 ore fa, OTREBLA ha scritto:

Alberto Sughi preferiva suoi dipinti di argomento diverso, più cupo e malinconico rispetto al soggetto dei Bar, che invece è il prediletto dai collezionisti.

L'autore, in ordine alla proprie creature, ha le sue preferenze, che spesso non coincidono con quelle del pubblico.

Anche tu appassionato di pittura....

Sughi molto affascinante ed intenso. Mai riuscito ad acquistare una sua opera. A me piacevano soprattutto i ritratti a mezzo busto. Donne pensose intente a fumare una sigaretta o a sorseggiare un whisky. Malinconia e poesia. 

Pietro 

Inviato

Più che di pittura sono appassionato di Storia Dell'Arte.

Alberto.

Inviato
3 ore fa, OTREBLA ha scritto:

Che poi Mingus preferisse Black Saint, è storia vecchia. Alberto Sughi preferiva suoi dipinti di argomento diverso, più cupo e malinconico rispetto al soggetto dei Bar, che invece è il prediletto dai collezionisti.

L'autore, in ordine alla proprie creature, ha le sue preferenze, che spesso non coincidono con quelle del pubblico.

Il tuo discorso può avere anche certa validità per alcuni artisti ma non ha molto senso generalizzarlo per tutti.

In ogni caso non era solo Mingus a pensarlo perché The Black Saint è considerato all'unanimità dalla critica jazz insieme ad Ah Um il suo capolavoro assoluto.

Inviato

Ragazzi a proposito di critica e musica jazz, quali sono i siti più attendibili dove si possono leggere le recensioni.

Io spesso guardo allMusic o le recensioni dei vinili su Acoustic sounds.com.

Grazie,

Giorgio

Inviato
7 ore fa, giorgiovinyl ha scritto:

The Black Saint.. è un capolavoro assoluto, del jazz e del 900

 

7 ore fa, OTREBLA ha scritto:

sono due dischi irrinunciabili

la cosa che mi coinvolge e mi impressiona di più di The Black Saint è la sua programmaticità, il racconto di una storia con un finale da scrivere, un disco che termina quasi inaspettatamente e lascia con tutte le domande aperte, soprattutto quella sul destino dell'essere umano. una storia di prigionia e libertà, di sofferenza e gioia che Mingus sentiva come la storia dei neri negli stati uniti, ma che in realtà è universale e riguarda tutti noi, e lui non poteva non averlo capito e sta qui la sua grandezza, nella capacità di rispecchiare una condizione universale. e dentro c'è di tutto: la chitarra quasi flamenca, la liricità di certo pianismo impressionistico novecentesco (penso a Debussy), le big band delle origini del jazz accoppiate a sonorità direi gitane, la tribalità africana... e ciascuno ci troverà ciò che è il suo patrimonio musicale.

Mingusx5 è diverso ma punta allo stesso obiettivo, ciascuno dei brani compone la parabola di Mingus, il suo vissuto esistenziale e musicale e visto nel suo insieme il disco è l'affresco del suo multiforme ingegno e della sua intepretazione del mondo. non è questa la sede per leggere i pezzi che lo compongono, ma a me basta ascoltare l'incredibile omaggio a Ellington in Mood Indigo per capire l'incredibilmente raffinata sensibilità di Mingus, qui commovente in senso letterale.

sono dischi che spingono continuamente a interrogarsi, a stupirsi, a parlare, ed è questo in fondo che ne determina il loro status di capolavori.

  • Melius 1

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