one4seven Inviato 6 Settembre 2022 Inviato 6 Settembre 2022 Finalmente un parere "fuori dal coro" ben circostanziato. Di mezzo ci sono ovviamente le preferenze personali, ma direi che è una opinione molto interessante. Quello che @Lumina descrive è il tipico "sound" che va per la maggiore, oggi, tra gli audiofili. E spiegherebbe anche perché vengono preferite, come resa, le odierne ristampe alle stampe d'epoca.
Jackhomo Inviato 6 Settembre 2022 Inviato 6 Settembre 2022 4 ore fa, Lumina ha scritto: suonano molto più chiari e lucidi degli originali ..che da quel che sostengono i tecnici, si ottiene solo attraverso manipolazioni digitali...🙂
giorgiovinyl Inviato 7 Settembre 2022 Inviato 7 Settembre 2022 Una cosa mi rende perplesso, solo in Italia abbiamo un pannello di super esperti che diffida delle ristampe analogiche, ne sa addirittura di più di rinomati tecnici del suono come Bernie Grundman, a cui viene dato disinvoltamente del rincoglionito, Steve Hoffman, Kevin Gray, Ryan Smith etc. tutti mascalzoni prezzolati al servizio del grande complotto delle etichette audiofile. Peccato solo che non ricordo nessun presa di posizione in tal senso nel forum di Steve Hoffman, dove pure successe il finimondo per il piano wobble, che anzi dimostra che non c’è stata alcuna manipolazione digitale, ne da nessun altra parte, riviste o siti audiofili o semplicemente jazz. Lo stesso londonjazzcollector, uno che ha tantissime stampe originali, e non può essere certo accusato di essere pro stampe audiofile, non si è accorto di niente. https://londonjazzcollector.wordpress.com/record-labels-guide/labelography-2/audio-quality-of-blue-note-recordings/
giorgiovinyl Inviato 7 Settembre 2022 Inviato 7 Settembre 2022 @Lumina rispetto la tua opinione, anche io però ho fatto qualche confronto e sono arrivato a conclusioni diametralmente opposte alle tue. Cito solo Out of Cool di Gil Evan, Ho due stampe anni 70 una italiana https://www.discogs.com/release/8689789-The-Gil-Evans-Orchestra-Out-Of-The-Cool una tedesca https://www.discogs.com/release/2619929-The-Gil-Evans-Orchestra-Out-Of-The-Cool pur essendo due buone stampe l’Acoustic Sounds è nettamente superiore e non suona affatto digitale
giorgiovinyl Inviato 7 Settembre 2022 Inviato 7 Settembre 2022 Chiedo poi ai super esperti illuminati, che senso ha effettuare un intervento digitale per la ristampa di Out of Cool e non dico eliminare ma correggere la distorsione presente in alcune tracce del master? Distorsione presente in tutte e 3 le copia che posseggo. Questo discorso vale identico per diversi Tone Poet, Classic, Music Matters. Quando è uscito il Classic di Song For My Father di Horace Silver nel forum di Hoffman si lamentavano che non fosse stata corretta digitalmente la distorsione presente nelle ultime tracce di entrambe le facciate.
OTREBLA Inviato 7 Settembre 2022 Inviato 7 Settembre 2022 Certo che questa storia di MFSL ha dato una bella mazzata alla credibilità del settore, etichette, esperti nonché e non ultime orecchie d'oro. Non lo si può negare Giorgio. Io capisco l'acuirsi della diffidenza di alcuni. E' un fatto troppo grave. Qua non parliamo di Swatch che dice di produrre con plastica riciclata (faccio per dire) e poi si è scopre che non è riciclata (è un esempio del tutto inventato). Qua parliamo di Patek Philippe i cui movimenti viene fuori che sono progettati e rifiniti in Cina. Crolla il mito dello Swiss Made nella sua più alta e celebrata tradizione artigianale. MFSL è la più veneranda etichetta audiophile, non è un pinco pallo nato ieri. Poi sai la reazione dipende anche da quanto uno è coinvolto. A me mi hanno fregato due sole volte (perché i dischi della Peyroux sono digitali alla nascita). Poco male. Chi ha in collezione, come il tedesco, 240 MoFi, magari è un po' più diffidente è incavolato di me non ti pare? E a questo punto la reazione più naturale (per alcuni, non per il tedesco) è quella di convincersi che anche le altre etichette facciano un passaggio in digitale, e che in ogni caso faccia poca differenza. Mal comune mezzo gaudio. E' un processo psicologico di autodifesa. Alberto. 1
Amministratori cactus_atomo Inviato 7 Settembre 2022 Amministratori Inviato 7 Settembre 2022 si compra sulla fiucia e sulle aspettative, non solo dischi. il fatto è che dire suona meglio è una utopia, l'idea che si possa migliorare l'originale, una sorta di lifting al suono, non mi ha mai convinto. diciamo che certe cose suonano diverse, magari più pilite (rimosso il soffio del nastro, qualche errore di ripresa, qualche diaturbo), ma per alcuni qusto sarà meglio e per altri peggiuo. con le macchime da studio posso addolcire il violino di accardo o rendere pi spigoloso quello di heifetz, ma non è setto che questo migliori il suono, miliora solo perchè il risultato si avvicina a quello che noi consideriamo il buon suono. non posso pretendere che la ualità audio delle sinfonie di furtwangler eseguite dopo il 42 sotto i bombardamentoi alleati suonino pulitine e precisine cone quelle effettuate 9n studio, devo far pace col cervello ed accettare che sevoglio cogliere l'emozione ed il pathos di quel momento meno vengono sistemayte dal punto di vista audio meglio è. se invece voglio dare la peminenzaa alla registrazione, ne scelgo un'altra
OTREBLA Inviato 7 Settembre 2022 Inviato 7 Settembre 2022 Non sono d'accordo. Noi un riferimento sonoro lo abbiamo eccome: il master tape. Ed il master tape a sua volta ha un altro riferimento: la musica dal vivo. Sappiamo tutti che il master rappresenta una riduzione del suono dal vero. Un compromesso. Un trucco tecnologico. Accettiamo la cosa; anche perché non possiamo fare diversamente. Così come sappiamo che il vinile è un compromesso, volto alla fruizione casalinga del compromesso master tape. Altrimenti dovremmo avere tutti in casa uno Studer da studio di registrazione e le copie dei master. La ristampa AAA, realizzata a regola d'arte, si propone di trasferire tutto il trasferibile di ciò che si sente sul master tape (che a sua volta si propone di trasferire tutto il trasferibile di ciò che si sente in studio di registrazione). Diciamo un 60%, un 70%? Quello che è possibile. Le case discografiche, piuttosto, se vogliono fregare i loro clienti, possono giocare sul fatto che moltissimi non vogliono o non sono in grado di fare confronti coerenti. Michael Fremer quando ha recensito lo One-Step di Monks's Dream ha dichiarato che il disco suona benissimo ma che non ha potuto confrontarlo con altre versioni o col master tape. Pertanto il suo entusiastico giudizio è relativo, non assoluto. Alberto.
Amministratori cactus_atomo Inviato 7 Settembre 2022 Amministratori Inviato 7 Settembre 2022 @OTREBLA quanti hanno la possibilità di ascoltare un master tape non dico di tutti i dischi ma almeno di quello che ritengono significatiivi? forse neppure i tecnici del suono. tutti i nostri giudizi sono relativi ad una idea platonica del suono che ci siamo costruiti, non c'è niente di male, altrimenti nella classica tutti suonerebbero con lo stesso tempo, con gli stessi strumenti non ci sarebbe differenza tra un pollini ed uno studente di ultimo anno di conservatorio. troviamo una tromba strdula ma non sappiamo se è un errore di ripresa, un impianto scadente o magari quella tromba stridula era in natura. Troviamo un basso invadente o con troppe code, ma nulla può darci la sicurezza che live quelle code non ci fossero. le orecchie cambiano, i gusti cambiano, una cosa è volere un prodotto filologicamente corretto, altro voler eun prodotto che suoni bene secondo i nostri parametri
OTREBLA Inviato 7 Settembre 2022 Inviato 7 Settembre 2022 Noi appassionati certo che non possiamo ascoltare i master tape, ma il tecnico del suono sì che può, anzi deve, nel momento in cui sta tagliando una lacca direttamente dal nastro. E' lui, in quel momento, la nostra garanzia che ciò che si sente sul nastro si sentirà, più in piccolo, sul vinile. Noi appassionati però abbiamo qualche volta la possibilità di fare confronti tra una ristampa da file Hi-Res ed una Full Analogue. Io di questi confronti ne ho potuti fare alcuni (pochi). MFSL ha contato sul fatto che pochissimi appassionati sono disposti a comperare due costose versioni Full Analogue dello stesso disco. E ci mancherebbe! Già possiedi lo One-Step, perché dovresti comperare anche il UHQR di Analogue Productions? O l'Impex? O il Classic Records? Inoltre per molti titoli MFSL la corrispondente moderna ristampa Full Analogue, nello stesso formato (33 giri, doppio 45 giri), non esiste. Io, con un giro di parole (come diceva Renato Pozzetto) ti faccio capire che la mia ristampa su doppio 45 giri è Full Analogue. Suona da Dio, perché una ristampa da file Hi-Res iper-curata sotto ogni profilo suona benissimo, a chi verrebbe mai in mente di acquistarne un'altra di un'etichetta concorrente? Spendendo ulteriori bei soldoni? A nessuno. Troviamo il basso invadente? Bah, sarà sul master. Troviamo una tromba stridula? Beh, si vede che così suona sul master. Non può che essere così. Non che io sono cambiato, non che le orecchie cambiano, non che il mondo cambia. Questi sono sofismi. Alberto.
gnagna1967 Inviato 7 Settembre 2022 Inviato 7 Settembre 2022 @Lumina certamente dalla descrizione, pregevole per chiarezza, posso tranquillamente evincere che i vinili Mofi e Analogue non fanno per me, sono quanto di più lontano dal mio gusto! Vinili con registrazione luminosa e iperdettagliata con fatica di ascolto sono proprio un nonsenso 1
OTREBLA Inviato 7 Settembre 2022 Inviato 7 Settembre 2022 Aaah va be', se adesso abbiamo deciso che i vinile Analogue (?) sono iperdettagliati, luminosi, con fatica d'ascolto... Ottimo. In effetti ci voleva. Alberto.
one4seven Inviato 7 Settembre 2022 Inviato 7 Settembre 2022 Io che sono fruitore dei SACD MoFi, ma pure dei SACD AP, non ho riscontrato il tipo di impostazione descritta da @Lumina . Anzi tutt'altro. Certo suonano molto puliti, ma trovo il suono equilibratamente "warm". Più AP, meno MoFi. Non è come quando metti su un vecchio LP ma... Direi anche che nelle valutazioni, le preferenze personali hanno un notevole peso, da tenere in considerazione. 1
scroodge Inviato 7 Settembre 2022 Inviato 7 Settembre 2022 @bear_1 Ciao Armando, io sono interessato, al momento, alle differenze udibili tra supporti (e relative manipolazioni) SACD e LP della serie One Step di MOFI, se ne hai di questi, dimmi...👍
giorgiovinyl Inviato 7 Settembre 2022 Inviato 7 Settembre 2022 50 minuti fa, one4seven ha scritto: Io che sono fruitore dei SACD MoFi, ma pure dei SACD AP, non ho riscontrato il tipo di impostazione descritta da @Lumina . Anzi tutt'altro. Certo suonano molto puliti, ma trovo il suono equilibratamente "warm". Più AP, meno MoFi. Non è come quando metti su un vecchio LP ma... Direi anche che nelle valutazioni, le preferenze personali hanno un notevole peso, da tenere in considerazione. Infatti. Stessa impostazione tra LP e Sacd. Se tu consideri già "warm" i sacd gli LP lo sono ancora di più. 1
OTREBLA Inviato 7 Settembre 2022 Inviato 7 Settembre 2022 E’ stata appena pubblicata questa video intervista a Chad Kassem, proprietario di Analogue Productions ed Acuostic Sounds. Chad si diverte a scherzare con gli One-Step, dicendo che per la verità non sa “Quanti Step sono” e che comunque non sa se sono “uno Step [passo] in avanti”. Va be’ dai, ci sta che a questo punto ironizzi sull'accaduto (alle spalle della concorrenza). Piuttosto dice una cosa molto interessante, cioè che Analogue Productions sostituisce la lacca figlia ogni 800/1000 massimo copie stampate. Quindi se si possiede, per dire, la copia 1050, c’è la concretissima possibilità di avere tra le mani la cinquantesima o la duecentocinquantesima copia della nuova lacca e non la mille e cinquantesima della vecchia. . . Alberto.
one4seven Inviato 7 Settembre 2022 Inviato 7 Settembre 2022 @giorgiovinyl penso pure io che l'impostazione sia coerente tra supporti dello stesso titolo su medesima etichetta, non avrebbe senso il contrario. Però qui è evidente che entrano in gioco le sensazioni personali, e perché no, anche l'impostazione del proprio impianto. Ma in misura minore, penso. . Personalmente adoro la pulizia ed i silenzi profondi, in alcuni frangenti li trovo essenziali e parte imprescindibile per la resa sonora. Al contempo ritengo piacevole il "warm", motivo per cui mi piacciono le edizioni digitali delle suddette etichette. Quando metto su un vecchio LP, cambiamo proprio strada, ma bisogna fare i conti col fatto che la pulizia, i silenzi profondi, ma la linearità soprattutto, non fanno parte di quel mondo. Per non parlare di altre variabili... Non nel modo di cui è capace il buon digitale. E allora che fare? Semplice: usarli entrambe 🤣
giorgiovinyl Inviato 7 Settembre 2022 Inviato 7 Settembre 2022 3 minuti fa, one4seven ha scritto: Semplice: usarli entrambe 🤣 Sono d'accordo con te. Poi quando possibile io preferisco rimanere in analogico quando l'incisione è analogica e in digitale quando l'incisione e in digitale. Ma i sacd MoFi o AP sono un ottimo compromesso se non addirittura un eccezione.
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