fabrizio Inviato 3 Maggio 2024 Inviato 3 Maggio 2024 Salve, non ci sono dubbi che sia A A A Saluti, Fabrizio 2
Spadaccino1 Inviato 3 Maggio 2024 Inviato 3 Maggio 2024 18 ore fa, analogico_09 ha scritto: Deller è un mito.., Non lo conoscevo, altrimenti avrei fatto i salti di gioia già dentro il negozio. Invece ho dovuto aspettare ad ascoltarlo... quanta goduria!
Spadaccino1 Inviato 3 Maggio 2024 Inviato 3 Maggio 2024 18 ore fa, analogico_09 ha scritto: Non conoscevo questa edizione.., ma penso che tu abbia preso un disco pazzesco Penso anche io. Ti auguro di trovarlo. Per me una resa sonora eccellente (oltre a quanto si è detto sulla qualità dell'esecuzione); non so se qobuz/Tidal ti daranno le corrette sensazioni... 😏 1
Questo è un messaggio popolare. Gaetanoalberto Inviato 3 Maggio 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 3 Maggio 2024 Joni Mitchell - 1977 Don Juan’s Reckless Daughter. Jaco Pastorius non è un semplice comprimario ma incide notevolmente sulla costruzione dei brani e non soltanto sotto il profilo ritmico, ponendo le basi del tessuto sonoro. Nell’album troviamo Don Alias, Wayne Shorter, Aleijandro Acuna, Airto Moreira. Incontri che evidenziano il desiderio di Joni di liberarsi dai territori anche redditizi fino ad allora percorsi. Non siamo ancora a Mingus, ma segna il momento in cui qualcuno dei suoi vecchi fans decide di abbandonarla. Come al solito le divisioni nei commenti sono tra incenso e critica. Io non sono un ascoltatore imparziale e, pur se con una tensione in qualche tratto calante, trovo anche questo album un gran bell’ascolto nel suo lasciare il folk verso territori più intriganti 5
analogico_09 Inviato 3 Maggio 2024 Inviato 3 Maggio 2024 1 ora fa, Spadaccino1 ha scritto: 20 ore fa, analogico_09 ha scritto: Non conoscevo questa edizione.., ma penso che tu abbia preso un disco pazzesco Penso anche io. Ti auguro di trovarlo. Per me una resa sonora eccellente (oltre a quanto si è detto sulla qualità dell'esecuzione); non so se qobuz/Tidal ti daranno le corrette sensazioni... 😏 Non credo.., sono strumenti "freddi".., dal disco sarà senz'altro meglio. Intanto mi rifaccio le orecchie e gli occhi con questo bellissimo "recital" di Alfred Deller che interpreta alcuni brani di alcuni grandi autori come da cover, più un "anonimo" Un regalo di una mia ex fiamma anche compagna di Coro, un soprano...💚 Notevole l'interpretazione di alcuni "numeri" dell'Ode "Come, ye sosns of art" di H. Purcell. 1
Questo è un messaggio popolare. maabus Inviato 3 Maggio 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 3 Maggio 2024 3
Questo è un messaggio popolare. Lumina Inviato 3 Maggio 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 3 Maggio 2024 Musicalmente molto meglio di Taylor Swift, a mio parere. Waxahatchee, Tigers Blood 4
Gaetanoalberto Inviato 3 Maggio 2024 Inviato 3 Maggio 2024 John Surman - Where the fortune smiles - 1972, la cui paternità è stata successivamente attribuita in nuova release a John McLaughlin; tre i brani di Mc, due di Surman. Un lavoro di equipe in cui tutti i musicisti concorrono paritariamente, con un grande apporto non solo della chitarra di Laughlin e del sassofono di Surman, ma del vibrafono di Berger, della batteria di Stu Martin, unico americano, e ovviamente delle linee di basso di Holland. Evocativa l’immagine di copertina, che esplicita l’unità sonora del gruppo. Europei, bianchi, che contraddicono l’immagine di un jazz europeo privo di anima e poco innovativo, con Surman a ricamare. Brani dall’anima diversa ma dal disegno unitario. Bello imho. 2
Questo è un messaggio popolare. andpi65 Inviato 3 Maggio 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 3 Maggio 2024 5
Gaetanoalberto Inviato 4 Maggio 2024 Inviato 4 Maggio 2024 Inutile parlare, se non per lodare l’incisione perfetta per silenziosità e qualità 2
analogico_09 Inviato 4 Maggio 2024 Inviato 4 Maggio 2024 20 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto: John Surman - Where the fortune smiles - 1972 Europei, bianchi, che contraddicono l’immagine di un jazz europeo privo di anima e poco innovativo, con Surman a ricamare. Uno legge e si incuriosisce, quindi vorrei chiedere se possibile chi siano, da quali ambiti criitici e/o amatoriali provengHIno quelli che avrebbero il coraggio di formulare dei pensieri così... "asemantici"? A volte andrebbe detto anche il peccatore insieme al peccato. Grazie in anticipo. Forse il riferimento vuole essere a quelli che oggi sostengono - non certamente per motivi discriminatori secondo razza e nazionalità , ma per pareri di natura unicamemnte estetica - come il jazz contemporaneo, bianco e nero, europeo e americano, sia appena l'ombra del jazz bianco e nero, americano ed europeo, ed ovviamente anche di altri paesi del mondo, del jazz delle epoche in cui militavano certii musicisti leggendari tra cui quelli che suona(ro)no a musica di questo disco del 1972, circa mezzo secolo fa.., quando tutti noi giovani e vecchi di allora, appassionatamente li adoravamo a prescindere dal colore della pelle e dalle nazionalità. Personalmente ero così entusiasta che in loro adorazione acquistai nel 1972, quando molti amici del forum penso non fossero ancora nati, non appena giunta in negozio, la prima stampa italiana SLAP 62017 PYE Distribuzione Dischi Ricordi S.p.A. Il disco fu registrato nel '70, rilasciato nel '71, da noi giunse nel '72. Sempre ultimi.., e in. effetti siamo un po' lo "stivale" dell'Europa (non solo) geografica. Gran disco,e va da se' che l''interplay tra le "cinque punte" sia pazzesco e "paritario", sarebbe interessante analizzare qualche brano ma il tempo è tiranno ..., dove mi sembra si notino dei "richiami" alla precedente opera discografica realizzata un anno prima dal grande duo McLauglin/Surman, più Brian Odges e Tony Oxley, al capolavoro intitolato "Extrapolation". La cover.., mi sono sempre chiesto cosa potesse rappresentare qualla immagine "esotica", un "mandala" tibetano, un simbolo indiano? Possibile.., erano gli anni del "misticisto" orientale.., "Mahavishnu John McLaughlin" era musicalmente di "casa"... ci bazzicavano poco prima pure i Beatles. Penso che tra un po' lo metterò a girare...
andpi65 Inviato 4 Maggio 2024 Inviato 4 Maggio 2024 3 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto: Inutile parlare Il poker : Cookin' ,Relaxin', Steamin' e Workin' credo( è opinione personale ehh) , sia il picco delle incisioni di Miles Davis per la Prestige. Lo preferisco comunque nelle incisioni fatte per la Columbia, un bel pochetto superiori ( sempre secondo me). Lo stesso vale per Trane: Le incisioni Prestige sono buone mediamente, ma il salto vero è con quelle Atlantic e le Impulse ( meglio le prime Impulse, intendo prima di una svolta radicale al free) ...mò non mi mentate però ehh! 1
giorgiovinyl Inviato 4 Maggio 2024 Inviato 4 Maggio 2024 1 ora fa, andpi65 ha scritto: Il poker : Cookin' ,Relaxin', Steamin' e Workin' credo( è opinione personale ehh) , sia il picco delle incisioni di Miles Davis per la Prestige. Lo preferisco comunque nelle incisioni fatte per la Columbia, un bel pochetto superiori ( sempre secondo me). Lo stesso vale per Trane: Le incisioni Prestige sono buone mediamente, ma il salto vero è con quelle Atlantic e le Impulse ( meglio le prime Impulse, intendo prima di una svolta radicale al free) ...mò non mi mentate però ehh! Anche le incisioni precedenti Prestige di Miles sono magnifiche, Walkin’, Bags Groove etc… anche per me nelle incisioni Columbia Davis si è migliorato… Coltrane poi è semplicemente esploso… 1
giorgiovinyl Inviato 4 Maggio 2024 Inviato 4 Maggio 2024 Quale miglior occasione dell’uscita del nuovo album di Kamasi Washington per ascoltarsi i precedenti? 1
Gaetanoalberto Inviato 4 Maggio 2024 Inviato 4 Maggio 2024 1 ora fa, andpi65 ha scritto: mò non mi mentate però ehh! No no, figurati, anzi buono a sapersi. Semplicemente l’ho trovato molto silenzioso e mi è parso che la musica venisse fuori naturale e con gli strumenti al loro posto. Mi piacerebbe poter confrontare le diverse incisioni e la resa all’ascolto. Per esempio stamane, visto che il tema era trattato in un TD, ho confrontato le due registrazioni che ho in casa di Goodbye Pork Pie Hat di Mingus, una su cd Columbia e l’altra su un vinile “economico” (Not now) per giunta riversato dal digitale. La resa del secondo mi è piaciuta decisamente di più… vai a capire. I tagli di sti maghi dell’elettronica sono fatti apposta per le orecchie attappate… Comunque temo rimarrò fino alla fine nella fase “scoperta”…non credo mi resti il tempo dei tanti confronti possibili.
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