tarantolazzi Inviato 6 Maggio 2022 Inviato 6 Maggio 2022 Mah, mi sembra un prodotto dignitossissimo. Per quello che conta, non parlerei di "versione delle quattro stagioni" ma piuttosto di un esempio di minimal music un po' "elastica" (rispetto al minimalismo piu' rigoroso di Reich o altri capisaldi del genere) che prende il materiale melodico di partenza da frammenti di tali concerti. Molto piu' mono-tono (non e' una critica, ma e' che il procedimento minimalista lo e' un po' per definizione....) e gelido (di nuovo, non mi permetto giudizi di valore, ma l'uniformita' agogica e timbrica li' vanno a parare) rispetto ai fasti e alla sensualita' barocca. Ma e' questione di gusti... Premettendo il doveroso "ecchisenefrega" diro' che non sono particolarmente amico del minimalismo in genere, poiche' preferisco il rischio di perdermi nell'ascolto (non riuscendo magari a cogliere subito nessi strutturali, relazioni armonico/tonali e tematiche in forme piu' complesse) piuttosto che nella noia dell' "e' tutto qui?". Ricordo (mi pare che non ci sia su Qobuz) un disco vivaldiano di Loussier col suo trio jazz. Ecco, quella declinazione jazzistica mi piace gia' di piu' Ma sulle "aderenze" tra barocco e jazz e' facile centrare il bersaglio, con il minimalismo moderno (ripeto, qui una versione piu' temprata e "umanistica") il legame mi pare funzionare con piu' fatica. Molto interessante, grazie della segnalazione. 1
Grancolauro Inviato 7 Maggio 2022 Inviato 7 Maggio 2022 @tarantolazzi ciao! è un piacere tornare a leggerti da queste parti del forum
analogico_09 Inviato 7 Maggio 2022 Inviato 7 Maggio 2022 @tarantolazzi Scusa, senza offesa, ci mancherebbe, mi sembra che le tue siano osservazioni interessanti nell'approccio, generiche negli sviluppi ed esiti nel toccare vari punti da cui mi sembra capire che si voglia dire tutto in maniera sommatia. Per quanto riguarda il minimalismo, l'ho già sostenuto che secondo me in questo "prodotto," richtiano non risuonino affatto gli intendimenti musicali dei "maestri" minimalisti "storici". Se poi tutto quello che appare ibrido lo vogliamo mettere nel calderone del minimalismo inteso come refugium buono per raccogliere tutto, potrebbe andare anche bene, ma si corre il rischio di fare quello che si fa con il jazz... quando non di sa dove collocare le musiche "anima in pena" in remotissimo odore di un po' di questo e di un po' di quello.., la si "tagga" come jazz... Musica barocca e musica jazz.., si ravvisano vicinanze, ponti di congiunzione a doppio senso di circolazione, l'ho sempre sostenuto, non solo io che sono nessuno, ma non perché ce lo mostrino i Loussier che fanno fanno il Vivaldi da trio jazz.., ma perché il jazz è già in Vivaldi, in Bach, in A. Scarlatti, ecc, e viceversa, e chi abbia orecchie per riconoscerlo e sentirlo attinge dalle pure e inalterabili fonti originarie, non ha bisogno di chi ci mette la pedante e ingombrante "didascalia" per spiegare lo spiegato. Poi va da sé che, da che mondo è mondo, le legittime forme di trasposizione, di parodie, di commistioni e rifacimenti di vario tipo, siano sempre state prodotte, e lo di fa anche oggi, ma bisognerebbe prendere la parodia come parodia è l'originale come originale... Mi sembra notare invece che in questa nostra levigata epoca dell'"ammucchiata", nella quale si è assai poco inclini a creare il nuovo e si cerca soccorso dal passato (ancora vivo e vegeto, pronto a soddisfare in pieno i bisogni estetici, ludici, spirituali, artistico-culturali, dell'uomo moderno - sono i rifacimenti vanitosi dell'arrogante pretesa ammodernatrice ad apparire vieti e distruttivi) si prenda tutto in maniera indistinta, disarticolata, omologante. Anzi, il nuovo nato vecchio cerca di sostituirsi - invidiosamente - al "vecchio" che rivendica, riafferma la sua immortalità.
Grancolauro Inviato 7 Maggio 2022 Inviato 7 Maggio 2022 @tarantolazzi ciao! è un piacere tornare a leggerti da queste parti. Bentornato
analogico_09 Inviato 7 Maggio 2022 Inviato 7 Maggio 2022 2 ore fa, analogico_09 ha scritto: Per quanto riguarda il minimalismo, l'ho già sostenuto che secondo me in questo "prodotto," richtiano non risuonino affatto gli intendimenti musicali dei "maestri" minimalisti "storici". Mi sembra giusto precisare che avevi già manifestato analoga idea sulla "parvenza" di minimalismo che contraddistingue tale opera; prendo spunto dalla stessa per approfondire un po' la mia al riguardo. Penso che l'intenzione "minimalista" di Richter nelle "stagioni" potremmo a limite ritrovarla nella reiterazione, o ripetizione ostinata dell'idea musicale, melodico-ritmica, con qualche parvenza di contrappuntismo, nelle parti di nuova invenzione e in quelle mutuate dall'originale vivaldiano quasi "fotocopiato". Questo mi fa pensare ai lavori di Michel Nyman, compositore anche dedito, come Richter, alla creazione di scores cinematografici, musicista "feticcio", quasi alter ego, del grande regista-architetto - "pittorico, "letterario" e molto "musicale" - Peter Greenaway. Con la differenza che Nyman con il suo "minimalismo" - ne' "I misteri del giardino di Compton House" ad esempio - evoca il barocco inglese (squisitamente settecentesco), in particolare il carattere haendeliano (che è anche "italiano".., il "concertogrossismo"), senza usare pedissequamente e banalmente i temi di Handel, restando sul piano di una creazione personale, increata ed organica dal carattere formale ed espressivo "minimalista" proprio, mentre Richter, alternando con la reiterazione "minimalista" di cui al Nyman che la pratica da prima, riprende l'esatto e "facile" "motivo" di Vivaldi realizzando una sorta di potpourri disorganico, prolisso, spezzettato, come tanti siparietti musicali - alcuni interessanti, altri di risulta - buoni per essere spalmati in più film.
Jack Inviato 7 Maggio 2022 Inviato 7 Maggio 2022 Il 23/4/2022 at 10:13, Severus69 ha scritto: Voi che ne dite? terribile. Non amo, anzi non sopporto proprio, le rivisitazioni in ogni forma delle grandi opere classiche. Si possono solo rovinare, anche col massimo impegno e predisposizione d'animo non si può durante l'ascolto non fare continuamente confronto mentale con l'originale ed essendo questo opera di veri genii non possono che essere inarrivabili. Ma anche il 95% delle cover di musica leggera non mi gustano per nulla.
Severus69 Inviato 7 Maggio 2022 Autore Inviato 7 Maggio 2022 @Jack La penso come te, però ci sono eccezioni, rare ma ci sono. Non paragono l'interpretazione di Richter alle Quattro Stagioni originali di Vivaldi, capolavoro assoluto, però il loro ascolto in alcuni passaggi mi ha entusiasmato, riaccendendo la passione per la musica barocca che negli ultimi anni si era in me affievolita.
tarantolazzi Inviato 7 Maggio 2022 Inviato 7 Maggio 2022 Il 5/5/2022 at 19:11, Grancolauro ha scritto: n stile proustiano, per così dire 😂: “Non ricordo la prima volta che ascoltai...... No! Troppo forte. Volevo ribadire le mie due misere ideuzze (1 e' minimalismo dal volto umano, ma tecnicamente e stilisticamente e' minimalismo 2 lo rispetto ma non e' il mio) ma a fronte della tua fanta-recensione-panegirico non mi resta che tacere ammirato. Ciao! Sandro
tarantolazzi Inviato 7 Maggio 2022 Inviato 7 Maggio 2022 2 ore fa, analogico_09 ha scritto: Questo mi fa pensare ai lavori di Michel Nyman, ottimo accostamento, il migliore anzi. Ecco, restando a Richter e Nyman e ai loro stili affini ma non uguali di compositori minimalisti (delle tue osservazioni al mio post l'unica che respingo e' quella che questa musica non possa essere inquadrata nel minimalismo....scusa ma tecnicamente e stilisticamente mi sembra invece evidente). Nyman pur non usando materiali di partenza originali barocchi e' piu' barocco e lineare/narrativo di Richter che, pur prelevando dei campioni vivaldiani per farli diventare i pattern di base delle sue "ripetizioni(98%)/variazioni(2%)" fa della musica non dico anti-barocca, ma insomma molto raggelata e de-contestualizzata. Tolta la linearita'/il percorso per evidenziare la ripetizione il senso e' un'altro. Subito, in pochi secondi di ascolto ravviso una profonda alienazione rispetto al barocco e un tuffo nella minimal-music, dove i materiali vivaldiani sono solo una gigantesca e continua citazione (ingombrante, certo, ma non essenziale). Giusto, sbagliato, bello, brutto, non sta a me dirlo, ci mancherebbe. Ciao! 2
dadox Inviato 26 Maggio 2022 Inviato 26 Maggio 2022 Il 23/4/2022 at 15:39, Look01 ha scritto: Non sono un amante della musica classica, preferisco il Jazz, però ti dò manforte Max Richter mi piace molto e anch'io amo quel disco . Questo potrebbe invogliarti... 😄 https://www.amazon.it/Four-Seasons-Roma-Trio/dp/B01HM73GWM 1
officialsm Inviato 1 Luglio 2022 Inviato 1 Luglio 2022 Max Richter ha pubblicato una nuova versione delle sue quattro stagioni recomposed: THE NEW FOUR SEASONS https://www.deutschegrammophon.com/en/catalogue/products/the-new-four-seasons-vivaldi-recomposed-max-richter-12667 Cambia qualcosa dal lavoro precedente in termini di arrangiamento e suono. Io preferisco quest'ultimo. Segue sempre la logica di rivisitazione del precedente ma quest'ultimo mi sembra "ricomposto" (per usare un suo termine) e suonato in maniera nettamente superiore. MI coinvolge molto come sonorità.
maverick Inviato 1 Luglio 2022 Inviato 1 Luglio 2022 5 ore fa, officialsm ha scritto: Max Richter ha pubblicato una nuova versione delle sue quattro stagioni recomposed: Ma quante volte le ricompone ste quattro stagioni ? Non è che potrebbe ricomporre qualcos'altro e lasciare in pace il povero Vivaldi ?
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