La corazzata Mofi/Music Direct si è autoaffondata?

[ilbiffo1]

@Jackhomo effettivamente... 

Tornando a Chad il signore, trovo veramente vergognoso il suo atteggiamento che vedendo un concorrente in presunta difficoltà lo a attacca in ogni modo anche con risatine ironiche fuori luogo. 

Forse, anche lui come qualcuno qui, nutriva del rancore, vedendo ad esempio che le sue ottime serie a 45 RPM di 20, 25 anni fa (Prestige, Blue Note, Verve) stampate in sole 1.000 copie di cui ad oggi molte risultano ancora invendute, operazione a livello commerciale ed economico   spazzata via dalla serie One, Step , decine di migliaia di copie vendute in pre ordine. 

p. s. Il terzo One  Step é The Nightly 2017 risaputamente di origine digitale ma Original 

Master Recording (che ovviamente può essere anche digitale)ed é appunto digitale ma all'epoca praticamente non successe niente pur non essendoci solo il passaggio digitale ma essendoci addirittura il master originale digitale. 

Misteri. Suona da manicomio, devastante, se qualcuno é di Torino, organizzo una seduta di ascolto da dptrade. 

Altri titoli,  no, sentireste il passaggio digitale... 

[one4seven]

1 ora fa, TetsuSan ha scritto:

Questo però è un caso diverso dai MoFi incriminati. E' un DAA. Magari il Thriller in uscita fosse fatto così.....

 

Stessa identica procedura di MoFi. Nastro - File - eq in dominio analogico - tornio.

 

[Folkman]

1 ora fa, ilbiffo1 ha scritto:

Tutti i titoli mono  AP, Music Matters ,Tone Poet , BN 80 th sono finti mono...

i Classic Records mono BN dei primi anni 2000 sono veri mono .

È così e non solo quelli .

[one4seven]

10 ore fa, Lumina ha scritto:

se non ricordo male, ma non credo, la versione americana della Impex era inizialmente pubblicizzata come AAA. Probabilmente il passaggio digitale citato sopra è stato inserito dopo il casino della MoFi…

No saprei. Sta di fatto che cmq i passaggi che ho riportato sono esplicitamente dichiarati sul sito impex, alla pagina relativa al disco in questione.

Quindi apprezziamo la correttezza di Impex, anche fosse postuma.

[TetsuSan]

12 ore fa, Lumina ha scritto:

Sourced from the original master multi-tracks tape owned by Al Di Meola. Transferred to digital PCM 32-bit/384KHz by Dann Thompson and Ulrike Schwartz at Skywalker Sound for editing and tape fluctuation correction. Analogue Mixing by Roy Hendrickson. Analogue Mastering and Cutting by Bernie Grundman.

@one4seven LEGGI BENE

[one4seven]

@TetsuSan perdonami ma non noto differenze sostanziali. Si beh... Questo è stato mixato in dominio analogico dopo la scansione dei nastri, ma MoFi non si occupa di remixaggio. Dove farei l'errore?

[giorgiovinyl]

Insomma abbiamo scoperto che il furfante è Chad Kassem altro che Jim Davis proprietario di MoFi.  
Incidere un disco In mono con un tornio stereo è un crimine mentre omettere di avvertire i consumatori di un passaggio in digitale una bazzecola, una dimenticanza.

Che poi io sapevo che il fake mono era quando un brano stereo veniva riprocessato in mono e viceversa. 

[BasBass]

16 ore fa, ilbiffo1 ha scritto:

ma entro in campo patologico dove purtroppo (per fortuna) non son ferrato.

Questo thread ha esacerbato le più bislacche forme di psicopatologie "audiofile" immaginabili e non... ed è divertentissimo leggere tutto ciò, a dimostrazione inequivocabile che i polli possono essere presi per i fondelli all'infinito dai vari guru di turno, e non solo in ambito "audiofilo"...

P.S. Sono anch'io a Torino, se il buon Paolo da la disponibilità metto volentieri a disposizione le mie copie MoFi e non MoFi per confronti diretti.

[bear_1]

@BasBass ...."leggere tutto..." auguri per chi inizia per la prima volta sono 111 pagine.  E' diventato un libro (con inserimenti  ripetitivi)...mah.....??'👋

[OTREBLA]

7 ore fa, giorgiovinyl ha scritto:

Insomma abbiamo scoperto che il furfante è Chad Kassem altro che Jim Davis proprietario di MoFi.  

Il principio che si evince da alcuni commenti in questo thread è che chi critica MFSL è leccapiedi di qualcuno, affetto da psicopatologie e pollo da spennare.

Chi difende a spada tratta l'etichetta, viceversa, è assennato, indipendente nei suoi giudizi e di certo non un pollo da spennare. Anche perché dopo la rivelazione del riversamento in DSD, di penne al poveretto non ne sono rimaste più molte.

.

 

.

Per non essere ripetitivi, quella qui sopra è una interessantissima intervista di ANA[DIA]LOG a Kai Seemann, presidente di Speakers Corner.
Tra le altre cose Seemann afferma che la stamperia più costosa in Europa è la Pallas (più di 2 Euro a LP) e quella più economica è GZ Media (Repubblica Ceca; meno di 1 Euro a LP). Può essere pattuito un importo extra per il controllo manuale ed un maggiore tempo di raffreddamento di ogni singolo LP.
La voce più importante sul costo totale di produzione di una ristampa Full Analogue è il taglio della lacca. Si va da un minimo di 450 Euro all’ora per i Berliner Studios a diverse migliaia di Euro (all’ora) per il Cohearant di Kevin Gray e gli Sterling Sound di Ryan Smith.
Il taglio lacca incide per un 35% sul costo finale del disco. La seconda voce sono gli oneri per la licenza, che variano molto da etichetta ad etichetta, ma che sono sempre elevati. La terza voce è il costo della stampa. La cosa interessante è ciò che dice Seemann a questo punto, ovvero che il costo della copertina è uguale a quello della stampa. Questo perché Speakers Corner tiene a riprodurre esattamente i colori delle copertine originali e ciò comporta un lungo lavoro da parte di grafici e stampatori.
Le copertine sono ricavate tramite un processo di scannerizzazione delle copertine originali.
Dal 1993 Speakers Corner ha prodotto circa 600 ristampe. Di ogni titolo ha realizzato migliaia di copie e in ogni caso, a seconda della richiesta, non si è mai posta un limite al numero delle stampe. 
Soltanto per un titolo, molto venduto, si è dovuto ricorrere al taglio di una seconda lacca, per tutti gli altri ne è bastata una.
Con una lacca figlia si possono stampare fino a 10.000 LP.
Il costo totale di produzione di un LP Full Analogue è dalle tre alle quattro volte superiore al costo di un LP digitale.
Le case discografiche licenziatarie sono più propense a concedere l’autorizzazione per i titoli meno richiesti, mentre per i titoli più richiesti la risposta è no a prescindere.
Il processo di produzione di una singola ristampa non dura meno di 6 mesi, dall’approvazione da parte del licenziatario al primo LP stampato. Con la prima serie di stampe Speakers Corner va in pari ed è soltanto a partire dalla seconda serie che l’etichetta inizia a guadagnare. 
Una licenza a stampare dura in media 5 anni. Alcuni contratti indicano il numero di copie che Speakers Corner può stampare, altri le lasciano mano libera.
Speakers Corner non ha mai utilizzato la tecnica DMM per i suoi riversamenti e Seemann aggiunge che detta metodologia non lo soddisfa (ettecredo...).
Seemann afferma che la differenza di suono tra un master di prima generazione ed uno di seconda generazione  è molto inferiore a quella introdotta da altri fattori di natura tecnica, come la mescola vinilica con cui si stampano i dischi (addirittura…).
Le Major sperano che in futuro vi sarà una tecnologia in grado di ripristinare l’integrità meccanica di qualunque nastro magnetico, qualsivoglia sia il danno ad esso arrecato dal passare del tempo e dall’uso; per questo motivo non buttano mai i nastri anche se irrimediabilmente compromessi.
Alla domanda conclusiva di quale sia stata per Seemann la più grande soddisfazione della sua carriera, il presidente di Speakers Corner risponde testualmente:

“La vicenda MoFi”.
Be’…dal suo punto di vista...sono soddisfazioni!

Alberto.
 

[BasBass]

1 ora fa, OTREBLA ha scritto:

Con una lacca figlia si possono stampare fino a 10.000 LP.

Tu immagina uno che stampa 10.000 vinili con una lacca e uno che ne stampa 1000... non credo ci sia da aggiungere altro.

 

1 ora fa, OTREBLA ha scritto:

Alla domanda conclusiva di quale sia stata per Seemann la più grande soddisfazione della sua carriera, il presidente di Speakers Corner risponde testualmente:

“La vicenda MoFi”.

Anche questo a rosicate sta messo bene...

[OTREBLA]

Diciamo la verità, Speakers Corner è sempre stata considerata il brutto anatroccolo rispetto alle principessine americane, Classic Records, Music Matters, MFSL, DCC,  Analogue Productions, ecc.

Con tutta la loro liturgia di edizioni numerate, cofanetti, stampe 45 giri...

Per Seemann è una bella rivincita, fossi in lui anche io me la riderei di gusto...

Come diceva quella suora iberica "No es que me gusta, però siento un fresco...".

Alberto.

[one4seven]

@OTREBLA Bel video. È vero, la SC è sempre stata considerata quasi una normale etichetta di ristampe, al massimo di buona/ottima qualità. Ma sicuramente inferiore alle più blasonate Americane. Non alla loro altezza. Infatti non gode dello stesso supporto da parte dei vari influencer... Quanto fa la pubblicità eh...

Cmq ultimamente molto criticata per la scarsa qualità dei supporti (vinile ondulati etc...). 

Sta a vedere che è l'unica che davvero fa stampe analogiche. 🤣

[TetsuSan]

10 ore fa, one4seven ha scritto:

Dove farei l'errore?

Hanno digitalizzato il 24 tracce e mixato in analogico. Spero tu colga la differenza. E' sostanziale.

[OTREBLA]

8 minuti fa, one4seven ha scritto:

Quanto fa la pubblicità eh...

Tu dici che fa? In un verso e anche nel verso opposto?  MoFi ne gode e ne godrà di una pessima...

Se tanto mi da tanto...non vorrei essere nei loro panni.

Alberto.

[Solaris]

2 ore fa, OTREBLA ha scritto:

Per non essere ripetitivi,

🤣🤣

[Bazza]

Questa discussione pare una scala di Escher...

[one4seven]

35 minuti fa, TetsuSan ha scritto:

Hanno digitalizzato il 24 tracce e mixato in analogico. Spero tu colga la differenza. E' sostanziale

Ok, senza dubbio. Ma quello è un disco nuovo, tratto da una registrazione vecchia ma mai usata. MoFi fa ristampe, quindi non fa remix. Non gli servono i 24 tracce. Parte sempre da una "Working Copy". E' ovvio che il passaggio Digitale possa partire solo da questo step.