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Smontare un Luxman K-5 per cambiare le cinghie: perché tanto odio?


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Revox che tra l'altro viene qui tante volte paragonata (come razionalita e bontà di costruzione, su cui non si discute) a deck amatoriali che all'epoca costavano un decimo, e che nonostante tutto con un cambio cinghie continuano ancor oggi a fare il loro lavoro. 

I più bravi, qui, sono depositari di un sapere che, ahimè, nella collettività va pian piano disperdendosi.... 

credo che salvare dall'oblio apparecchiature così prestigiose (anche i deck economici oggi sarebbero costosissimi da costruire) sia un dovere "civico" da perseguire finchè si potrà.

  • Melius 1
4 minuti fa, Paolo 62 ha scritto:

era il montaggio disordinato con matasse di cavi inestricabili

L'ho già detto in passato, credo che nessuno dei costruttori di allora pensasse che dopo 40/50 anni i loro deck sarebbero rimasti ancora in uso, di conseguenza la minore o maggiore accessibilità per la manutenzione non era considerata un problema 😉

Mi metto nei panni dei tecnici dei centri di assistenza a cui portavano un deck giapponese in garanzia da riparare (si guastavano anche quasi nuovi, purtroppo, anzi a giudicare dalla casistica dei guasti che mi raccontava un mio amico è un miracolo che siano arrivati ad oggi). Vai a districare tutte quelle matasse… e poi rimettere tutto a posto. Un incubo, costosissimo per di più. Ma non sarebbe stato più logico e meno costoso progettarle più razionalmente? Esempi simili c’erano, bastava guardare i Revox-Studer… non dico farli uguali - la meccanica a 4 motori è costosa e complessa da controllare elettronicamente - ma razionali sì… ricordiamoci poi che i deck giapponesi non sono solo fili: c’è un delirio tale di rimandi, leve, molle, solenoidi, cinghie, che smontarne uno è un impresa di Sisifo. 

15 ore fa, ediate ha scritto:

Ma non sarebbe stato più logico e meno costoso progettarle più razionalmente?

L'ho sempre sostenuto anch'io, e probabilmente sarebbe stato anche più economico da costruire.

Pensate solo all'assemblaggio di una meccanica: N pezzi diversi da acquistare dai fornitori, gestire a magazzino, preparare nei kit, montare tutto... ore e ore di lavoro, poi più roba c'è e più aumenta la probabilità di fare un errore di montaggio. Se i componenti fossero stati N/2 grazie a una meccanica più semplice il costo di assemblaggio e gli scarti di produzione si sarebbero ridotti e avrebbero potuto compensare (a mio parere ampiamente) un eventuale costo maggiore delle parti o dell'elettronica di controllo.

 

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