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Melius Club

Jazz ''odierno''


max

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Inviato

@analogico_09 Mah, sono un forumista piuttosto occasionale, ogni tanto arrivo, distribuisco le mie perle di saggezza e me ne vado

Inviato
22 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Ma per queste cose ci sarebbe lo specifico topic intitolato al jazz che ha un titolo facile cacile e non confondibile: "JAZZ" .., qui stiamo ripetendo cose già accennate lì che si potrebbero approfondire, sviluppare meglio lì

Bisognerebbe chiedere all’autore del thread: ha avuto sicuramente delle ragioni per proporre una discussione separata. Forse, appunto, per creare uno spazio per chi apprezza il jazz contemporaneo e non pensa sia soltanto la brutta copia di qualcos’altro. Ma ripeto, @max avrà le sue ragioni, meglio chiedere a lui nel caso. Io, per dire, non sono esperto né di jazz classico né di quello odierno, ma mi interessa conoscere nuovi artisti e quindi apprezzo suggerimenti di ascolto

analogico_09
Inviato

@Grancolauro ma certo, sta bene cosi, ci mancherebbe, è normale che si possa provare interesse per uno specifico aspetto di un genere musicale, però visto che poi, come spesso accade si finisce per parlare di jazz nel suo insieme, del passato e del presente di tale universo musicale, entrando anche nel merito della "sociologia" del jazz, ai fini di una  maggiore organicità dei contenuti,  per non spezzettate, parcellizzare e disperdere gli stessi, si potrebbe dare continuità al topic già avviato nel quale sono stati già affrontati alcune questioni fondamentali che potrebbero essere approfondire e arricchire con nuovi interventi, qui riprese in maniera  credo "accessoria" rispetto a quello che è lo specifico tema del topic.

È la mia idea, un suggerimento, non è obbligatorio, ovviamente.

Inviato

@damiano grazie, non lo conoscevo. Cercando un suo disco da ascoltare su Qobuz ho trovato una collaborazione  col Myra Melford che mi piace parecchio (Be Bread, in cuffia proprio ora)

Inviato

Umberto Fiorentino e Daniele Tittarelli in uno "standard" molto battuto dal musical Kismet accreditato a Wright e Forrest

 

Ciao ciao

D.

 

 

 

 

Inviato

@max ottima domanda. Spesso si rincorre l’ennesima versione di un classico dimenticandosi/ci che il tempo non si ferma. Tra le nuove proposte (che non si rifanno ai grandi del passato) ti suggerisco di ascoltare the bad plus (magari the rite of the spring), gaia  cuatro (visti ieri sera a Varese), EABS (non acustica), XYZ (non per tutti). Dai anche un occhio al catalogo Abeat records. Tante proposte interessanti. Massimiliano

Inviato

@max dipende da quanta pazienza hai, 

ciò che può risultarti ostico all'inizio è il vero valore 

aggiunto che può incanalarti dopo.

Potrei consigliati  decine di lavori a dir poco stupefacenti ma 

il suggerimento è di ascoltare più volte un disco per assorbirlo .

Un Kamasi Washington può certamente essere un buon inizio ,facile , 

intrigante e non  banale per chi è a digiuno

, da abbandonare progressivamente.

O sei vuoi iniziare con titoli più significativi 

https://cuneiformrecords.bandcamp.com/album/old-new

ma da ascoltare tante volte.

Inviato

grazie a tutti per gli ulteriori suggerimenti 🙂

Inviato
Il 11/7/2021 at 10:30, Grancolauro ha scritto:

Bisognerebbe chiedere all’autore del thread: ha avuto sicuramente delle ragioni per proporre una discussione separata. Forse, appunto, per creare uno spazio per chi apprezza il jazz contemporaneo e non pensa sia soltanto la brutta copia di qualcos’altro. Ma ripeto, @max avrà le sue ragioni, meglio chiedere a lui nel caso. Io, per dire, non sono esperto né di jazz classico né di quello odierno, ma mi interessa conoscere nuovi artisti e quindi apprezzo suggerimenti di ascolto

🙂 la motivazione ''principale'' per me è quella evidenziata in grassetto che hai scritto tu.....poi jazz è un ''mondo'', così come rock ad esempio, e può essere utile per maggiore fruibilità avere anche thread ''specifici'' per periodo, ecc.

Inviato

@max

Ciao, io ti suggerisco di andare a spulciare il catalogo della Abeat Records , italianissima casa discografica che ha all' attivo moltissimi lavori di Jazz, non tutti di Jazz contemporaneo, ci sono anche delle sonorità più classiche rivisitate, i 2 elementi a favore è che lavora con i jazzisti italiani soprattutto, e che ha delle incisioni di livello qualitativo tra i più alti che mi capiti di ascoltare . . . 

http://www.abeatrecords.com/catalogue.asp

Ho molti titoli, alcuni che ritengo di profilo alto , ma i gusti sono personali, se hai voglia di ascoltarti qualcosa attraverso il tubo o se sei abbonato a Qobuz o Tidal, di sicuro troverai alcuni lavori di grande attrazione . . . 

saluti , Dario 

  • Melius 1
Inviato

Anche il catalogo di CamJazz non è male; si trovano anche parecchie opere per il lancio di giovani musicisti.

Ciao 

D.

  • Melius 1
caricolimite
Inviato

abeat,camjazz,dodicilune etichette italiane specializzate dal catalogo vasto e molto interessante... 😉

Inviato

Yellowjackets - Cohearance, da ascoltare senza pregiudizi. È probabilmente l'album della maturità di Ferrante e Mintzer. Ci sono alcune perle come una rilettura di Giant Steps, totalmente riarmonizzata ed un paio di originale molto belli come Anticipation e la totale track Cohearance (che deve avere qualcosa di ipontico che mi costringe a rimetterla dall'inizio).

Ciao 

D.

 

  • Melius 1
analogico_09
Inviato

Ma poi cosa intendiamo con  "jazz odierno?" . Se ci si riferisce alle nuovissime generazioni di musicisti che emergono "oggi" e però suonano un jazz già esplorato, noto e frequentato, che si rifà ai collaudarissimi paradigmi di "ieri" e di sempre, allora quello per me non è "jazz odierno", nel senso di "avanzarto",  perchè  non poerta nessuna novità estetica, linguistica e poetica.., e non mi pare di essermi imbattuto in un "profeta", o semplice "indovino", piccolo "precussore", tra i musicisti citati in questa discussione... Mai pretenderei di imbattermi in un redivivo Coltrane, nè in una "riproduzione" esatta di costui, ma mi piacerebbe poter viaggiare su qualche nota che porti una ventata di novelli e freschi pensieri immaginativi... Invece tutto è prevedibile.., tutto a rimanda a musicisti e aun jazz primigenio che ìsto punto meglio rivolgersi direttamente a loro... 😉

Inviato
44 minuti fa, analogico_09 ha scritto:

Invece tutto è prevedibile.., tutto a rimanda a musicisti e aun jazz primigenio che ìsto punto meglio rivolgersi direttamente a loro... 😉

Che prosa raffinata 🙂

io penso che la locuzione "jazz odierno" intenda almeno un paio di cose:

la prima è senza dubbio quanto indichi sopra "jazz già esplorato, noto e frequentato, che si rifà ai collaudarissimi paradigmi di "ieri" e di sempre....." che è un po' quanto si fa con la musica classica o, come si dice con i generi "diversamente colti con le cover. Anche qui ci sarebbe da innestare un dibattito infinito e (probilmente) senza costrutto: Jarret, col trio, cosa fa? E' indubbiamente odierno, ma è anche classico; è innovazione, è un profeta? boh, a me piace tanto e non me ne faccio un cruccio se non riesco ad etichettarlo se non con la parola Jazz. Mi piace molto ricordare un'intervista di Metheny, in Italia, mi pare Sanremo, quando gli fecero la classica domanda su che genere suonasse e lui rispose, quasi letterale "you can't put your fingers on it"...lasciando intendere che non avesse importanza per lui la categoria di appartenza.

Gli innovatori oggi, come tu dici "profeta,...precursore,....indovino" qualcosa si trova in giro. Qualche post che, ovviamente secondo me, suona nuovo l'ho sentito. Secondo me cercare il nuovo Coltrane o Parker è complicato, ed anche inutile, io penso che una strada sia quella di cercare l'uso degli strumenti che fanno i "nuovi" musicisti. Garbarek, Henriksen e molti scandinavi al seguito, usano i fiati in modo diverso; per molti non è jazz, per me si perchè, volendo, sarebbero capaci di suonare il bop. Es. iho avuto la fortuna di frequentare Bill Frisell e ti garantisco che è in grado di suonare il real book dall'inizio alla fine con fraseggio bop eppure, da un po' di anni, suona cose assolutamente diverse.

 

Ciao

D.

  • Melius 1
analogico_09
Inviato

@damiano Ma guarda, ciò che scrivi mi sembra che vada oltre quanto da me asserito.

Ho inteso dire che l'arte dovrebbe seguitare ad essere work in progress - quel che è sempre stato - e quindi se leggo "jazz odierno", ovvero di "oggi", oppure odierna poesia, letteratura, pittura, ecc, mi aspetto naturalmente qualcosa che sia di oggi e quindi portratrice non dico della profeticità, dell'increato, del rivoluzionario, ecc. (non credo di aver dato l'impressione che io sia in attesa del ritorno di Parker o di Ornette Colema, o di Barney Bigard, ecc...) ma perlomeno qualche novella aspettativa, un tratto di "novità", di croccante personalità musicale che non ricordi troppo il "passato" facendolo rimpiangere dal momento che le "odierne forme" di jazz, quasi tutte prive di blues, più che nuove di conio sembrano lavate con perlana... 😉

 

Non so se hai letto gli altri miei 2 o 3 interventi sulla stessa questione che potrebbero chiarire ancora meglio la mia idea in risposta a quanto osservi nel tuo post di per se interessante e in parte condivisibile tuttavia un po' decentrato rispetto alla/e precisa/e questione/i da me poste.

E' molto semplice la mia sensazione: ogni genere di musica (di arte) è solo fittiziamente catalocabile in "nuovo" o "veccho", di ieri e di oggi.., la temporalità è una faccenda "prosaica", appartiene alla vita.., l'arte appartiene alla metafisica, al sogno, alla "pazzia"; ci sono tante cose dell'arte di oggi che fanno pensare a una presitoria ancora "nebulosa", e ci sono cose della preistoria artistica che fanno pensare a cose di ... "domani"... Ogni cosa, del presente e del passato, è illuminata dall'arte..,  Nel novecento ci si ispirava figurativamente alle iconografie delle culture tribali africane.., cosicchè è presto detto: il cubismo, l'astrattismo, e altre forme dell'avanguardia del '900 pittorico, fu inventato nelle tribù africani di chissà quanti anni, secoli fa... Anche il jazz ha provenienze analoghe, una storia di evoluzioni e cambiamenti estetici e linguistici proveniti dall'"antichità"...  La grande arte è un grande, ininterrotto flusso di "poesia" e di "bellezza" che non si spezza e non risente del passare del tempo... Gran parte del jazz "odierno" più mainstream , più di maniera e "commerciabile" fa parte di quel tratto finale della "catena" che si è incagliato nei paletti della palude dei ristagni.

Non dico che sia tutto così ma una grande, importante porzione lo è...

 

  • Melius 1
Inviato

Se non esiste il  jazz odierno significa che il jazz è morto e gia da un bel po'. Poi si ascolta della musica prodotta oggi che può anche piacere, ma questo è un altro discorso. Per il mio sentire il jazz ci può essere blues senza il jazz ma mai jazz senza il blues. Ecco è quello che ascolto oggi jazz senza blues e quindi no jazz. 

Chiedo scusa per il commento terra terra

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