Questo è un messaggio popolare. analogico_09 Inviato 7 Aprile 2021 Questo è un messaggio popolare. Inviato 7 Aprile 2021 Provo ad aprire uno spazio dedicato a questa musica di cui si parla via via sempre meno. Lo apro con l'aspettativa di uno scambio delle idee sulle musiche, sui musicisti, sulla storia del jazz, senza limiti di epoche e di "generi". Mi piacerebbe che diventasse uno spazio colloquiale, basato sugli argomenti e non limitato ai postaggi "muti" di cover discografiche. Si potrà ovviamente parlare dei dischi di jazz: vinile, cd, nastro, liquida, carillon, ecc.., ma non degli aspetti tecnici, se non a latere, subordinando a quelli artistici. Inviterei ci intende contribuire a lasciare un commento, più o meno breve, semplice o più articolato, a piacere, e finalizzato a condividere qualche particolarità del disco stesso, dei musicisti, delle musiche... Parliamo di musica. L'idea di questo topic mi è venuta mentre mi risuonano ancora nella mente e nelle viscere le note di un disco di Coltrane, ascoltato poco fa, che mi manda in trance... "Meditations" - John Coltrane. Registrato nel 1965, lo stesso anno di "Ascension", di "OM" e di "Kulu sè Mama", opere del cambiamento del quartetto "classico" e delle "forme", in piena e coerente continuità con la potente, primigenia spinta musicale, poetica e spirituale del grande musicista. Chi ama Coltrane e il jazz non può non conoscere la musica di Meditations, non restare stupefatto, ammirato, intimamente colpito dopo aver ascoltato le estreme note della straordinaria suite. Il sassofono, lo strumento, la tecnica, tutto ciò che è "materia", non esiste più... il "suono" è quello della voce interiore dello stesso Coltrane, è il "soffio" del suo stesso spirito che si spegne lentamente nel vibrante, inarrivabile, ultimo virtuosismo “tecnico” che si spoglia di ogni “vanità” per mettersi umilmente al servizio dell'espressione più profonda del grande poeta e "officiante" della liturgia musicale. Ci vuole una fase di lacerante "preparazione", con la (inter)mediazione del pianismo più "rilassato" di McCoy Tyner per raggiungere la Serenity https://www.youtube.com/watch?v=tfknlB1zcUM 13
analogico_09 Inviato 7 Aprile 2021 Autore Inviato 7 Aprile 2021 1 ora fa, analogico_09 ha scritto: Ci vuole una fase di lacerante "preparazione", con la (inter)mediazione del pianismo più "rilassato" di McCoy Tyner Edit - Ci vuole una fase di "preparazione", il "grido" di Pharaoh Sanders, la (inter)mediazione del pianismo più "rilassato" e "impressionista" di McCoy Tyner perchè Coltrane ne esca pronto, oramai "esausto" ma appagato, a raggiungere la Serenity ...
analogico_09 Inviato 7 Aprile 2021 Autore Inviato 7 Aprile 2021 Regà.., che fate, mi lasciate qui da solo a monologare? ... Si parla di jazz, non di escatologie sulla infallibilità del papa... 😄
analogico_09 Inviato 7 Aprile 2021 Autore Inviato 7 Aprile 2021 Questo non ha bisogno di commenti.., basta il sorriso di Louis.. musica allegra per animare il luogo... e non è poco... 1
oscilloscopio Inviato 7 Aprile 2021 Inviato 7 Aprile 2021 @analogico_09 Potrei proporti qualcosa di Brubeck...😂 invece ti propongo questo brano...
Questo è un messaggio popolare. Branch Inviato 7 Aprile 2021 Questo è un messaggio popolare. Inviato 7 Aprile 2021 Charles Mingus, "Let my children hear music", 1972. Comprato una vita fa, senza particolari aspettative, resta il mio disco preferito di Mingus. Siamo già negli anni 70, il jazz ha già compiuto tutte le sue evoluzioni e trasformazioni, e probabilmente se non certamente, un disco del vecchio leone Charles Mingus composto per orchestra, senza l'ausilio di strumenti elettrici, con brani costruiti su una struttura razionale, con note precise da suonare, doveva apparire roba da vecchi decrepiti. E invece, la qualità delle composizioni è talmente elevata e ispirata, che già all'epoca qualcuno lo definì "capolavoro", nel senso letterale del termine. Per me, in questo disco Mingus raggiunge il picco del suo immenso talento compositivo. Lui stesso lo definì il suo miglior album. Eppure, ancora oggi, quando si parla di Mingus, si citano decine di album, ma mai "Let my Children Hear Music". Se qualcuno se lo fosse perso, è giunto il momento di rimediare. Sarà sufficiente il brano di apertura, dal titolo chilometrico (The Shoes of the Fisherman's Wife Are Some Jiveass Slippers) per rendersi conto di quanta bellezza, sapienza, ispirazione sia contenuta nell'album. Beato chi lo ascolterà per la prima volta. 6
analogico_09 Inviato 7 Aprile 2021 Autore Inviato 7 Aprile 2021 18 minuti fa, oscilloscopio ha scritto: @analogico_09 Potrei proporti qualcosa di Brubeck...😂 invece ti propongo questo brano... Benissimo.., come sai Brubeck è il mio idolo e conosco tutto di lui.., quindi meglio la Pecora, tanto più che è Santa... 😄 però devi motivare la tua scelta... 😆
Gabrilupo Inviato 7 Aprile 2021 Inviato 7 Aprile 2021 Io pongo qui una domanda: nella scarsità di thread sul jazz (a meno che non si tratti di scegliere l'ennesima versione di Kind of blue) c'è un argomento o, meglio, un'artista, perdipiù fondamentale, di cui si parla pochissimo o niente: Sonny Rollins. Come mai? Non piace? 1
oscilloscopio Inviato 7 Aprile 2021 Inviato 7 Aprile 2021 3 minuti fa, analogico_09 ha scritto: però devi motivare la tua scelta... 😆 E' un artista poco conosciuto che negli "anni ruggenti" ha comunque militato in orchestre come i New Orleans Rhythm Kings, meno famoso come trombonista di Jack Teagarden ha comunque riscosso un discreto successo con la sua band. (Conosciuto per caso con l'acquisto di un disco a 78 giri e trovate in seguito alcune informazioni su un libro di jazz) 1
Emmett Inviato 7 Aprile 2021 Inviato 7 Aprile 2021 @Gabrilupo tra l'altro Rollins è uno dei pochi giganti di quegli anni a essere ancora vivo. Magari quando non lo avremo più sentiremo maggiormente la sua mancanza e se ne parlerà di più. Tra l'altro mi pare di aver letto che miles davis voleva proprio lui come sax tenore per kind of blue e solo dopo la scelta sia ricaduta su Coltrane 1
analogico_09 Inviato 7 Aprile 2021 Autore Inviato 7 Aprile 2021 @Branch Comncordo, Let my children hear music, grandissimo disco, ne parlai più volte nell'altra "vita".., anche in rifermimento a un certa intervista d a Danny Richmond, il batterista fraterno di Mingus che ebbe una tappa rock che lo allontano dal jazz e da Mingus, e che, tornato all'ovile, parlò dell'accoglienza fraterna che gli riservò Charlie e del disco in questi termini... "... lo capiì ancora meglio [il suo "tradimento"... ndr] quando Mingus mi chiamò per la registrazione di "Let my children hear music" con un'orchesta di 32 elementi: c'erano addirittura 6 contrabbassi! Un disco molto complesso con brani molto difficili, eppure fu fatto in soli tre giorni, mentre un gruppo rock , per fare cose molto più facili, con un organico di 5, 6 persone, per fare un LP impiega almeno un mee! Ambasciator non porta pena... 😄 Anzi mi voglio vantare un ppo' anch'io... ☺️ ho una bellissima edizione Speaker ande Cornere del disco.., mi piace in particolare il brano modale (un po' tutto il disco lo è) intitolato Adagio ma non troppo
oscilloscopio Inviato 7 Aprile 2021 Inviato 7 Aprile 2021 Perdonate, ma sono più ferrato sul jazz classico che su quello moderno e contemporaneo... Entrambi di origini italiane forse Lang fu il più grande chitarrista jazz degli anni '20 e Venuti ha imposto il violino nell'ambito jazz, strumento che non ha mai abbandonato, ancora negli anni '70 si è esibito al Capolinea di Milano con Lino Patruno e la sua Jazz band.
Branch Inviato 7 Aprile 2021 Inviato 7 Aprile 2021 @Gabrilupo Non so, fondamentalmente credo che il motivo sia proprio che piace meno di altri, e in particolare per chi ascolta jazz saltuariamente, anche perchè è molto meno famoso di Coltrane. Io stesso, nel mio piccolissimo mondo di appassionato di musica, lo ascolto poco, e gli preferisco sassofonisti di minore importanza storica. Non so come mai. E' altresì vero che dopo la sua forzata inattività, i dischi della svolta (The Bridge, What's New) quando li ascoltai mi lasciarono con l'amaro in bocca. Il mio disco preferito di Sonny Rollins è infatti Way Out West.
analogico_09 Inviato 7 Aprile 2021 Autore Inviato 7 Aprile 2021 24 minuti fa, Gabrilupo ha scritto: Io pongo qui una domanda: nella scarsità di thread sul jazz (a meno che non si tratti di scegliere l'ennesima versione di Kind of blue) c'è un argomento o, meglio, un'artista, perdipiù fondamentale, di cui si parla pochissimo o niente: Sonny Rollins. Come mai? Non piace? Piace piace.., ammè me piace.., e a dire il vero c'era un topic dei spariti su di lui... forse aperto da me.., comunque perchè non apri le danze sonnyrolliniane? 🙂 4 minuti fa, oscilloscopio ha scritto: Perdonate, ma sono più ferrato sul jazz classico che su quello moderno e contemporaneo... Te pare poco...
Branch Inviato 7 Aprile 2021 Inviato 7 Aprile 2021 4 minuti fa, analogico_09 ha scritto: mi piace in particolare il brano modale (un po' tutto il disco lo è) intitolato Adagio ma non troppo Meraviglioso!!!
analogico_09 Inviato 7 Aprile 2021 Autore Inviato 7 Aprile 2021 Tra i dischi più grandi di Rollins: Freedom Suite, Saxophone Colossus, S. R. on Impulse! , East Broadway rundown, con il "micidiale" brano che da il titolo all'album, tra i miei primi brani preferiti di tutto il jazz... con Freddy Hubbard, Elvin Jones, Jimmi Garrison... Ma varrebbe la pena di parlare un po' più approfonditamente dei vari album... Un assaggio ricapitolativo... 1
Emmett Inviato 7 Aprile 2021 Inviato 7 Aprile 2021 Tra l'altro mingus era molto versatile e si sapeva adattare a quasi tutto. Basta pensare alla collaborazione con joni mitchell
oscilloscopio Inviato 7 Aprile 2021 Inviato 7 Aprile 2021 Original Dixieland Jass Band...non è stata la prima band ad incidere musica Jazz, ma pare la prima ad adottare la parola "Jass" nel 1916 cambiata in "Jazz" nel 1917. Leader della band "Nick" La Rocca (italoamericano pure lui, tanto per cambiare), ebbero un grande successo soprattutto con il brano "Tiger rag" e "Palesteena" ripresa in seguito da altri artisti dell'epoca. 1
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