Spadaccino1 Inviato 1 Gennaio 2024 Inviato 1 Gennaio 2024 16 ore fa, giorgiovinyl ha scritto: e i miei primi 2 Vinyl Me Please. Buon Anno Giorgio. Ho letto che VMP sono AAA masterizzati da Ryan Smith. Ci potresti parlare più diffusamente della tua scelta, se ti sei associato, i motivi, i costi (spediscono da USA o Europa? La stampa è GZ..)? Grazie, Pietro p.s. magari nel trehad sulle ristampe AAA....
giorgiovinyl Inviato 1 Gennaio 2024 Autore Inviato 1 Gennaio 2024 40 minuti fa, Spadaccino1 ha scritto: Buon Anno Giorgio. Ho letto che VMP sono AAA masterizzati da Ryan Smith. Ci potresti parlare più diffusamente della tua scelta, se ti sei associato, i motivi, i costi (spediscono da USA o Europa? La stampa è GZ..)? Grazie, Pietro p.s. magari nel trehad sulle ristampe AAA.... Buon anno Pietro dammi un po' tempo ed aprirò un thread ad hoc... per ora ti anticipo che sono contentissimo dei 2 primi arrivi... Buon anno anche a tutti gli altri... 1
Questo è un messaggio popolare. OTREBLA Inviato 2 Gennaio 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 2 Gennaio 2024 . Horace Silver Blowin’ The Blues Away – Blue Note (1959) – ristampa Blue Note Classic (2023). Disco imperdibile questo del grande Horace Silver, offre una selezione di brani dalla spiccata componente blues, composizioni dello stesso Silver. Detto per inciso, una più bella dell’altra. Come in ogni disco Jazz ove a dare le carte sia uno strumentista che è anche autore di talento, la personalità di quest’ultimo è prevalente e plasma il tono generale; si ha la netta impressione che i musicisti a supporto siano al servizio delle idee del capo e ne seguano diligentemente l’impronta musicale. Amo moltissimo Horace Silver e meno di 10 ai suoi lavori non posso in coscienza dare. Ammetto di essere parziale. Blowin’ The Blues Away, in particolare, è proprio stupendo. Ripeto, delle sei composizioni si fa fatica a decidere quale sia la migliore. Horace Silver, un po’ Bud Powell, un po’ Dave Brubeck, dall’eco latina e battente, assolutamente peculiare; improvvisazioni, stile e musiche originali, costituiscono un gioco ad incastri nel quale ogni parte non può che stare assieme alle altre. Silver appartiene alla categoria di coloro che scelsero la via della tradizione Bop, rifuggendo le sperimentazioni troppo cervellotiche. Una via che non è detto fosse (e sia tutt'oggi) la più comoda. Promosso e consigliato. Ottima la registrazione, ben bilanciata, da 8 ½. Sull’ultimo stupendo brano, in stile monkiano, dal titolo Melancholy Mood, ho come l’impressione di un leggero allentamento del nastro, forse un po’ di wow e flutter, giusto un poco. Ho fatto un confronto con una versione digitale che ho trovato in Rete, ed il suono di quest'ultima mi pare più fermo ed intonato. Ma non posso dire di esserne sicuro, anche perché il confronto non ha molto senso: il vinile sull'impianto ed un file trovato in Rete ed ascoltato in cuffia. Mi piacerebbe ascoltare la ristampa Classic Records di tanti anni fa o il doppio 45 giri della Analogue Productions, anche lui parecchio datato. Stampa Optimal con brevissimo crack sempre su Melancholy Mood. Copertina della serie Classic: da denuncia in procura. Meno di così è impossibile. Peccato, certi dischi meriterebbero ben altra livrea. Voto artistico 10 e lode. Voto tecnico 8 e ½. Confezione serie 80th e Classic: 3 politico. Almeno laminatele caz…! Alberto. 3
giorgiovinyl Inviato 3 Gennaio 2024 Autore Inviato 3 Gennaio 2024 18 ore fa, OTREBLA ha scritto: Horace Silver, un po’ Bud Powell, un po’ Dave Brubeck, dall’eco latina e battente, assolutamente peculiare; Capisco Bud Powell il precursore e quindi antesignano del piano hard bop ma non vedo tutte queste attinenze tra Horace e il pur bravo Dave Brubeck. 18 ore fa, OTREBLA ha scritto: Silver appartiene alla categoria di coloro che scelsero la via della tradizione Bop, rifuggendo le sperimentazioni troppo cervellotiche. Silver è stato un grande del jazz, più innovatore di quanto si pensi comunemente... questo riflesso pavloviano di dover per forza tirare in ballo il jazz post bop... scusami... ma mi ricordi la volpe della favola che non riusciva a raggiungere l'uva e la considerava cervellotica... ops non matura... infondo entrambe le bestiole salivavano ma solo una arrivava al cibo... sarei però curioso di sentire su Horace Silver @analogico_09
giorgiovinyl Inviato 3 Gennaio 2024 Autore Inviato 3 Gennaio 2024 Comunque si Blowin' The Blues Away è un disco da isola deserta... da prendere già a prezzo "normale"... a 10 euro assolutamente da non mancare...
analogico_09 Inviato 3 Gennaio 2024 Inviato 3 Gennaio 2024 3 ore fa, giorgiovinyl ha scritto: 21 ore fa, OTREBLA ha scritto: Silver appartiene alla categoria di coloro che scelsero la via della tradizione Bop, rifuggendo le sperimentazioni troppo cervellotiche. Silver è stato un grande del jazz, più innovatore di quanto si pensi comunemente... questo riflesso pavloviano di dover per forza tirare in ballo il jazz post bop... scusami... ma mi ricordi la volpe della favola che non riusciva a raggiungere l'uva e la considerava cervellotica... ops non matura... infondo entrambe le bestiole salivavano ma solo una arrivava al cibo... sarei però curioso di sentire su Horace Silver @analogico_09 Beh.., cosa dire.., non pochi valorosi jazzman rimasti - non congelati - nel solco della tradizione bop, transitando quindi "obbligatoriamente" per l'hard bop, pur senza rivoluzionare detto "stile" lo spinsero in avanti determinando il superamento dei "manierismi" espandendo, ciascuno a modo suo, le particolarità formali, linguistiche, espressive, preparando il terreno per il jazz "rivoluzionario" che iniziava lanciare le sue "grida" protestatarie, la coseddetta new think, il free-jazz, ed altre etichette più o meno "pedanti" andando. Tra questi va annoverato Horace Silver - ascoltato più volte dal vivo: '73, al festival jazz di Pescara (fu anche l'anno del il mio primo ascolto live di M. Davis), nel '74 (Perugia) e nel '76 (Orvieto) nella prima edizione itinerante di Umbria Jazz, e successivamente non ricordo dove - il quale con il suo pianismo "percussivo", marcato, quasi da "marimba", restando nella tonalità senza sforzare l'armonia spingeva il jazz verso uno stile e una forma di espressione più "aggressiva" che "ricapitolava" per così dire le forme di soul music, di R. & B., gospel e insomma una summa musicale popolare, chiesastica e "mondana" della tradizione afroamerica, creando con questo un tappeto sonoro armonico-ritmico spesso ostinato propedeutico per l'improvvisazione più spinta favorendo i partners verso tale direzione, un ponte di collegamento con le forme più apertamente rivoluzionarie di jazz pronte a deflagare... Insomma un anello di congiunzione come pure tali furono altri grandi musicisti che agivano in quella linea di demarcazione tra tradizione e avanguardia sconfinando frequentemente ora in un campo, ora nell'altro, senza soluzione di continuità, mantenendo tuttavia dritta la barra di un jazz maturo, nuovo, fondamentale nello sviluppo di questo grande "genere" musicale. Insomma non si trattava di "rifuggire le sperimentazioni troppo cervellotiche".., anche perchè non tutte le sperimentazioni jazz post bop/hard-bop erano tali.., anzi.., non di rado capita che chi sia cervellotico di suo possa proiettare tale "attitudine" sull'oggetto della propria incomprensibilità. 2
analogico_09 Inviato 3 Gennaio 2024 Inviato 3 Gennaio 2024 3 ore fa, giorgiovinyl ha scritto: 21 ore fa, OTREBLA ha scritto: Horace Silver, un po’ Bud Powell, un po’ Dave Brubeck, dall’eco latina e battente, assolutamente peculiare; Capisco Bud Powell il precursore e quindi antesignano del piano hard bop ma non vedo tutte queste attinenze tra Horace e il pur bravo Dave Brubeck. Neppure io. Giammai...
OTREBLA Inviato 3 Gennaio 2024 Inviato 3 Gennaio 2024 4 ore fa, giorgiovinyl ha scritto: Capisco Bud Powell il precursore e quindi antesignano del piano hard bop ma non vedo tutte queste attinenze tra Horace e il pur bravo Dave Brubeck. . Non la pensiamo allo stesso modo allora. . 4 ore fa, giorgiovinyl ha scritto: questo riflesso pavloviano di dover per forza tirare in ballo il jazz post bop... scusami... ma mi ricordi la volpe della favola che non riusciva a raggiungere l'uva e la considerava cervellotica... ops non matura... infondo entrambe le bestiole salivavano ma solo una arrivava al cibo... . No, non è così. Semplicemente ti sbagli. Ma se vuoi rimanere della tua idea, fai pure. Alberto.
giorgiovinyl Inviato 5 Gennaio 2024 Autore Inviato 5 Gennaio 2024 Io posso capire che si possa preferire lo swing o l'hard bop al jazz che è venuto dopo, ma non per questo quello che non si riesce ad apprezzare, che è comunque storia del jazz, è per questo sperimentazione cervellotica. Basterebbe un po' meno egocentrismo e un po' più di umiltà.
OTREBLA Inviato 5 Gennaio 2024 Inviato 5 Gennaio 2024 Sperimentazione cervellotica, autoreferenziale e fine a se stessa, per la precisione. Ma potrei anche perdonargliela, se non fosse che in molti casi è anche noiosissima. Pallosa fino all'inverosimile. Con tutta l'umiltà del caso. Alberto.
giorgiovinyl Inviato 5 Gennaio 2024 Autore Inviato 5 Gennaio 2024 Mi correggo... ci vorrebbe molto meno egocentrismo e molta più umiltà... e consapevolezza dei propri limiti...
OTREBLA Inviato 5 Gennaio 2024 Inviato 5 Gennaio 2024 Mah...hanno calato i prezzi? Possibile? Blue Note Classic a poco meno 21 e Tone Poet a poco più di 29 dollari? Non costavano di più inizialmente? . https://store.bluenote.com/collections/classic-vinyl-series . https://store.bluenote.com/collections/tone-poet-series?page=1 Alberto.
giorgiovinyl Inviato 5 Gennaio 2024 Autore Inviato 5 Gennaio 2024 La Blue Note ha annunciato le celebrazioni del 85° anniversario https://www.bluenote.com/blue-note-records-celebrates-85th-anniversary/ in particolare per I Tone Poet stay tuned for the announcement of a special Tone Poet Vinyl Edition of Sonny Rollins’ 1957 tour de force live trio album A Night at the Village Vanguard 2
Questo è un messaggio popolare. giorgiovinyl Inviato 10 Gennaio 2024 Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 10 Gennaio 2024 Altro splendido Tone Poet che sono riuscito ad ascoltare. Hank Mobley A Caddy for Daddy. Oltre al consueto Lee Morgan alla tromba c’è Curtis Fuller al trombone e McCoy Tyner al piano. Magari non sarà il miglior disco del sassofonista ma trattasi comunque di hard bop di livello altissimo, anche se fuori tempo massimo. Nonostante la sua tossicodipendenza Mobley riusciva ad essere impeccabile in sala di incisione. Purtroppo gli ha pregiudicato una carriera ancor più luminosa, vedi l’occasione con Miles Davis, e probabilmente anche la scomparsa prematura negli anni 80. La mia copia è piatta e silenziosa. C'era solo un residuo, (carta?) all’inizio del lato A ma lavandolo è andato via. 3
Fabfab Inviato 14 Gennaio 2024 Inviato 14 Gennaio 2024 Fino a un anno fa comprare un BN Classic a 20 euro era considerata un'occasione da non perdere ma, fortunatamente, da qualche mese i prezzi sono mediamente scesi di un buon 30%. Tutto questo preambolo per segnalarvi il bellissimo "Somethin' else" a 14,90 sul solito Amazon
OTREBLA Inviato 14 Gennaio 2024 Inviato 14 Gennaio 2024 Così per giocare ogni tanto penso a quale sia il più "classic" tra i classici ristampati da Blue Note nella sua serie omonima. Sono indeciso tra Moanin' di Art Blakey e Somethin' Else. Però mi sa che vince (di poco) Somethin' Else. Quattordici Euro è un regalo, considerando che è uno di quei dischi Jazz che bisogna avere per forza. Alberto.
giorgiovinyl Inviato 14 Gennaio 2024 Autore Inviato 14 Gennaio 2024 Pur avendo il Classic di Somethin’ Else oggi mi sono aggiudicato il BN Japan King. Ero troppo curioso di averne uno.
Spadaccino1 Inviato 15 Gennaio 2024 Inviato 15 Gennaio 2024 7 ore fa, giorgiovinyl ha scritto: Pur avendo il Classic di Somethin’ Else oggi mi sono aggiudicato il BN Japan King. Ero troppo curioso di averne uno. Facci sapere il raffronto con la ristampa Classic. A memoria, la mia copia Classic surclassava una ristampa (pure AAA) già posseduta. Mi sa che è dura superarla....
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