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Melius Club

La corazzata Mofi/Music Direct si è autoaffondata?


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Inviato
18 ore fa, one4seven ha scritto:

"si sente se su un LP c'è un passaggio in digitale".

Il caso MoFi rimette in discussione una lunga serie di convinzioni audiofile. 

Su questa ondata, diversi Sound Engineering di fama, stanno pian piano sbottonandosi... svelando (forse) l'ovvio.

@one4seven l'audiofilo medio tende a credere che il suono digitale si riconosce da un suono più stridulo e/o una maggiore brillantezza degli strumenti. Se questi appaiono troppo chiari, duri e penetranti la colpa è del master digitale o di un passaggio in digitale (o comunque di una catena che enfatizza il chiarore). Cio è palesamente falso, perché gli OMR di MOFI sono nella maggior parte dei casi presi da Master degli anni 50' e 60'. Dopo vent'anni - trent'anni un nastro analogico tende a deteriorarsi rispetto al vinile e uno dei primi effetti è proprio la perdita degli acuti. Mi è capitato di confrontare qualche rara first press degli anni 50' con l'equivalente OMR di Mofi: nel Mofi è sempre evidente un timbro generalmente più scuro con una minor presenza degli acuti; da qui nasce secondo me la leggenda del master analogico che suona molto diverso dal digitale. 

Inviato
1 ora fa, one4seven ha scritto:

Non credo si riferisse ai files, ma sul confronto tra tape analogici e tape digitali.

Ah beh, ecco, meno male 😅

Inviato
10 minuti fa, veidt ha scritto:

Dopo vent'anni - trent'anni un nastro analogico tende a deteriorarsi rispetto al vinile e uno dei primi effetti è proprio la perdita degli acuti. Mi è capitato di confrontare qualche rara first press degli anni 50' con l'equivalente OMR di Mofi: nel Mofi è sempre evidente un timbro generalmente più scuro con una minor presenza degli acuti; da qui nasce secondo me la leggenda del master analogico che suona molto diverso dal digitale. 

Sono completamente d'accordo : in questo senso un riversamento DSD 256 cristallizza un sound che non si deteriorerà mai più (anche se Bernie Grundman sostiene la superiorità del backup su nastro a patto di usarlo con grande parsimonia, affermazione quantomeno ambigua).

Inviato
17 ore fa, alexis ha scritto:

Il dsd se ben usato e supportato dalla macchina adeguatamente, è quanto di più vicino al suono analogico.

@alexis eppure sono tanti, operatori del settore e tecnici compresi, a sostenere la superiorità strutturale del PCM rispetto al DSD. Tant'è vero che i file in alta risoluzione sono ormai tutti in PCM. 

Inviato
2 minuti fa, veidt ha scritto:

a sostenere la superiorità strutturale del PCM rispetto al DSD

Quel tecnico del suono intervistato da Lincetto (mi sfugge il nome) su youtube mi pare fosse più o meno della stessa opinione. PCM 24/96 era la risoluzione top oltre la quale è praticamente inutile andare; già il 192 dava più problemi che altro. Del DSD non ricordo ne parlasse in termini mirabolanti.

Inviato
12 minuti fa, TetsuSan ha scritto:

Sono completamente d'accordo : in questo senso un riversamento DSD 256 cristallizza un sound che non si deteriorerà mai più (anche se Bernie Grundman sostiene la superiorità del backup su nastro a patto di usarlo con grande parsimonia, affermazione quantomeno ambigua).

@TetsuSan l'analogico nel tempo è destinato inevitabilmente a deteriorarsi. La soluzione migliore per me è fare sempre il master in analogico riversandolo subito in digitale. Da questa copia in digitale, tratta da master analogico, si passa direttamente al vinile...secondo me l'operato di MOFI, se è questo, è corretto.Purtroppo il digitale non esisteva negli anni 50' e 60', quindi non possiamo avere una "fotografia" di come suonavano realmente questi master dell'epoca d'oro della musica.  

Inviato
8 minuti fa, n.enrico ha scritto:

PCM 24/96 era la risoluzione top oltre la quale è praticamente inutile andare; già il 192 dava più problemi che altro. Del DSD non ricordo ne parlasse in termini mirabolanti.

@n.enrico il DSD spesso viene incensato proprio perché a volte ricorda il suono dei primi master analogici...come suonano oggi 🙂

Inviato
31 minuti fa, veidt ha scritto:

il DSD spesso viene incensato proprio perché a volte ricorda il suono dei primi master analogici...come suonano oggi

 

Il 3ad era implicazioni tecniche,

no fanfaluche technobabble. 

Inviato
34 minuti fa, veidt ha scritto:

il DSD spesso viene incensato proprio perché a volte ricorda il suono dei primi master analogici...come suonano oggi

41 minuti fa, veidt ha scritto:

La soluzione migliore per me è fare sempre il master in analogico riversandolo subito in digitale

41 minuti fa, veidt ha scritto:

l'analogico nel tempo è destinato inevitabilmente a deteriorarsi

1 ora fa, veidt ha scritto:

Dopo vent'anni - trent'anni un nastro analogico tende a deteriorarsi rispetto al vinile e uno dei primi effetti è proprio la perdita degli acuti

51 minuti fa, veidt ha scritto:

sono tanti, operatori del settore e tecnici compresi, a sostenere la superiorità strutturale del PCM rispetto al DSD

Un'altra serie di solidissime e inconfutabili argomentazioni tecniche, non c'è che dire: proprio come da oggetto del thread... 😂

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Inviato

@aldina sembrerebbe, da quanto dichiarato, dal 2011 in poi. Sulla quasi totalità dei titoli pubblicati. Sicuramente su tutti quelli di proprietà della Sony.

Inviato
18 minuti fa, Tronio ha scritto:

Un'altra serie di solidissime e inconfutabili argomentazioni tecniche, non c'è che dire: proprio come da oggetto del thread...

@Tronio giovanotto, quello che ho scritto non è il resoconto di un sogno di una notte di mezza estate ma la sintesi di tanti articoli scritti da tecnici del suono. Se non ci credi, dimostra pure che un nastro analogico dopo trent'anni resta immutato; e non sono affatto off-topic.  

Inviato

Io, comunque, mi sono fatto l’idea che questa storia regalerà loro solo pubblicità e saranno più forti di prima.

Poi, io non li compravo prima e non li compro ora … semplicemente perché non mi piace come suonano … anche se tutti decantano ….

Inviato

L'idea del dropdown nasce dalla necessità di creare una copia d'archivio che può essere sempre usata per ripristinare l'opera. Se mi sforzo un po' riesco anche a ricordare il nome del teorico del principio che incontrai un paio di vite fa in un convegno sulla conservazione dei beni culturali. La parola importante nell'introduzione è "sempre". Gli archivisti, quelli duri e puri temono, più di ogni altro il fenomeno dell'obsolescenza tecnologica. Ho letto che la copia DSD sia quella che garantisce la conservazione, se fossi un archivista sarei morto di paura. Il dropdown deve essere più vicino possibile all'analogico perché è l'unico modo per mettersi al riparo dall'obsolescenza tecnologica. Gli archivi cinematografici sono su pellicola mica su scansioni digitali a n-mila pixel ed il principio è ovvio. 

Ciao 

D.

 

 

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Inviato
52 minuti fa, damiano ha scritto:

Ho letto che la copia DSD sia quella che garantisce la conservazione, se fossi un archivista sarei morto di paura. Il dropdown deve essere più vicino possibile all'analogico perché è l'unico modo per mettersi al riparo dall'obsolescenza tecnologica.

@damiano nessuno dice che la prima copia debba essere digitale; ma se la copie analogiche sono destinate a distruggersi/modificarsi nel tempo, si rischia di veder modificate/distrutte le opere d'ingegno: perchè allora correre questi rischi? Se nell'antichità avessero avuto il digitale invece della pietra che si polverizza o della pergamena, oggi potremmo avere più opere letterarie/filosofiche da leggere, quanti capolavori ci siamo persi per colpa della sabbia del tempo? Proprio qualche giorno fa ho tirato fuori qualche audiocassetta del mio caro homecomputer degli anni 80'. Cassette non conservate in cantina, quindi senza polvere o umidità, lontane dalla luce, insomma perfettamente conservate nella loro custodia sigillata con il nastro riavvolto; ebbene, nonostante che il registratore del mio vecchio homecomputer sia perfettamente funzionante con l'azimuth perfettamente allineato, alcune di queste cassette non funzionano più; alcuni giochi/programmi non si eseguono; eppure la registrazione è ancora presente sul nastro, solo che qualche dato si è inevitabilmente perso quindi alla fine non caricano. I nastri analogici degli anni 50' e 60' non sempre erano di eccellente qualità e comunque lontani dalla tecnologia d'oggi. Se oggi è possibile produrre nastri che non si modificano/distruggono nel corso degli anni, allora ben venga un archivio soltanto analogico ma chi può garantirci questo? 

Inviato
20 ore fa, one4seven ha scritto:

Ma io non devo vendere nulla... 😁 

Casomai avrei dovuto aprire un 3d AAA. 

Ma va 😁

A mio avviso, come ho ripetuto più volte, la dichiarazione di Mofi sulla qualità audio del digitale è il fulcro principale della vicenza.

Inviato
1 ora fa, damiano ha scritto:

dall'obsolescenza tecnologica

Mi sorge un dubbio. Perché l'obsolescenza tecnologia dovrebbe "colpire" la tecnologia digitale, e non quella analogica? Sono entrambe tecnologie. Dovrebbero essere soggette alla stessa legge...

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Inviato
43 minuti fa, Jackhomo ha scritto:

dichiarazione di Mofi sulla qualità audio del digitale è il fulcro principale della vicenza.

Anche secondo me quello è un altro passaggio piuttosto importante. Anche se, dato il caso, non potevano certo dire il contrario. Però è sempre la valutazione generale dei lavori MoFi, da tutti riconosciuta, all'oscuro dei fatti reali, ad incastonare la validità di quella dichiarazione.

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