Vai al contenuto
Melius Club

Jazz!


analogico_09

Messaggi raccomandati

analogico_09
Inviato

Per saggiare la tecncica, il virtuosismo di Tony Scott, consiglio, anche a me stesso che non ce l'ho.., ascoltato dal tubo, vedrò di trovarlo in Tidal, questo Bill Evans & Tony Scott - A day in New York (1957)
 

 



Ricordo che nell'incontro che ho avuto con Tony Scott, parlando delle sue esperienze musicali vissute in oriente, mi disse che fu lui, o anche lui.., a insegnare a Coltrane le prime basi delle "scale orientali" di cui il grande John fece tesoro in maniera personalissima, ovviamente...

 

Nel suo disco "Music of Zen Meditation", Tony Scott, un ricercatore eclettico e instancabile, riuscì a fondere in modo mirabile il suono del clarinetto con i suoni degli strumenti della musica zen giapponese, il koto e il Shakuhachi.., sonorità e "modi" musicali che si ritroveranno nel jazz modale dei vari Coltrane, Davis, Don Cherry,  Mingus, Coleman, ecc, mescolati con le musiche mediorientali, nordafricane, arabo-iberiche...

 

 

 

Inviato

Raccolgo l'invito di Peppe a parlare di Sonny Rollins e lo faccio solo ora perché dovevo rinfrescare la memoria uditiva (riascoltare i suoi dischi che posseggo).

Per la cronaca posseggo solo i suoi lavori Contemporary e Prestige, mi mancano i Blue Note e gli Impulse.

La cosa che mi colpisce di più è il lavoro approfondito che fa sui temi musicali ma senza il profluvio di note tipico del Coltrane di quel periodo, cosa che mi è riuscita più facile da notare ascoltando questo splendido disco:

71Wp1f4-TfL._AC_SL1400_.thumb.jpg.1192bf96ffc0ab45e7ff2a7188a4526a.jpg

in cui, nel brano omonimo, i due fuoriclasse del tenore si "affrontano" a suon di solo.

Altra perla assoluta è Way Out West

71u5zNfGDoL._AC_SL1400_.thumb.jpg.39f1e4c37dc625f25cf5b1614ba4677f.jpg

un pionieristico "pianoless" che non fa rimpiangere per niente I tasti avorio ed ebano.

Un gran caratterino Sonny, non so chi, come lui, avrebbe rifiutato l'invito di Miles Davis ad entrare nel suo primo quintetto, rifiuto che costrinse il "divino" ad "accontentarsi" (mi viene quasi da ridere) di John Coltrane. 

Famosa anche la sua sparizione dalle scene fra il '59 ed il '61 per ritirarsi a studiare, suonando di notte sul ponte Williamsburg, e proprio The Bridge sarà il titolo del suo primo lavoro dopo questa pausa, un "ponte" verso un nuovo stile.

  • Melius 1
Inviato

Vorrei segnalare il film "Ma Rainey's black bottom" su Netflix. Anche se il tema è prevalentemente il blues io salterei tranquillamente gli steccati di stile per concentrarmi su alcuni interessanti spunti forniti dal film, come il rapporto fra la tradizione e l'innovazione del generee e quello fra l'artista e la registrazione.

Da vedere.

  • Thanks 2
analogico_09
Inviato

@Gabrilupo Tutti capolvari i dischi che hai citato, Gabri, grazie; la nutrita discografia di Rollins ne contempla diversi. Ci sono lavori un  po' meno noti e meno "pietre miliari  nei quali tuttavia emerge la grandezza del sassofonista che ho avuto il pivilegio di asoltare due volte dal vivo; una volta verso la fine del secolo scorso a Perugia, un ricordo indelebile.

Dal vivo era possibile cogliere in maniera molto più netta e coinvolgentele nel disco, le capacità improvvisative di Rollins, il quale, date "due" note - dicansi "due"... -  di calipso o d'altri ritmi caribici, fu capace di improvvisare, in quel concerto, come pure sempre.., nella sua "esotica" e personalissima mistura musicale in jazz, l'interminabile teoria di frasi che si rincorrevano senza soluzione di continuità, che sembravano ripegarsi in se stesse per poi riprendere il volo e creare nuovi ghirigori sonori.., luci, colori, bagliori.., il tema, lacerato cento volte, cento volte veniva ripreso e di nuovo rimodellato, "stracciato", riportato alle estreme conseguenze ritmiche e (anti)melodiche.., senza limiti di durata; venivi risucchiato nei flussi ipnotici, rapinosi, lavici, incandescenti, dalla potente e instancabile la voce del suo sax.., profonda, rotonda, calda, di remoti sentimenti antisentimentali.., non saprei come meglio raccontare ciò che non si può raccontare a parole. Il mio amico ed io uscimmo da quel concerto esaltati.., pronti a tornare a Roma a notte piena, stanchi ma pienamente appagati. Fu uno di quei concerti che ti svelano il "segreto" del jazz.., ti rendi pienamente conto di cosa sia l'improvvisazione in jazz, quali siano le radici dalle quali estrae la sua linfa musicale il genio... Nel disco, che hai suoi limiti, si arriva a capire fino a un certo punto...

Lo riascoltai anni fa all'auditorium di Roma, primi anni del 2000, 2009?, Rollins oramai avanti con gli anni, il corpo piegato quasi a formare un angolo di 90 gradi.., dimagrito, con qualche difficoltà nel muoversi, e pensare che era alto e roccioso come un bronzo di riace.., eppure, vestito di rosso in contrasto con barba e i capelli bianchi, giganteggiava sul palcoscenico, e più di lui la sua voce musicale ancora generosissima, lucida, profonda.

Uno dei più grandi musicisti di jazz della storia.

 

analogico_09
Inviato

Tra i suoi dischi meno noti forse.., amo particolarmente il "Rollins Plays For Bird"

 

R-3174154-1366569740-9718.jpeg.jpg

 

 

Con.., scusate se è poco...

 

 

 

Tenor Saxophone – Sonny Rollins

Trumpet – Kenny Dorham

 

Bass – George Morrow

Drums – Max Roach

Piano – Wade Legge

Recorded By [Recording] – Rudy Van Gelder

 

Molto, molto bello "Alfie", un album colonna sonora dell'omonimo, bellissimo film del regista inglese Lewis Gilbert, Premio speciale della giuria al 19mo Festival di Cannes

 

La copia Impulse japan che ho io

 

R-8745644-1521610141-3647.jpeg.jpg

 

analogico_09
Inviato

Ce ne sarebbero da citare.., per ora l'ultimo, "Horn Culture" album più recente, 1973, un po' "contaminato", basso, piano elettrici.., Rollins al sax tenore e soprano... bellissimo il brano Sais una "melopea" modale al sax soprano..,ipnotico, reiterato..  "orientale"... Davis, e non solo, Don Cherry.., ecc..,  avevano lasciato i segni...
 

 

 

 

 

 

  • Melius 1
Inviato

Di Rollins in vinile ne ho almeno una decina, tra cui quelli segnalati, tutti e ripeto tutti bellissimi. Come per Duke Ellington, non si butta niente, tutti capolavori.

Ma il problema è che in quel periodo di capolavori poco o nulla conosciuti ne uscivano a iosa.

Se nel rock possiamo contare decine di capolavori, nel jazz sono migliaia.

 

Inviato

Vorrei agganciarmi a questo thread per condividere una riflessione che, da tempo, mi gira in testa. Ho quasi 60 anni e seguo il jazz da quando ne avevo 25. Prediligo il jazz contemporaneo, diciamo dal be-bop in poi, mentre poco mi piace quello delle grandi orchestre tipo Duke Ellington o Count Basie. Premesso questo, è da un po' che noto come il jazz si sia quasi "fermato". Non si scorgono (almeno io non le vedo) quelle rivoluzioni che, in passato, gli hanno dato sempre nuova linfa vitale. Penso al be-bop, al free, ma anche alla svolta elettrica di Miles Davis. Nè, sempre a mio modesto parere, si scorgono giganti tipo John Coltrane o Sonny Rollins. Mi sembra che tutte le novità discografiche siano,  o revival, o musica stile ECM che, ripeto a mio parere, poco ha a che fare con il fuoco della tromba di Dizzy Gillespie, del sax di Charlie Parker o della batteria di Elvin Jones. Questo il mio pensiero. Mi piacerebbe conoscere le vostre opinioni in merito.

Grazie per l'attenzione.

Giovanni

  • Melius 1
Inviato

Un disco che sento sempre con grande soddisfazione è The Poll Winners (Barney Kessel alla chitarra, Shelly Manne alla batteria e Ray Brown al contrabasso). Ascoltato a volume sostenuto con un buon impianto è una goduria. Poi se si riesce ad avere la versione XRCD ancora meglio.

 

Inviato

@Casperx Hai ragione, ed abbiamo già avuto modo di accennare a questo.

Il jazz si è cristallizzato in periodici revival di stili già visti. Per me manca l'aggancio alla cultura del mondo di oggi, ci sono le note e la tecnica dietro ma non c'è più la vita della gente, la gioia, il dolore, la speranza o la disillusione.

Piaccia o no come genere, l'ultima vera rivoluzione musicale, almeno nel mondo afroamericano, è stato il Rap.

analogico_09
Inviato
3 ore fa, Casperx ha scritto:

Nè, sempre a mio modesto parere, si scorgono giganti tipo John Coltrane o Sonny Rollins. Mi sembra che tutte le novità discografiche siano,  o revival, o musica stile ECM che, ripeto a mio parere, poco ha a che fare con il fuoco della tromba di Dizzy Gillespie, del sax di Charlie Parker o della batteria di Elvin Jones. Questo il mio pensiero.

 

 

E' anche il mio pensiero.., come ricordato anche da @Gabrilupo che leggo ricorda bene ciò che scrissi, ci soffermammo varie volte su questa faccenda  e in corso di discussione affermai, e ancora affermo, che dopo l'ultima autentica rivoluzione del jazz coincidente col Brodo di Cagne messo a bollire dalla sciamano Miles Davis, il jazz è "morto". Non solo perchè non c'erano più i grandi musicisti di prima, ma soprattutto perchè, causa della stessa penuria di musicisti innovatori che non riuscivano a trovare più l'ispirazione da quello, il jazz non riusciva più ad esprimere il dolore. Il quale ha sempre rappresentato la base spirituale e psichica del jazz, che era dolente anche quando le note sfavillavano allegramente.., c'era sempre un fondo segreto di dolore e di tristezza in blues dietro l'apparenza... Un dolore lirico, cosmico,  antropologico, atavico, tribale... Con quella sorta di maggior emancipazione degli afroamericani (senza illudersi, il razzismo un po' sminuito vige ancora.., la cronaca ci dice dell'ultimo "negro" ammazzato a dalla polizia in quanto "negro", l'altro giorno).. il "popolo del blues" (fatta eccezione per la vecchia guardia che ovviamente aveva fatto il suo grane tempo e non poteva caricarsi sulle vissute e naturalmente stanche spalle pure il peso estetico del futuro, e a qualche ni uovo talento che purtroppo non ce la fa a far ripartire la nave incagliata a tutto vapore) si è inborghesito, iECMmito!... o peggio... Quello che gli ultimi autentici rivoluzionari del grande "Free" temevano potesse accadere...

Il RAP, hip-pop e altre coniugazioni della musica "ghetto", e mi fa piacere che anche Gabri la pensi così, è forse l'erede più legittima del jazz, nonostante la sua estetica più "semplice" delle complesse cotruzioni jazzistiche, la quale le radici formali e spirituali nello "scat" vocale, nella grande tradizione musicale afroamericana, nella musica schiava, nei work e plantation song, nello  spiritual, nel blues, nel gospel, ecc...

Per fortuna abbiamo un ricchissimo grande passato in jazz tutto da scoprire, ascoltarte e riascoltare a piacere dai dischi, non come dal vivo,  ma non è certamente poco...

analogico_09
Inviato
3 ore fa, Mister ha scritto:

Ascoltato a volume sostenuto con un buon impianto è una goduria. Poi se si riesce ad avere la versione XRCD ancora meglio.

 

Questa discussione è dedicata alla musica jazz.., sta bene anche l'informazione sulle qualità tecniche/audiofile del disco, ma in subordine rispetto alle prioritarie osservazioni di carattere musicale. Ottimo postare anche video musicali ma accompagnati da commento, breve o più lungo, a piacere, non che si debba scrivere un saggio..., su quelle che sono le caratteristiche più salienti della musica contenuta nello "strumento" discografico, o nell'audiovideo. 🙂

 

 

 

 

Inviato
9 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Il RAP, hip-pop e altre coniugazioni della musica "ghetto", e mi fa piacere che anche Gabri la pensi così, è forse l'erede più legittima del jazz, nonostante la sua estetica più "semplice"

Anch'io la pens(avo) cosi'. Nel senso: fino agli anni'90. 

Dalla fine anni '80 ai (forse tutti) '90 ho ascoltato soprattutto Rap e Hip-hop, e trovavo l' energia e rabbia e una certa originalita', tipiche del rock e del jazz. Soprattutto quelli con un chiaro riferimento e aggancio al sociale.

Poi si e' passati alla banale routine.

Ora ascolto soprattutto i classici degli anni?60.

-

Del resto condivido al 100% il tuo post.

Anche per il riferimento al ECM (se non sbaglio?), anche qui a parte gli anni 70 e 80.

Ho comprato qualcosa ad es. del "jazz" nordico, osannato dalla critica, o lo stesso Garbarek: ma non sono riuscito a farmelo piacere.

Ma sull' ECM (che IMHO e' stata per un periodo sinonimo di qualita'), mi piacerebbe un tuo parere.

Inviato

@analogico_09 mi rivolgo a te per fare le mie veci, io non sono in grado di metterlo per iscritto.

Per favore scrivi qualcosa sul genio unico che fu Thelonious Monk.

Io dico solo che per me è l'unico che mi pare mi dia l'impressione che le note provengano da qualcosa di ancestrale.

Inviato

@terlino Mi permetto di intromettermi solo per sottolineare che, riguardo all'ancestrale, Monk era in buona compagnia, pensa a Mingus?, giusto per fare un esempio.

Inviato

@Gabrilupo chiaro che ognuno di noi .... Ma per me tutti gli altri, che adoro, sono anche cuore e cervello. Lui di cuore e cervello per me non ne mette, solo istinto.

Inviato

@terlino No, non è così semplice...

Se Monk ti appassiona così tanto (come a me, del resto) ti consiglio questa sua biografia:

3_monk_cover.jpg

  • Thanks 1

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora

  • Notizie

  • Badge Recenti

    • Reputazione
      Ultima Legione @
      Ultima Legione @ ha ottenuto un badge
      Reputazione
    • Contenuti Utili
      Capotasto
      Capotasto ha ottenuto un badge
      Contenuti Utili
    • Contenuti Utili
      fabio76
      fabio76 ha ottenuto un badge
      Contenuti Utili
    • Ottimi Contenuti
      landi34
      landi34 ha ottenuto un badge
      Ottimi Contenuti
    • Badge del Vinile Verde
      landi34
      landi34 ha ottenuto un badge
      Badge del Vinile Verde
×
×
  • Crea Nuovo...