oscilloscopio Inviato 10 Aprile 2021 Inviato 10 Aprile 2021 @analogico_09 è così fin dai tempi dell'impero romano... Rilassati con questo pezzo del "Conte"...la sezione fiati è uno spettacolo...
analogico_09 Inviato 10 Aprile 2021 Autore Inviato 10 Aprile 2021 31 minuti fa, oscilloscopio ha scritto: è così fin dai tempi dell'impero romano... Solo che ai tempi delli antichi romani se il burocrate sbagliava con il patrizio (che sarei stato io... 😄 ) finiva al colosseo... E vuoi che non sia sempre uno spettacolo la sezione dei fiati del Conte... in quegli anni dove coglievi coglievi bene, era tutto un "florilegio" di "big Band".., uno dei pionieri di questo tipo di compagine fu Fletcher Henderson.., gioco serratisimo dello swing al "fiato" e alla ritmica, al quale si ispirava Sun Ra (che aveva suonato all'inizio carriera con Henderson) per il suo jazz mistura di tradizione e di free ... Senza Henderson Benny Goodman non sarebbe stato quello che fu.., il re dello swing con la corona deglia altri... ma è un'altra storia... 😉 Ah.., Count Basie lo ascoltai a Umbia Jazz, prima edizione itinerante, la vera Umbria Jazz leggendaria, nei '70... Ci furono degli imbecilli politicizzati di estrema idiozia (che purtroppo è di destra e di sinistra) che cercarono di boicottare il concerto distribuendo ciclostilati nel quali si diceva, ricordo benissimo, quasi testualmente, che " la musica di Count Basie era uno swing oliato per il piacere delle classi borghesi sfuttatrici...in concetto era quello). Peccato che non pensari di conservarne uno di quei figlietti... oggi su ebay chissà quanto mi ci darebbero... 😄 2
oscilloscopio Inviato 10 Aprile 2021 Inviato 10 Aprile 2021 16 minuti fa, analogico_09 ha scritto: " la musica di Count Basie era uno swing oliato per il piacere delle classi borghesi sfuttatrici... Accostare la musica alla politica è come accostare una deliziosa zuppa di pesce a delle uova marce... Tornando ad Henderson che dire...molti "grandi" sono transitati nella sua orchestra, da Armstrong a "red" Allen, e Coleman Hawkins. C'è da dire che molti arrangiamenti erano eseguiti oltre dal citato Sun Ra, anche da Benny Carter (mica pizza e fichi) ed infine Henderson stesso divenne arrangiatore e non a caso del citato Benny Goodman... 1
analogico_09 Inviato 10 Aprile 2021 Autore Inviato 10 Aprile 2021 8 ore fa, Oste onesto ha scritto: Dato che mi sembra di non andare fuori tema, provo ad arricchire gli spunti di discussione, anche con una riflessione sulle enormi capacità tecniche/culturali che i musicisti jazz devono avere. Certo anche chi suona la classica deve essere un perfetto esecutore, ma in me desta sempre meraviglia l'apparente facilità con la quale il musicista jazz si adatta a suonare tutto (classica compresa) Il musicista jazz è abituato all'improvvisazione, a considerare il proprio strumento come '"appendice" del proprio corpo, voce diretta della sua stessa anima nel momento in cui il musicista jazz compone mentre suona e suona mentre compone.., anche quando interpreta uno standard "pubblico" che il jazzista trasfigura a misura della sua personale espressione, dello stile, del linguaggio, della forma personali. Il jazzista è un po' un "uno e duo"... esecutore e creatore di musica, di una musica che nessun altro jazzista potrà ripetere allo stesso modo. Ogni jazzista trasforma lo "standard" un qualunque brano composto da altri, magari una canzone semplice, "ballabile", ballabile, in creatura propria, unica e irripetibile. Questo permette al jazzista di adattarsi ai diversi contesti musicali, non solo "colti", con una certa elasticità Il musicista classico ha le sue altrettanto preziose particolatità, all'interno del suo contesto musicale specifico, con ampie eccezioni di musicisti in grado di uscire dai confini e di scrivere e suonare anche jazz... I musicisti del "barocco", della musica "antica", abituati abituati a improvvisare molto più che i "romantici", ad esempio , si avvicinavano di più all'idea di un musicista "integrale" come il jazzista.., ma tutto questo detto per sommi capi, bisognerebbe specificare, approfondire meglio. 1
analogico_09 Inviato 10 Aprile 2021 Autore Inviato 10 Aprile 2021 @oscilloscopio Magari fosse stata "politica".., era puro nunc'houncacchiodafare! 😩 32 minuti fa, oscilloscopio ha scritto: Henderson stesso divenne arrangiatore e non a caso del citato Benny Goodman... Il quale Goodman, aldilà di tutte le battute, un grande clarinettista, riconobbe con grande onestà intellettuale e graditudine il grande "auxilium" ricevuto da Henderson ... Senza contare quante altre orchestre "bianche" attingevano a Henderson, prima ancora a King Oliver.., ad es. Original Jazz Band.., dixieland... 😉
analogico_09 Inviato 10 Aprile 2021 Autore Inviato 10 Aprile 2021 Il 9/4/2021 at 19:07, terlino ha scritto: Ciao, mi rivolgo a te perchè sei una enciclopedia vivente. Del Video di Fine And Mellow esiste una registrazione audio del concerto? Canzone che conosco in molte edizioni della immensa Billie Holiday ma non avevo mai sentito questa edizione Più che come enciclopedia mi sento un po' come uno con appiccicati addosso tantissimi postit multicolorati sui quali ho appuntato le esperienze personali fatte in tanti anni di frequentazioni musicali di ogni genere... 😉 Ti ringrazio della fiducia però non so rispondere alla tua domanda in tutta sicurezza, credo che non vi sia una versione discografica del Fine and Mellow la stessa identica che si ascolta nel film. Incuriosito ho provato a guardare anche in discogs ma non ne trovo... magari ci sarà o ci sarà sato qualcosa negli USA, ma mai vista in Italia.
oscilloscopio Inviato 10 Aprile 2021 Inviato 10 Aprile 2021 @analogico_09 Comunque Peppe hai citato Benny Goodman, un brano da ascoltare mettiamocelo visto che non era proprio "l'ultima ruota del carro"...
Berico Inviato 10 Aprile 2021 Inviato 10 Aprile 2021 Se lo trovate compratelo senza indugio, probabilmente c’è anche in liquida, è un opera jazz, fuori concorso. 1
deaf ear Inviato 10 Aprile 2021 Inviato 10 Aprile 2021 @Berico si c'è in hires dentro "The last word - The Warner Bros years" che contiene anche il Live al Nice Festival del 1986
Questo è un messaggio popolare. analogico_09 Inviato 10 Aprile 2021 Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 10 Aprile 2021 2 ore fa, Berico ha scritto: Se lo trovate compratelo senza indugio, probabilmente c’è anche in liquida, è un opera jazz, fuori concorso. Io ho la VHS che acquistai appena uscita, nel 91, non ricordo se prima o sopo la morte di Davis avvenuta nel settembre del '91, stesso anno del concerto a Montereux, 8 Luglio, e del concerto romano allo stadio Olimpico del 23 luglio al quale non mancai... Un concerto "particolare", Davis visibilmente provato ci regalò, alternando a lunghi momenti di routine, dei veri e propri stati di grazia, di musica stratosferica, di profonda ispirata poesia che mi fecero accaponare la pelle. La particolarità di questo disco, anzi del concerto a Montreux, è che Quincy Jones riusci a convincere Davis ad accettare l'invito e a suonare i brani del suo straordinario repertorio classico, a suonare la tromba in modo "classico".., un ritorno al passato mai invero morto, mai dimenticato.., sempre tornava anche nelle tappe più funky, "astratte".., discoro lungo.., già fatto altre volte.., tornava al lirismo tagliente e profondo di KOB, di Sketches of Spain, di Miles Ahead, di Workin', ecc... Trafrerii su CD la VHS con ottimo audio che contiene 13 brani dei 16 del CD per poterlo ascoltare più agevolmente. Davis affiancato da Kenny Garret, alto sax e da Wallace Roney alla tromba e flicorno.., bravissimo, musicista molto apprezzato da Davis in visibile stato di adorazione del maestro... Forse presentendo la sua morte, che sarebbe avvenuta di lì a due mesi, Davis provava il bisogno di fare una passaggio all'indieto.., chissà.., anche a Roma, pochi giorni dopo Monteraux, ci fece provare qualche attimo di brivido quasi all'"Ascensore per il patibolo". Emozionante! Ascoltiamo The Pan Piper - Solea 2 1
leoncino Inviato 11 Aprile 2021 Inviato 11 Aprile 2021 @analogico_09 io purtroppo ho una scarsissima memoria, ma conosco il Jazz molto bene, in pratica, a parte le nuove leve, conosco praticamente tutti i musicisti che fecero grande il Jazz. Per esempio sia i dischi che i musicisti menzionati qui, !i conosco molto bene. Ma io pur amando moltissimo Davis faccio fatica a ricordare le sue formazioni, per ricordare i componenti dei Led Zeppelin mi devo concentrare. Ho dischi di Stanley Turrentine, di Mahalia Jackson, di Bessie Smith e moltissimi altri ma non chiedetemi di scriverne, non ne sono capace. Comunque quella versione di Fine And Mellow si trova nella raccolta che ho più sopra segnalato.
oscilloscopio Inviato 11 Aprile 2021 Inviato 11 Aprile 2021 Altro grande del clarinetto e sax del jazz classico..Sidney Bechet come altri conosciuto tramite la mia ricerca di dischi a 78 giri di jazz...
Questo è un messaggio popolare. analogico_09 Inviato 11 Aprile 2021 Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 11 Aprile 2021 @oscilloscopio 2 ore fa, oscilloscopio ha scritto: Sidney Bechet Certamente! Ricordiamo anche gli altri leggendri colleghi che hanno fatto la grande letteratura clarinettistica in jazz. Jimmie Noone e Barney Bigard (fedellissimo di Ellington), entrambi capaci di disimpegnarsi egregiamente anche nella classica. Arrivati al jazz "moderno", vorrei ricordare l'altro grande clarinettista bianco con il blues "nero" nell'animo che fu per questo fraternamente accettato negli ambiti jazzistici neri degli anni ruggenti della 52ma strada. Tony Scott (antonio Scaccia), italo-siculo-americano. Una biografia straordinaria, una carriera artistica finita male in Italia.., dove anzi a finire peggio è proprio l'Italia... . Amico di Parker, di Billie Holiday (forse furono amanti), degli uomini del bop e non solo, portò a livelli virtuosistici ed espressivi ragguardevoli il suo strumento. Restano miitici i "duelli" con l'altro grande clarinettista amico/nemico Buddy DeFranco, jazzman bianco non di meno virtuoso ed espressivo di ma meno "avventuroso" e più "tradizionale" di Tony Scott. Due informazioni spicciole e inesaustive, ce ne vorrebbe di tempo e di capacità per poter tracciare un basilare ritratto esistenziale ed artistico di questo grande uomo, grande artista indomito, nomade, vventuroso, instancabile che amava tutt la musica del mondo, che si raggiunse l'oriente per suonare con i musicisti locali "musiche per la meditazione Zen..." C'è un disco dal titolo omonimo, forse il più celebre di Tony Scott. Segnalo questo disco "The Complete Tony Scott" che presenta un gruppo di musicisti eccezioinali, tra cui Bill Evans... traduco da Google: "The Complete Tony Scott", Tony Scott and His Orchestra, su RCA VICTOR Records, 1957, Mono. Arrangiamenti in stile Basie della metà del secolo evidenziati da un paio di brani estesi con una più moderna inclinazione jazz. Alcuni grandi talenti utilizzati in queste sessioni tra cui Sahib Shihab (un preferito personale), Bill Evans, Zoot Sims, Clark Terry, Thad Jones, Milt Hinton, Freddie Green, Osie Johnson, Joe Newman, Gigi Gryce, molti altri. Avrebbe potuto essere un classico viste le formazioni, non male così com'è. Forse, Tito, ricorderai, commentammo brevemente, il mio post nel quale raccontavo il causale incontro con Tony Scott in un negozio di strumenti musicali romani nel 1998/99, quando in modo spontaneo, casualmente, iniziammo a parlare a lungo e lui, che mi aveva preso a benvolere, sorpreso delle domande che gli rivolgevo, apprezzando quello che sapevo del jazz, di lui stesso, mi raccontò un sacco di cose della sua vita, della sua musica, del mondo del jazz. Testimonianze vive, vissute e dirette.., su Parker, Gillespie, Holiday.., ecc.., mi sembrava di sognare.., a tu per tu con una tale leggenda... altro che leggere i libri... E non mi mollava.., nè io lui.., diceva che il mio profilo gli ricordava suo padre.., e intanto pioveva. Noi due al riparo nell'entrata del negozio mentre la sua compagna attendeva sotto l'ombrello in strada, vicino alla macchinacon un sorrisso dolce, paziente, un'espressione tra il divertito e l'"inumidito"... 🙂 ... la serata era umida ma pèer me era come se splendesse il sole... Mi invitò ad andarlo a trovare nella casa - atelier della sua compagna.., mi disse di portare mio figlio con la pianola che avevo acquistato poco prima nello stesso negozio.., chè avremmo suonato insieme... Non andai.., timore, timidezza, sicuramente l'inadeguatezza di poter suonare con lui.., non lo scoprirò mai.., avevo promesso che gli avrei portato delle foto che gli avevo scattao durante un festival jazz di Pescara negli anni '70.., però non andai. Conservo ancora la cartellina con le foro.., sono sempre lì.., magari glie le porterò quando finirò anch'io in paradiso, spero, il più tardi possibile, dove certamente, finalmente Antonio Sciacca avrà trovato "fissa e degna dimora"... Perchè dico questo?... Al prossimo post... 3
oscilloscopio Inviato 11 Aprile 2021 Inviato 11 Aprile 2021 @analogico_09 Ricordo bene l'episodio che hai citato, ed ogni volta leggo nel tuo scritto come un rammarico un' "occasione persa" per non aver dato seguito a quell'incontro. Tony Scott lo conosco poco, ho giusto un brano su quel disco che ho già citato parlando di Omar Simeon sicuramente un artista da approfondire...
Questo è un messaggio popolare. analogico_09 Inviato 11 Aprile 2021 Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 11 Aprile 2021 2 ore fa, analogico_09 ha scritto: Perchè dico questo?... Al prossimo post... Per capire meglio di come potrei spiegarlo io... il regista siciliano Franco Maresco (chi ricorda la celebra accoppiata Ciprì e Maresco di "cinico tv"?) ha girato nel 2010 un documentario su Tony Scott e sul jazz, a mio avviso meraviglioso, intitolato polemicamente (e a ragione) "Io sono Tony Scott, ovvero come l'Italia fece fuori il più grande clarinettista del jazz" linko l'articolo della rivista di cinema on line MyMovie.it https://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=63586 , la bella recensione/presentazione del film a firma di Nicoletta Dose... Riporto solo la parte finale dello scritto "Maresco dimostra, con il distacco discreto di un regista che ama il suo soggetto ma vuole anche metterne a nudo le debolezze, come l'arte abbia bisogno di spazi e riconoscimenti per poter vivere senza restrizioni di libertà. In un paese come il nostro, dove la parola 'cultura' vive agli angoli della quotidianità, uno come Tony Scott finisce per vivere in strada, in un permanente nomadismo disperato, ingloriosa metafora dei nostri tempi oscuri. C'è qualcosa che non va se un artista come lui viene sepolto in una tomba in prestito. Tempo qualche anno e dovrà andarsene anche da lì per lasciare il posto a qualcun altro." Grazie a san tubo, abbiamo la possibilità di vedere questo grande document(o)ario, opera estetica di grande rilievo e che merita il plauso e la graditudine di tutti gli appassionati di jazz 1 2
analogico_09 Inviato 11 Aprile 2021 Autore Inviato 11 Aprile 2021 58 minuti fa, oscilloscopio ha scritto: Tony Scott lo conosco poco, ho giusto un brano su quel disco che ho già citato parlando di Omar Simeon sicuramente un artista da approfondire... Ti suggerico l'eccellente Billie Holiday whit Tony Scott and his orchestra.., anche questa composta da veri "campioni" del jazz... c'è anche in vinile https://www.discogs.com/it/Billie-Holiday-With-Tony-Scott-And-His-Orchestra-Billie-Holiday-With-Tony-Scott-And-His-Orchestra/release/6849096
oscilloscopio Inviato 11 Aprile 2021 Inviato 11 Aprile 2021 7 minuti fa, analogico_09 ha scritto: c'è anche in vinile Too expensive....oltre 30 euro con la spedizione...andrò a cercarlo su Napster..
analogico_09 Inviato 11 Aprile 2021 Autore Inviato 11 Aprile 2021 @oscilloscopio 👍 Pensa io ce l'ho in audiocassetta e si sente bene...
Messaggi raccomandati
Crea un account o accedi per lasciare un commento
Devi essere un membro per lasciare un commento
Crea un account
Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!
Registra un nuovo accountAccedi
Sei già registrato? Accedi qui.
Accedi Ora