glucar Inviato 21 Settembre 2022 Inviato 21 Settembre 2022 3 ore fa, giorgiovinyl ha scritto: scrivono master tape… Si, ma omettono di quale generazione. Sono sempre master tape, ma non sarà mai "il" master tape. Se non ricordo male, neppure Fonè mette sul mercato le copie (su nastro) di prima generazione dei suoi nastri, ma di generazioni successive.
giorgiovinyl Inviato 21 Settembre 2022 Inviato 21 Settembre 2022 58 minuti fa, glucar ha scritto: Si, ma omettono di quale generazione. Sono sempre master tape, ma non sarà mai "il" master tape. Male che vada sara il master di 2^ generazione che hanno usato per le prime stampe...😉
OTREBLA Inviato 21 Settembre 2022 Inviato 21 Settembre 2022 4 ore fa, one4seven ha scritto: A parte che si è già ampiamente capito, io mi auguro invece che gli appassionati si dilettano ad ascoltare la copia che ritengono più godibile per il loro gusto, senza addentrarsi in demenziali tentativi di "riconoscimento" senza nemmeno avere la più pallida idea di come si produce un disco. C'è sempre questo tono offensivo sotto sotto, poi uno risponde come è naturale che risponda e ti mandano l'avviso... Allora senza polemica, ti dico che il tuo parere, così altri di altri in questo thread, per me conta zero. Più gentile di così non so come rispondere. Alberto. 1
one4seven Inviato 21 Settembre 2022 Inviato 21 Settembre 2022 @OTREBLA Bravo, non ti far mandare avvisi inutilmente! 😁
OTREBLA Inviato 21 Settembre 2022 Inviato 21 Settembre 2022 Guarda, tu mi sei pure simpatico, però dovresti sforzarti di discutere senza etichettare. Per te confrontare una ristampa tripla A con una da file Hi-Res non ha senso? Prendo atto. Non c'è bisogno di usare certi aggettivi. Alberto.
one4seven Inviato 21 Settembre 2022 Inviato 21 Settembre 2022 @OTREBLA mai detto che non ha senso. Lo ha come qualsiasi altro confronto. Lo perde inesorabilmente, senso, dal momento in cui, all'ascolto, non si confronta il suono, ma quello che c'è scritto sul bollino. 1
max Inviato 21 Settembre 2022 Inviato 21 Settembre 2022 3 ore fa, TetsuSan ha scritto: Forse ti confondi con il numero delle piste del multitraccia. no...il multitraccia serviva per registrare poi il lavoro di editing e mixaggio per creare il master veniva inviato ad una batteria di 2 tracce..anche negli studi più ''poveri'' (vedi foto) ce ne erano 3-4......le major avevano stanze piene
Lumina Inviato 21 Settembre 2022 Inviato 21 Settembre 2022 13 minuti fa, one4seven ha scritto: Lo ha come qualsiasi altro confronto. Lo perde inesorabilmente, senso, dal momento in cui, all'ascolto, non si confronta il suono, ma quello che c'è scritto sul bollino. Concordo! Io preferisco gli AAA - autentici o sedicenti tali - se suonano meglio, come quasi sempre accade. ma quello che conta è soltanto il risultato. Come diceva la vecchia pubblicità della Linn, che sul giradischi ha costruito la sua fortuna, “se suona meglio, è migliore”.
TetsuSan Inviato 21 Settembre 2022 Inviato 21 Settembre 2022 34 minuti fa, max ha scritto: no...il multitraccia serviva per registrare poi il lavoro di editing e mixaggio per creare il master veniva inviato ad una batteria di 2 tracce..anche negli studi più ''poveri'' (vedi foto) ce ne erano 3-4.....le major avevano stanze piene Le foto sono molto belle, ma dubito che lo scopo della batteria di registratori fosse creare "n" master contemporaneamente. Ripeto una cosa spiegata diversi post precedenti. Il master originale di prima generazione normalmente è costituito da una bobina per facciata di LP. Normalmente non è un nastro continuo, ma una bobina costituita dalla giunzione di più spezzoni, uno per canzone + un blank + una tratta con segnale di calibrazione all'inizio ed un blank alla fine. La giunzione di più spezzoni nasce dall'esigenza di non maltrattare i brani non interessati dal mix in esecuzione, che normalmente non si risolve al primo passaggio. Senza considerare che spesso brani facenti parte del medesimo LP provenivano da mix effettuati in studi diversi, da lavorazioni diverse. Quindi, in analogico, il master di prima generazione può essere uno e solo uno, ed è un oggetto abbastanza fragile, da usare solo per la preparazione dei production masters (quelli destinati al cutting, per esempio ).
OTREBLA Inviato 21 Settembre 2022 Inviato 21 Settembre 2022 1 ora fa, one4seven ha scritto: mai detto che non ha senso. Lo ha come qualsiasi altro confronto. Lo perde inesorabilmente, senso, dal momento in cui, all'ascolto, non si confronta il suono, ma quello che c'è scritto sul bollino. Questa è una banalizzazione. Chi è che fa confronti sulla base delle etichette adesive appiccicate alla plastica con cui si sigillano i dischi? Il problema è casomai che gli appassionati, quasi sempre, non hanno possibilità di fare alcun confronto. Comperano la tale edizione tripla A, fidandosi delle dichiarazioni del produttore, e la cosa finisce lì. Certo, il produttore può sempre dire: "Ah ah, bravo fesso, ti ho fregato, non è tripla A!". Ma chi hai fregato? Chi? Te stesso hai fregato. L'appassionato come può accorgersene, vista la qualità raggiunta da file Hi-Res, senza disporre di una ristampa autenticamente Full Analogue? Non hai fregato proprio nessuno e non hai dimostrato nulla. Alberto.
ar3461 Inviato 21 Settembre 2022 Inviato 21 Settembre 2022 @Lumina e' la somma che fa' il totale ( cit. ) 😊
one4seven Inviato 21 Settembre 2022 Inviato 21 Settembre 2022 @OTREBLA non mi segui. Hai idea di quanti LP originali del tempo suonano mediocri (ad essere gentili)? Quanti ne vuoi. Eppure sono AAA per definizione. Il digitale manco c'era. Purtroppo non si sa perché, adesso l'equazione è diventata AAA = il top, per definizione. Non ci vuole un genio per capire che qualcosa non quadra. Forse c'è di mezzo qualcos'altro... E io dovrei assegnare credibilità a chi fa confronti partendo dall'assunto AAA = il top per definizione? Mi spiace, ma non reputo attendibili le valutazioni di chi non è in grado di liberarsi da queste precondizioni. Le valutazioni serie si fanno ascoltando semplicemente il risultato, senza considerare l'analogico, il digitale, il file, il tornio e la fresa CNC. 2
ediate Inviato 21 Settembre 2022 Inviato 21 Settembre 2022 1 ora fa, one4seven ha scritto: Hai idea di quanti LP originali del tempo suonano mediocri (ad essere gentili)? Quanti ne vuoi. Eppure sono AAA per definizione. Il digitale manco c'era. Basta prendere uno qualunque dei primi dischi di Santana, "On the road" dei Traffic o "Absolutely live" dei Doors. Ma ce ne sono tantissimi. Il primo disco di Santana, ad esempio, è un capolavoro, ma sentirlo da un LP originale d'epoca è una tortura; non è che con gli anni sia migliorato poi più di tanto, è proprio il master ad essere qualitativamente insufficiente. 1
gorillone Inviato 21 Settembre 2022 Inviato 21 Settembre 2022 @ediate E’ pieno il mondo di vecchi vinili che suonano male … anche che suonano bene, per fortuna 😀 Sono d’accordo, quel che conta è il risultato
Questo è un messaggio popolare. BasBass Inviato 21 Settembre 2022 Questo è un messaggio popolare. Inviato 21 Settembre 2022 Stante una certa confusione diffusa sull'argomento credo sia opportuno fare alcune precisazioni, giusto per sapere di cosa si sta parlando ed evitare inutili divagazioni o sconclusionati commenti che hanno come unico effetto quello di complicare e peggiorare la comprensione del tema. Ci tengo a precisare che è necessario entrare nel merito della questione, per cui le "opinioni" le lasciamo un attimo da parte. Il risultato finale del lavoro in studio di registrazione è, com'è noto, il fantomatico "MASTER", ovvero la registrazione su due tracce stereo (o in alcuni casi anche solo mono) dell'opera musicale finita post produzione (produzione che poteva essere, a seconda del genere, più o meno complessa ed elaborata). In epoca analogica, che è quella di nostro interesse vista l'ossessione dell'AAA, il master veniva normalmente registrato su nastro magnetico su bobina tramite registratori stereo professionali quali Studer, Ampex, Nagra etc. Qui è necessario fare un'importante precisazione: esistono nastri di diversi tipi, con varie larghezze e diverse capacità di accettare e gestire flussi magnetici molto intensi (l'unità di misura del flusso magnetico è il nanoweber per metro, o nWB/m). Prendiamo come regoletta generale che più il nastro è largo, di qualità e più scorre velocemente, maggiore è la capacità di registrare segnali di livello e dinamica superiori. Considerate che i circuiti dei registratori su bobina professionali sono in grado di funzionare con la massima linearità e senza alcuna distorsione con segnali fino a +18 db (non so se mi spiego...), per cui con nastri adeguati è possibile registrare musica con livelli di energia sonora e dinamica assolutamente pazzeschi, totalmente impossibili da registrare e riprodurre dai tradizionali supporti presenti sul mercato, digitali o analogici che siano. Apro e chiudo piccola parentesi: chi non ha mai fatto questo tipo di esperienza d'ascolto non può, purtroppo, capire di cosa si sta parlando, è molto, molto difficile poterlo descrivere a parole. Facciamo un esempio: un nastro da studio mastering come l'Ampex SM900 (tra i migliori al mondo) da 1/4 di pollice di larghezza che gira a 15 IPS (inch per second, 38 cm/sec.) permette di registrare un segnale continuativo per svariati secondi a + 9 dB senza alcun overload, e segnali di picco fino a +14 dB, il tutto senza il benchè minimo accenno di distorsione seppur con i VU meter del registratore costantemente in "zona rossa" Lo stesso nastro, ad esempio da 1/2 pollice a velocità di 30 IPS (76 cm/sec.) avrà prestazioni ancora superiori. Bene, ora immaginate che praticamente tutti i nastri master dei vostri amati dischi (chiamiamoli pure "master di prima generazione" per non fare confusione) venivano registrati con queste caratteristiche tecniche e soniche, assolutamente sbalorditive. Ora, al di là dell'unicità e della preziosità di tali nastri, ammettendo pure che al momento della registrazione finale ne venisse realizzata più di una copia, se qualcuno pensa che sia possibile utilizzare un nastro contenente una registrazione con le caratteristiche sopra descritte per collegarlo ad un tornio e tagliarci una lacca vinilica non solo è fuori strada, ma è proprio scorrelato dalla realtà, probabilmente vaneggia su un altro pianeta. Se mandate un segnale di questa intensità, dinamica, energia, così com'è ad un tornio, vi trovate il bulino incisore nella stanza a fianco, sanguinante, che chiede pietà. E' fisicamente impossibile incidere quel segnale su un vinile, e attenzione, se duplicate quel "master di prima generazione" su un nastro identico, mantenendo le stesse caratteristiche, otterrete una "copia di seconda generazione" del master, dalle caratteristiche quasi identiche ma con un pochino di rumore di fondo in più, probabilmente indistinguibile ad orecchio dal primo, ma anch'essa assolutamente impossibile da utilizzare così com'è per pilotare il tornio. Quindi come si fa alla fine per tagliare le lacche di questi benedetti vinili? Elementare: si realizzano i cosiddetti "production master" (ci tengo a sottolineare che in 123 pagine di thread nessuno degli onniscenti depositari del verbo analogico ha, nemmeno per sbaglio, mai citato il concetto di production master...). Bene, cosa sono quindi questi "production master"? Semplice, sono copie di seconda (o terza, o quarta etc.) generazione ottenute normalmente dal "master di prima generazione" (o da sue successive copie) nelle quali il segnale veniva "addomesticato" per renderne possibile l'utilizzo con i torni per il taglio delle lacche. Veniva quindi abbassato il livello energetico e dinamico del segnale (diversamente inutilizzabile), con l'utilizzo principalmente di compressori, limiter ed equalizzatori così da realizzare un nuovo nastro le cui caratteristiche tecniche e soniche fossero compatibili con i torni incisori. (Probabilmente le batterie di registratori a bobine a cui si riferisce @max erano appunto quelle per realizzare i production master da inviare alle innumerevoli stamperie in giro per il mondo: 64 copie, o molte di più, di production master di "The Dark Side Of The Moon" sono assolutamente plausibili, 64 copie identiche del master di prima generazione non mi risultano proprio, salvo smentite ovviamente). Naturalmente venivano realizzate anche numerose copie di seconda generazione del master originale, che venivano inviate nei vari paesi del mondo, ognuno dei quali realizzava i propri production master sul proprio territorio per alimentare le proprie stamperie. Facciamo un esempio: master di prima generazione realizzato negli USA, da esso la major realizzava i production master "addomesticati" da inviare alle stamperie per il mercato americano (in questo caso erano production master di seconda generazione), poi realizzava master di seconda generazione "a dinamica completa" da inviare in UK, Giappone, Germania, Italia, Olanda, Francia, Canada etc. e da essi l'etichetta nei vari studi realizzava i diversi production master da utilizzare per le stampe in ogni singolo paese e così via (in questo caso erano production master di terza generazione). Ovviamente il mondo dei production master è immenso, immaginate quante edizioni e quante versioni di uno stesso vinile sono state prodotte in tempi diversi ai quattro angoli del pianeta, quindi immaginate quante copie di copie di copie di master sono state generate negli anni in cui si stampavano decine di milioni di vinili all'anno. Erano tutte AAA in quegli anni? Certamente! Suonavano tutte meravigliosamente? Immaginate, fate le vostre prove e ragionate... Non entro di proposito nel merito di tutte le questioni tecniche legate, dopo la realizzazione del production master, al taglio delle lacche che sarebbero ancora più complesse e articolate, con una quantità di variabili mostruosa. Infine, sia molto chiaro, la realizzazione e l'utilizzo di production master di seconda, terza, quarta generazione etc. non costituisce assolutamente una "fregatura" nella realizzazione del vinile, ma una assoluta ed ineluttabile necessità tecnica. Fatte queste opportune precisazioni mi chiedo chi ancora possa credere ai vari guru imbonitori e giornalai prezzolati che vengono a raccontarvi che dopo 50 o 60 anni tagliano una lacca vinilica direttamente dal master di prima generazione, era impossibile 50 anni fa ed è impossibile oggi. Questa è gente che palesemente deve fare pace con se stessa, dopodichè dedicarsi al decoupage e smetterla di ragliare. Sia chiaro, per essere intellettualmente onesti, che un production master di quinta generazione di mezzo secolo fa autorizzato e messo a disposizione dalla major (perchè magari non ha di meglio in quanto tutto il resto è andato perso o distrutto) è comunque un "original master", quindi un vinile tagliato direttamente da questo è indubbiamente AAA, lo si può incensare all'infinito, poi come suoni ognuno lo valuterà da sé. Certo però, sarebbe opportuno specificarlo... 8 3
giorgiovinyl Inviato 22 Settembre 2022 Inviato 22 Settembre 2022 8 ore fa, one4seven ha scritto: Purtroppo non si sa perché, adesso l'equazione è diventata AAA = il top, per definizione. Non ci vuole un genio per capire che qualcosa non quadra. Forse c'è di mezzo qualcos'altro... E io dovrei assegnare credibilità a chi fa confronti partendo dall'assunto AAA = il top per definizione? Mi spiace, ma non reputo attendibili le valutazioni di chi non è in grado di liberarsi da queste precondizioni. Le valutazioni serie si fanno ascoltando semplicemente il risultato, senza considerare l'analogico, il digitale, il file, il tornio e la fresa CNC. Scusami, ma quello che ha preconcetti mi sembri più tu. AAA non è il top per definizione, una brutta registrazione rimane brutta a prescindere di come è registrata. Ma le ristampe AAA che io, Alberto o altri consigliamo non sono top per assioma, ma perché cercano il migliore master possibile, utilizzano i migliori ingegneri del suono e di conseguenza suonano se non al top assoluto comunque molto bene. In questo senso ristampa AAA è garanzia di qualità. Poi invito te, e tutti gli altri, a indicarci, quali delle ristampe AAA da noi consigliate suonano male. E quali sono le corrispondenti ristampe non AAA che suonano meglio Sarei il primo a valutare una alternativa digitale P.s. questa precisazione l'avevo già fatta ma se non ci sono dei loop non siete contenti.
OTREBLA Inviato 22 Settembre 2022 Inviato 22 Settembre 2022 9 ore fa, one4seven ha scritto: Le valutazioni serie si fanno ascoltando semplicemente il risultato, senza considerare l'analogico, il digitale, il file, il tornio e la fresa CNC. E' dall'inizio del thread che tu ed altri provate a dimostrare, approfittando del caso MFSL, che la tecnica digitale può eguagliare o superare quella analogica. Avete preso la palla al balzo per affermare le vostre teorie, che si possono condensare nella tua frase qua sopra. Siccome non voglio nascondermi dietro ad un dito, non ho alcuna remora a chiarirti che per quanto riguarda ME, in base alla MIA esperienza, la tecnica analogica è sempre preferibile a quella digitale. Pertanto a parità di condizioni, qualunque supporto o file digitale soccombe di fronte ad una stampa su vinile riversata da nastro (o di fronte al nastro medesimo), e qualunque riversamento digitale su vinile soccombe di fronte ad un riversamento tripla A. Sempre e senza eccezioni. Per essere ancora più chiari, secondo ME, a parità di condizioni, la tecnica analogica di registrazione sonora è sempre preferibile a qualunque tecnica digitale (presente, passata e futura). Questo è quanto. E non sarai certo tu a farmi cambiare idea. Alberto.
n.enrico Inviato 22 Settembre 2022 Inviato 22 Settembre 2022 16 ore fa, giorgiovinyl ha scritto: è proprio questo il punto se non la usano per le ristampe audiofile, disposte a pagare profumatamente perché dovrebbero usarle per realizzare l'HiRes? Mi riferivo al file di sicurezza, quello da conservare e cedere in licenza per tutte le rimasterizzazioni a venire. Ricavarlo dal master originale di cui parlava basbass poc'anzi è auspicabile. Avresti un file, quindi non deteriorabile (dsd256 o pcm 24/96-192), di una qualità paragonabile a quella del master originale.
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