Questo è un messaggio popolare. analogico_09 Inviato 21 Ottobre 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 21 Ottobre 2023 10 ore fa, giorgiovinyl ha scritto: 12 ore fa, analogico_09 ha scritto: Cosa non ti piace in particolare della voce così particolare, unica, di Chet? A parte il timbro di voce la scelta del repertorio. Non discuto certo brani come Let’s Get Lost ma basta già al secondo brano di C.B. Sings and Plays “This Is Always” con gli archi mielosi mi sembra Sanremo anni 50. Quando suona la tromba niente da dire anche se non è certo Miles Davis. Capisco che non possa piacere, mi sembra normale, è una rispettabilissima questione di gusto personale, però non si può far risalire l'arte vocale di Baker prevalentamente agli "archi mielosi".., una cosa episodica rispetto alla lunga carriera e alla ricca discografia lasciata dal nostro. Molti musicisti dovettero a volte ricorrere al "tengo famiglia".., perfino Parker si prestò per sedute di registrazioni con i violini suonati dai bianchi facendo oltremodo incacchiare Mingus e Buddy Collette... Il primo riferimento, quello che realmente compete a Baker, dovrebbe essere ricertcato nell'alta qualità musicale dei brani del "Let's Get lost" che giustamente citi, dell'album "Chet Baker Sings", etc, dai quali emerge la sua autentica voce non potente ma molto musicale, espressiva, "intimista", dallo stile inconfondibile, ricca di "misurati" ma vibranti colori timbrici, dove la perfetta, musicalissima intonazione non di "testa" bensì di "petto", di anima, di feeling, è in continuità con il "soffio" lirico che Chet imprimeva alla sua tromba, dove strumento e voce erano un tutt'uno. Il fatto che non fosse Miles Davis va/andava a suo favore.., un musicista dovrebbe sempre esprimere se stesso, il suo mondo artistico, poetico, espressivo, mai "somigliare" ad altri pur nelle naturali ricorsività estetiche dalle quali sia possibile tuttavia risalire alla inalienabili specificità artistiche di ciascun musicista. A parte i dischi che per quanto rappresentativi diventano sempre qualcosa che "media" la realtà della musica che nasce dal vivo, dai quali ugualmente traspaiono sufficientemente le suddette qualità vocali , sono soprattutto i ricordi indelebili che mi restano della sua voce ascoltata e "suonata" dal vivo a indurmi a pensarla in tal modo del suo canto che va oltre la voce stessa... Non è la voce che fa il canto, bensì il canto fa la voce. Dopo i tristi fatti di cronaca, le tristi disavventure nelle quali rimase coinvolto, tornato alla musica, ebbi modo di ascoltare più volte il "risorto" Chet Baker in concerto, tornato alla musica. Era spesso a Roma, al Music Inn accompagnato dalle nostre migliori sezioni ritmiche in auge ai tempi, ed ho sempre avuto la fortuna di ascoltarlo cantare non insieme ai "violini melensi" bensì accompagnato dai suddetti "colleghi" come testimonia il video - ce n'è più d'uno - di un concerto del 1976 nel quale ero felicemente presente come ascoltatore calato nella felice intimità del leggendario, irripetibile jazz club romano nel quale ho avuto l'immenso privilegio di ascoltare molti musicisti, afroamericani e non, tra i più grandi, di quelli che fecero la grande Storia del jazz. Che Dio li abbia tutti in gloria! 7
giorgiovinyl Inviato 24 Ottobre 2023 Autore Inviato 24 Ottobre 2023 @mummu @damiano @analogico_09 pungolato dalle vostre belle considerazioni mi sono andato Chet Baker Sings It Could Happen To You dal bellissimo cofanetto Craft. Quando il canto di Chet rimane in ambiti jazzistici non ho da lamentarmi. Non ci sono archi mielosi qui. Morale della favola: finirà che comprerò Chet Baker Sings… quello che mi ha frenato finora è che lo pagherei poco meno di quanto pagai l’intero cofanetto Craft… ma erano altri tempi… Sings and Play with Strings non se ne parla… peccato per Let’s Get Lost…
mummu Inviato 24 Ottobre 2023 Inviato 24 Ottobre 2023 5 minuti fa, giorgiovinyl ha scritto: comprerò Chet Baker Sings per come la vedo io fai benissimo, vale davvero la pena anche come resa sonica 5 minuti fa, giorgiovinyl ha scritto: Sings and Play with Strings non se ne parla per come la vedo io fai benissimo, se devi scegliere tra tra i due vince il primo
OTREBLA Inviato 24 Ottobre 2023 Inviato 24 Ottobre 2023 Chet Baker Sings & Plays va tenuto d'occhio, perché col fatto che ha scontentato parecchi, inclusi i più accaniti fan del trombettista, come il sottoscritto, non credo che ne abbiano venduti molti. E mi sa...mi sa che prima o poi ci scappa l'offertòn con il mega scontòn. Alberto.
Amemas Inviato 24 Ottobre 2023 Inviato 24 Ottobre 2023 Per chi non lo avesse già acquistato, segnalo questo titolo in offerta oggi su Amazon Italia a €16,23
Robbie Inviato 25 Ottobre 2023 Inviato 25 Ottobre 2023 21 ore fa, OTREBLA ha scritto: Chet Baker Sings & Plays va tenuto d'occhio, perché col fatto che ha scontentato parecchi, inclusi i più accaniti fan del trombettista, come il sottoscritto, non credo che ne abbiano venduti molti. E mi sa...mi sa che prima o poi ci scappa l'offertòn con il mega scontòn. Alberto. In effetti: https://www.amazon.de/gp/product/B0BV32MBPD/ref=pe_4007011_858959851_em_1p_7_lm Su Amazon.de ora a 33€ più spedizione
OTREBLA Inviato 25 Ottobre 2023 Inviato 25 Ottobre 2023 Ho visto ma penso che scenderà ancora parecchio.
mummu Inviato 1 Novembre 2023 Inviato 1 Novembre 2023 Donald Byrd "At The Half Note Cafe Vol. 1" su amazon.it a poco più di 31 euretti. https://www.amazon.it/dp/B0BGWZ7JCS?psc=1 è un bel Tone Poet a un prezzo non malaccio, tutto considerato
mummu Inviato 1 Novembre 2023 Inviato 1 Novembre 2023 54 minuti fa, mummu ha scritto: Donald Byrd "At The Half Note Cafe Vol. 1" su amazon.it a poco più di 31 euretti pardon, arrivo tardi, già segnalato da Alberto sul thread Affaròn...
OTREBLA Inviato 6 Novembre 2023 Inviato 6 Novembre 2023 Lo avevo perso quando era uscito per la prima volta, ormai due anni fa, e finalmente è entrato nella mia collezione uno dei più desiderati Tone Poet, ovvero il Chet Baker Sings della Pacific Jazz, datato 1957. Valeva la pena aspettare? Bah...sssì...oddìo...sssì… . . Sì sa che l'attesa prolungata ingigantisce l'aspettativa, e poi finisce che uno rimane deluso. No va be’, scherzo, è un gran bel disco, ma siamo di fronte al Chet Baker per il pubblico grosso, un tantino, insomma...lucidato. I brani sono ben quattordici, durano sui tre minuti ognuno, anche meno, il tempo per le improvvisazioni un po’ articolate non c’è. Nel 1957 il trombettista era l’idolo delle ragazzine e questo disco è perfetto per gli innamorati. Comunque a distanza di sessant’anni la stupenda voce di Baker, secondo me, acchiappa ancora; pare proprio di ascoltare il canto di un angelo. Peccato che manchino le sue improvvisazioni vocali, ascoltando le quali si capisce bene come Baker usasse la tromba per simulare la voce umana e la voce per riprodurre il suono della tromba, con le sue note lunghe e modulate. E comunque è impossibile non farsi sedurre dal canto di Chet Baker, col suo incedere fanciullesco, dai colori tenui, i toni tiepidi e pastosi. Quel modo di entrare in profondità nella melodia, come quando, d’Estate, si entra con i piedi nella sabbia all’ombra; il vero asso nella manica del grande trombettista. Contribuisce al coinvolgimento l’eccellente ripresa sonora, che se non fosse per qualche accenno di distorsione nell’ultimo brano del lato B (non so se risulta anche a voi), definirei quasi perfetta. La voce si materializza in maniera vivida di fronte ai diffusori, mentre gli strumenti si collocano abbastanza definiti alle sue spalle. Cavolo, per essere del ‘57, è un’ottima registrazione. Vinile perfetto e molto silenzioso. Voto tecnico 8 1/2. Voto artistico 8 ½. Ma come, così poco di voto artistico? Cosa avresti voluto di più da un lavoro mainstream che più mainstream non si può? Avrei voluto ciò che offre: . . . A quattro anni di distanza del Chet Baker Sings, pur non spostandosi lo stile quasi di un niente, si entra in un’altra dimensione. Ripresa dal vivo, quindi sulla carta già si parte male. Applausi, registrazione ballerina, gente che fa le presentazioni, rumori, casino… Come non detto, non è il caso di Donald Byrd At Half Note Cafe Vol. 1 (Blue Note 1961). Gli applausi e le presentazioni ci sono ma non arrecano il minimo fastidio, mentre la ripresa, che dire…è una bomba. Morbida, mielosa, bilanciata benissimo e ricca di armoniche. Nove, voto tecnico: nove. Discorso chiuso. Bop prima maniera, qui declinato come se il disco fosse stato registrato in studio. Non si riscontra quella tendenza a strafare che di solito caratterizza le esibizioni dal vivo, con l’immancabile a-solo di batteria che esalta il pubblico e dura mezz’ora solo lui. Niente di tutto ciò: disciplina, intesa, amalgama perfetto, improvvisazioni sì, ma con premeditazione. Pepper Addams al sassofono baritono ruba la scena al titolare Donald Byrd, un fondamentale Duke Pearson al pianoforte commenta da par suo, basso e batteria di ottimo livello grazie al duo a Laymon Jackson e Les Humphries. Notare che anche quando ci si trova davanti a musicisti del tutto sconosciuti (con il massimo rispetto per Jackson e Humphries), emersi come fantasmi dal cono temporale dell’epoca d’oro del Jazz, il risultato è sempre garantito; in passato all’entrata delle case discografiche c’erano i buttafuori; e non scherzavano. Classico Be-Bop, risultante: anticlassica. Poco di già ascoltato, poco di già visto, un lavoro di qualità elevata, ennesima dimostrazione che la differenza sta nel manico (o nei manici) e non nello stile adottato. Mi è arrivata una copia palesemente ri-sigillata, con tanto di adesivo giallo incollato sulla copertina, di quelli a cui Amazon ricorre per i prodotti usati (è venuto via in un attimo). Ciò non di meno il vinile è un nastro, non fa un tic che sia uno e rasenta la totale perfezione. Indi non lo restituisco manco morto. Me li mandassero pure tutti risigillati e con l’adesivo, purché della stessa stirpe di questo. Voto artistico 9 1/2 e viste le premesse, attendiamo il Donald Byrd At Half Note Cafe Volume 2. Alberto. 1
max Inviato 6 Novembre 2023 Inviato 6 Novembre 2023 38 minuti fa, OTREBLA ha scritto: Non si riscontra quella tendenza a strafare che di solito caratterizza le esibizioni dal vivo per quel che vale condivido il giudizio sull’album ma qualche ‘’caratterizzazione’’ live intesa come volume ‘’eccessivo’’ in certi passaggi imho c’è
OTREBLA Inviato 6 Novembre 2023 Inviato 6 Novembre 2023 Perché il tuo giudizio non dovrebbe valere? 1
giorgiovinyl Inviato 8 Novembre 2023 Autore Inviato 8 Novembre 2023 Alla fine Donald Byrd At The Half Note, l'ho ordinato anche io, vediamo quando mi arriva come sarà ascoltarlo in vinile, ma sarei già contento poterlo valutare da 7 e mezzo.
Spadaccino1 Inviato 8 Novembre 2023 Inviato 8 Novembre 2023 @giorgiovinyl vedrai che ne rimarrai sorpreso! 2
max Inviato 9 Novembre 2023 Inviato 9 Novembre 2023 i soliti vinili della serie Classic già ribassati in passato sui vari Amazon ma per chi ancora non li avesse 13,5 euro su Amazon.it non è male: https://www.amazon.it/s?k=vinile+blue+note+classic+vinyl+series&rh=p_85%3A20930965031%2Cp_36%3A1300-1400&dc&crid=OMULEX24IIT7&qid=1699541750&rnid=490259031&sprefix=Blue+note+vinile%2Caps%2C230&ref=sr_nr_p_36_5
Gianluca1969 Inviato 9 Novembre 2023 Inviato 9 Novembre 2023 Il 8/11/2023 at 11:37, giorgiovinyl ha scritto: Alla fine Donald Byrd At The Half Note, l'ho ordinato anche io, vediamo quando mi arriva come sarà ascoltarlo in vinile, ma sarei già contento poterlo valutare da 7 e mezzo. Credimi ne resterai sorpreso. Per essere un live è decisamente sorprendente. 1
giorgiovinyl Inviato 9 Novembre 2023 Autore Inviato 9 Novembre 2023 Il 8/11/2023 at 11:43, Spadaccino1 ha scritto: vedrai che ne rimarrai sorpreso! 3 ore fa, Gianluca1969 ha scritto: Credimi ne resterai sorpreso. Per essere un live è decisamente sorprendente. Mi dovrebbe arrivare domani vi farò sapere, ma sono fiducioso. Il mio ragionamento era stato: perchè prendere un disco che non ti convince appieno, quando con 7 euro in più ti puoi accattare su IBS i Tone Poet che ti intrigano di più. Per esempio oggi ho ascoltato Schizophrenia e mi è piaciuto molto. Però poi ho deciso che "a caval (Tone Poet) donato (31 euro) non si guarda in bocca...
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