one4seven Inviato 4 Marzo Inviato 4 Marzo Piccolo semi/OT: L'angolo tecnico. Siccome il disco di Mike Reed, The Separatist Party, oltre ad essere molto molto bello, suona anche molto molto bene, sono andato a curiosare: E non poteva essere che così... Qui c'è anche una certa cura per l'audio, oltre alla ricerca del "sound" (ricerca estetica che caratterizza quasi tutte le produzioni "nu jazz", ma a volte non accompagnata imho da una adeguata cura per l'audio, vedi proprio Odyssey della Garcia). Chiuso semi/OT Cita -------------------------------------------------------------------------------- Analyzed: Mike Reed / The Separatist Party -------------------------------------------------------------------------------- DR Peak RMS Duration Track -------------------------------------------------------------------------------- DR12 -0.38 dB -14.10 dB 4:49 01-Your Soul DR10 -0.38 dB -12.42 dB 6:54 02-A Low Frequency Nightmare DR15 -0.40 dB -17.51 dB 5:20 03-We Just Came to Dance DR11 -0.42 dB -13.11 dB 5:08 04-Floating With an Intimate Stranger DR12 -0.42 dB -13.71 dB 4:33 05-Rahsaan In the Serengeti DR11 -0.39 dB -13.57 dB 3:02 06-Hold Me, Hold Me DR10 -0.65 dB -11.72 dB 4:04 07-Our Own Love Language DR16 -0.35 dB -18.51 dB 4:35 08-One Of Us DR10 -0.40 dB -14.91 dB 5:17 09-Eric's Theme -------------------------------------------------------------------------------- Number of tracks: 9 Official DR value: DR12 Samplerate: 48000 Hz Channels: 2 Bits per sample: 24 Bitrate: 1340 kbps Codec: FLAC ================================================================================
Questo è un messaggio popolare. Gaetanoalberto Inviato 4 Marzo Questo è un messaggio popolare. Inviato 4 Marzo Tutto quello che volete ma le mie proposte sono le più belle 3
damiano Inviato 4 Marzo Autore Inviato 4 Marzo 2 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto: Tutto quello che volete ma le mie proposte sono le più belle Attenzione all'incipit 🙂 E poi anche lui era al confine Ciao D. 2
Questo è un messaggio popolare. one4seven Inviato 4 Marzo Questo è un messaggio popolare. Inviato 4 Marzo Divagazione per divagazione... penso sempre che l'R&B contemporaneo (Neo-Soul etc...) meriterebbe un 3d dedicato come questo. Dopo l'incursione estemporanea di @senek65 con Kelela > https://www.discogs.com/release/33111156-Kelela-In-The-Blue-Light , ne faccio una io con Danielle Ponder > https://www.discogs.com/master/3056360-Danielle-Ponder-Some-Of-Us-Are-Brave 4
damiano Inviato 6 Marzo Autore Inviato 6 Marzo È che le cose belle tardano ad essere assimilate dai comuni mortali. Poi ci sono i geni che le creano e pazientemente aspettano il riconoscimento. Ribadisco il mio apprezzamento per l'opera omnia (o quasi) di Wayne Shorter e ribadisco fortemente che quello che amo di più è quello del Quartet con Perez, Patitucci e Blade. E questo, Without a Net, è il lavoro che gira continuamente nel mio lettore Ed ogni replay è più bello di quello precedente 🙂 Ciao D. 2
biox Inviato 7 Marzo Inviato 7 Marzo Il 2/3/2025 at 12:03, minollo63 ha scritto: “Small Medium Large” è l'album di debutto di SML, un nuovo quintetto di stanza a Los Angeles formato da alcuni dei nomi più noti della fiorente scena musicale locale, che unisce improvvisazione e influenze globali, spaziando tra jazz, groove, poliritmie e sonorità esotiche. Registrato dal vivo in due serate distinte nel leggendario locale di Highland Park ETA a Los Angeles e meticolosamente editato in studio in post-produzione, riportando alla mente le leggendarie tecniche di Teo Macero utilizzate nei classici “album elettrici” di Miles Davis. Nello specifico, però, distinguendosi per una fusione audace di riferimenti stilistici vari, che vanno da Fela Kuti allo stesso Davis, dal krautrock al funky, dal minimalismo alla fusion. Il suono dell'album lo si può posizionare da qualche parte tra lo sperimentalismo e il free jazz, con la magia del sintetizzatore modulare che fornisce una base su cui i vari musicisti vanno a improvvisare. Il risultato finale è un’esperienza sonora che trasforma e rielabora la tradizione jazzistica in forme ibride e coraggiose, creando sonorità avvolgenti e allo stesso tempo disgreganti, in cui astrazione e rigore musicale si intrecciano in un continuo dialogo tra geografie, tempi e culture tra loro molto distanti. Un disco che esplora la complessità musicale del presente, con un forte legame alle radici del jazz e un’incessante ricerca di nuovi linguaggi musicali. Ciao ☮️ Stefano R. M'è piaciuto assaje. Mi inchino al Maestro Minollo 1
Questo è un messaggio popolare. damiano Inviato 9 Marzo Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 9 Marzo Masqualero è il disco di esordio dell'omonimo gruppo norvegese uscito nel 1983 per la Odin https://www.discogs.com/it/release/2686378-Masqualero-Masqualero Fondato da Arild Andersen e John Christensen con il nome "The Arild Andersen Quintet" cambiò presto il nome in "Masqualero" per celebrare Wayne Shorter. I componenti, tutti norvegesi, erano AA al basso, Jon Christensen alla batteria, Tore Brunborg ai sax, Nils Petter Molvær alla tromba, Jon Balke al piano sostituito da Frode Alnæs alla chitarra, dopo l'uscita del secondo disco "Bande a Parte" del 1986 che coincise con il passaggio ad ECM. La discografia si compone dii 4 lavori: Masqualero (Odin, 1983),Bande À Part (ECM, 1986), Aero (ECM, 1988), Re-Enter (ECM, 1991). A mio giudizio quelli da avere sono Masqualero dove, incredibile ma vero, si possono sentire Molvaer (e Brunborg) suonare, in alcuni brani in stile hard-bop. E suonare con massima competenza, direi che lo stile di Molvaer possa essere paragonato a quello di Freddy Hubbard, a dimostrazione di una delle mie tesi preferite, per passare al dottorato dei aver frequentato le scuole primarie; i.e. per andare ad esplorare il confine devi aver imparato dalla scuola americana. L'altro da avere è senza dubbio Aero https://www.discogs.com/it/release/1842072-Masqualero-Aero dove la componente armonica è prodotta dalla chitarra di Frode Alnæs che è un grande e pluripremiato chitarrista poco noto ai più. Lascio un brano di Masqualero dove si può apprezzare lo stile bop di Molvaer ed uno di Aero dove Alnæs si esibisce in un solo di chitarra synt fantastico Ciao D. 1 2
biox Inviato 12 Marzo Inviato 12 Marzo Il 2/3/2025 at 18:23, Gaetanoalberto ha scritto: Scusate il post prima muto. Continuo ad avere poco tempo per un ascolto ragionato. No language di Alexa Nava, un album appena uscito che mi è piaciuto per una musicalità ed una melodia che mi sembrano valide e non già sentite. Non ho trovato filmati da proporvi, l'ho sentito tra le proposte di Qobuz. https://music.youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_mgm9Z4RehXf7ZqdcdKWCFAHnHIaxCLxzI Si, originale. In certi brani sembra un sax elementare, ma poi decolla. Godibile
one4seven Inviato 13 Marzo Inviato 13 Marzo Dopo uno dice ECM... Ma quanto era "avanti" Manfred Eicher? 1
damiano Inviato 13 Marzo Autore Inviato 13 Marzo 34 minuti fa, one4seven ha scritto: Dopo uno dice ECM... Ma quanto era "avanti" Manfred Eicher Ed è proprio quello a cui mi riferivo quando scrissi di "The Way Up" che mi ricordava alcune sonorità di Reich e tu sei intervenuto con il Post Rock 🙂 Il confine gira intorno e si fonde in mille ed uno rivoli E per tornare dentro stasera mi sono ascoltato un doppio ellepì meraviglioso di Eric Dolphy dedicato ai concerti berlinesi Ciao D.
one4seven Inviato 13 Marzo Inviato 13 Marzo 48 minuti fa, damiano ha scritto: Ed è proprio quello a cui mi riferivo quando scrissi di "The Way Up" che mi ricordava alcune sonorità di Reich e tu sei intervenuto con il Post Rock Era un bel pò che non mi ascoltavo quei 56 minuti del 1978. La prima cosa che ho pensato: questa musica non solo non "è invecchiata"... è tutt'ora alla base di molte "costruzioni sonore". Il Post Rock.. il Post Rock (anche se di "varianti post" ce ne sono diverse), ci ha pescato a piene mani. Hai detto benissimo... mille e uno rivoli. 1
Questo è un messaggio popolare. Gaetanoalberto Inviato 13 Marzo Questo è un messaggio popolare. Inviato 13 Marzo 24 minuti fa, one4seven ha scritto: Post Rock.. il Post Rock (anche se di "varianti post" ce ne sono diverse), @minollo63 minollooooooooooo, è il tuo momento, vieni tra noi! 3
Questo è un messaggio popolare. Grancolauro Inviato 13 Marzo Questo è un messaggio popolare. Inviato 13 Marzo È stato ripubblicato In the Moment, album iconico di Makaya McCraven e della sua “musica spontanea”, un flusso di coscienza di improvvisazioni remixate fino a costruire dei brani autonomi. Da ascoltare al buio cercando di perdere il senso del tempo e dello spazio 🙂 Alcuni clusters ricordano poi la musica di Reich ricordata prima 3
Questo è un messaggio popolare. biox Inviato 13 Marzo Questo è un messaggio popolare. Inviato 13 Marzo 4 ore fa, one4seven ha scritto: Dopo uno dice ECM... Ma quanto era "avanti" Manfred Eicher? Cosa succede ad andare a cercare un brano nella tua libreria ? Che vai a riascoltare Reich (Section IIIA) e per "assonanza" ti salta fuori pure Reich & Darwin (2016) di Chassol... 3
Questo è un messaggio popolare. damiano Inviato 14 Marzo Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 14 Marzo Rimaniamo nei dintorni: Wayne Horvitz, il piu' volutamente convenzionale degli sperimentatori newyorkesi; l'ala opposta a quella di Zorn: invece di decomporre la musica, Horvitz la "ricompone". E` al tempo stesso il piu' arditamente "rock" del nuovo jazz, capace di insinuare ovunque i fraseggi sincopati che furono l'essenza del rhythm and blues di New Orleans (cit.) Todos Santos https://www.discogs.com/it/master/280576-Wayne-Horvitz-Butch-Morris-Robert-Previte-Doug-Wieselman-Bill-Frisell-play-Robin-Holcomb-Todos-Santo Ciao D. 2 1
biox Inviato 15 Marzo Inviato 15 Marzo Il 14/3/2025 at 09:21, damiano ha scritto: Rimaniamo nei dintorni: Wayne Horvitz, il piu' volutamente convenzionale degli sperimentatori newyorkesi; l'ala opposta a quella di Zorn: invece di decomporre la musica, Horvitz la "ricompone". E` al tempo stesso il piu' arditamente "rock" del nuovo jazz, capace di insinuare ovunque i fraseggi sincopati che furono l'essenza del rhythm and blues di New Orleans (cit.) Todos Santos https://www.discogs.com/it/master/280576-Wayne-Horvitz-Butch-Morris-Robert-Previte-Doug-Wieselman-Bill-Frisell-play-Robin-Holcomb-Todos-Santo Ciao D. Però Bill Frisell c'è sempre (impressionante visitare il suo sito) Anche qui 1 1
Questo è un messaggio popolare. minollo63 Inviato 15 Marzo Questo è un messaggio popolare. Inviato 15 Marzo Nel suo ultimo album, Nels Cline, da anni geniale e versatile chitarrista del gruppo rock dei Wilco, ma capace anche di maneggiare la materia jazzistica, guida un nuovo formidabile quartetto (composto assieme alla sassofonista Ingrid Laubrock, al bassista Chris Lightcap e al batterista Tom Rainey) che si fa chiamare “Consentrik Quartet”, come il titolo del disco uscito per l’etichetta Blue Note. All’interno si incontrano atmosfere rarefatte, dilatate e ipnotiche che passano dallo swing a impennate groove e che affrontano la musica da angolazioni inaspettate, in un ambiente quasi notturno che offre un'esperienza di ascolto unica e da non perdere. Ciao ☮️ Stefano R. 2 2
damiano Inviato 15 Marzo Autore Inviato 15 Marzo 41 minuti fa, biox ha scritto: Però Bill Frisell c'è sempre È uno dei miei sensori per la scelta, se c'è lui a suonare il mio orecchio si predispone al meglio. Se ti piace, come a me, puoi provare a sfogliare il thread all'indietro e troverai tante altre cose di Bill. Il disco che hai postato è bellissimo ed è il trio stabile di Bollani, quello con Bodilsen e Lund, con l'aggiunta di un paio di americani notevoli. Col trio sono uscite, per la Stunt Records, un paio di opere notevolissime come Gleda https://www.discogs.com/it/release/5826511-Stefano-Bollani-Jesper-Bodilsen-Morten-Lund-Gleda-Songs-From-Scandinavia Ciao D.
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