naim Inviato 22 Gennaio 2022 Inviato 22 Gennaio 2022 50 minuti fa, mchiorri ha scritto: Certo, apprezzo ed ascolto ancora tantissimo i classici, ma amo anche seguire le nuove (si fa per dire) vie e le reinterpretazioni Di etichette importanti, se ad esempio si è interessati al free e alle nuove forme del jazz di avanguardia, ce ne sono tante.
mchiorri Inviato 22 Gennaio 2022 Inviato 22 Gennaio 2022 @naim grazie, alcune le conosco, altre no. Terrò d'occhio. Aggiungerei Enja. So che l'italiana Red Record ripartirà con la ristampa di alcuni vinili (Bergonzi, Urbani etc) a breve.
Masino Inviato 23 Gennaio 2022 Inviato 23 Gennaio 2022 Sono da poco rientrato nel vortice del vinile, abbandonato da 20 anni.. Ho acquistato un gira top degli anni 80 e spolverato i dischi di jazz acquistati da ragazzo. Bello! Ora mi sono messo in testa un'idea malsana, quella di acquistare, principalmente da Discogs aimè a prezzi non popolari, i 100 album più importanti della storia del jazz. Posterò le mie conquiste, inizio con queste. 2
damiano Inviato 23 Gennaio 2022 Inviato 23 Gennaio 2022 @naim come ti ha fatto notare l'ottimo Massimo (ciao!), ne mancano alcune che "oggi" si sforzano di portare nuove identità alla musica che continuiamo a chiamare jazz e che forse andrebbe chiamata diversamente. Auand, che fa incidere molti musicisti italiani, Rare Noise Record, che è una vero pozzo dal quale escono cose bellissime, es. https://www.mescalina.it/musica/recensioni/cuong-vu-4tet-feat-bill-frisell-change-in-the-air ACT altra ottima etichetta tedesca ..... Ciao D.
naim Inviato 23 Gennaio 2022 Inviato 23 Gennaio 2022 1 ora fa, damiano ha scritto: ACT altra ottima etichetta tedesca ACT la conosco bene, ma tra tante cose interessanti ho anche ascoltato dischi che trovo un po' ''leggerini'', una certa fusion un po' scolastica, un funk simpatico ma che porta poco. Certo non mi riferisco agli album di Rudresh Mahanthappa, che considero ottimi.
damiano Inviato 23 Gennaio 2022 Inviato 23 Gennaio 2022 @naim vero, a volte pubblicano cose un po' strane (fammi dire). Però hanno un buon fiuto e si trovano delle chicche incredibili. Sono un appassionato di Piano Trio quindi, dando per scontate le cose ovviei piace cercare cose nuove e diverse; un esempio di cosa ho trovato su ACT Carsten Dahl, da ascoltare tutto d'un fiato. Ciao D.
naim Inviato 23 Gennaio 2022 Inviato 23 Gennaio 2022 1 ora fa, damiano ha scritto: Carsten Dahl Un altro con il ''vizio'' di canticchiare mentre suona, alla Jarrett... 😉 1
ansonico Inviato 24 Gennaio 2022 Inviato 24 Gennaio 2022 Torno un attimo su Jarrett, ho visto citati tanti album, alcuni li conosco altri no e vi ringrazio perché cercherò di porre rimedio.... Nel mio piccolo penso che tra tutte le meravigliose incisioni che Jarrett ci ha regalato, se dovessi pensare a ciò che lo rende unico e potrebbe essere ricordato nelle storie non solo jazz future, allora penso ai dischi in solo degli anni '70, Facing you, Losanna, Koln, Sun Bear....
naim Inviato 24 Gennaio 2022 Inviato 24 Gennaio 2022 2 ore fa, ansonico ha scritto: Torno un attimo su Jarrett ''Il cielo è incredibilmente limpido quel memorabile sabato 29 agosto 1970 all'Isle of Wight. Sono da poco passate le cinque del pomeriggio, quando sale sul palco di uno dei rock-festival più affollati e tormentati della storia la "electric band" di Davis in formazione da Guinness, con i nuovi talenti Gary Bartz al sax, Keith Jarrett e Chick Corea alle tastiere, Dave Holland al basso, Jack DeJohnette alla batteria e Airto Moreira alle percussioni. I più giovani Jarrett e Holland hanno poco più di venti anni. Ma l'alieno da decifrare è l'enigmatico jazz-leader per la sterminata ammucchiata dei seicentomila giovani sul prato dell' isola britannica. Quando arriva Davis, è già successo di tutto, gli scontri con il servizio d'ordine e le estenuanti polemiche sulla musica gratis, che portarono al fallimento i promoter: solo cinquantamila i paganti delle tre sterline d' ingresso. Ma anche i cori fastidiosi, irriverenti durante le esibizioni delle rockstar, che fanno quasi piangere la virginale Joni Mitchell: «Credo che vi stiate comportando come turisti, dateci un po' di rispetto». Gli animi si sono placati quando tocca al carismatico Miles, 44 anni, planato a Wight con la sua "dream-band" stralunata e funky. Fin dalle prime battute, il pubblico intuisce che è una musica "strana" di insolita e ipnotica qualità. In giubbetto e polo rosso Ferrari, i bluejeans arabescati di diamantini come si usa anche oggi, la tromba nera, concentrato e in piena forma, Miles Davis suona da dio e coinvolge i suoi musicisti nel più catartico e psichedelico trip elettroacustico mai udito prima in un rock-festival. Trentacinque vertiginosi minuti di trance-music che si espande in una ragnatela di piccoli fuochi e scariche magnetiche che lasciano scioccati i seicentomila di Wight. Alla fine sono senza fiato e ci vuole un po' prima che esplodano in un lungo, riconoscente applauso.''
analogico_09 Inviato 25 Gennaio 2022 Autore Inviato 25 Gennaio 2022 16 ore fa, naim ha scritto: Fin dalle prime battute, il pubblico intuisce che è una musica "strana" di insolita e ipnotica qualità. e...ad un certo punto, una parte del pubblico preso e sorpreso in contropiede da una musica inaudita e destabiloizzante, cominciò a chiedere a gran voce: che musica è questa?, oppure: qual'è il tuttlo di questo pezzo".? E la risposta di Miles fu, per l'appunto: "CALL IT AN ITHING" E pensare che questa pazzesca registrazione rimase a lungo, molto a lungo inedita, perlomeno in Italia (per quanto tempo l'avrò cercata.., dovunque, inutilmente, dopo aver letto una entusiastica e "contagiosa" recensione di Giuseppe Dalla Bona che mi lasciò di atucco intitolata "Miles fra gli hippies" per la rivista Musica Jazz dell'ottobre 1970, due mesi dopo l'evento di Wight) e che ricomparve finalmente, prima che in disco se non ricordo male, in edizione integrale, nel prezioso documentario realizzato in DVD intitolato "MD - Miles electric: a different Kind of Blue", molti anni dopo... Uno degli auri tasselli della ultima grande rivoluzione del Jazz creata e capitanata dal "divino" Miles ( che in maniera forzata, riduttiva, decentrata e cecalina, venne etichettata come "rock/jazz) durante la quale il grande jazz presentava, tra l'altro, il conto al rock per tutto quello che il rock aveva preso - tanto, ma tanto, e ancora più di tanto... - dal jazz. 😉 Quante volte volte mi sarò soffermato nel forum su questa tappa davisiana.., di poco successiva a quella dell'altro "culmine" rivoluzionario e sbaragliante intitolato Bitches Brew le cui alchimie sonore "funky" (questo termine invece è centrato, si può usare...) risuonano nel concerto dell'Isola di Wight e più avanti fino al '73 (lo ascoltai a Pescara '73, completamente rinnovato...) e parte del '74, fino al "ritiro" doloroso e forzato del trombettista che tornerà nel 1982, anche a Roma.., ed io ero lì presente, al teatro tenda Mancini... a sentirgli fare "altro" e nello stesso tempo senza perdere i "contatti" con Venus de Milo e con "a different Kind of Blues"... Miles non smetterà mai di essere "Cool" & "KoB"... Mi piacerebbe contribuire sulla scia degli altri interventi fin qui pervenuti.., ma 'sti giorni sono un po' preso da altre cose.., per ora appendo il cartello del "torno subito" come faceva un tempo il mio barbiere quando si assentava momentaneamente dalla bottega... 😄
damiano Inviato 25 Gennaio 2022 Inviato 25 Gennaio 2022 Io ho pre-ordinato questo disco che mi pare meritevole. Andrioli è bravissimo, Rosenwinkel è una sicurezza ma quello che mi ha colpito è l'assoluta naturalezza della musica proposta. Ciao D. 1
alberto75 Inviato 25 Gennaio 2022 Inviato 25 Gennaio 2022 1 ora fa, damiano ha scritto: o ho pre-ordinato questo disco che mi pare meritevole. dove lo hai prenotato se posso chiedere?
Look01 Inviato 27 Gennaio 2022 Inviato 27 Gennaio 2022 Il Jazz è un mondo favoloso ed immenso è sempre un piacere avere spunti e suggerimenti. Mi permetto di segnalarvi questo CD oltre ad essere di un eleganza notevole, ogni volta che lo ascolto resto stupito per la buona resa sonora, alla tromba c'è Clifford Brown purtroppo deceduto troppo giovane , come molti di questi geni e artisti.
naim Inviato 27 Gennaio 2022 Inviato 27 Gennaio 2022 @Look01 Un classico EmArcy (contiene una grande versione di Laura), da avere unitamente agli altri album registrati insieme a Max Roach per la stessa etichetta. 31 minuti fa, Look01 ha scritto: purtroppo deceduto troppo giovane Si, un incidente stradale notturno in cui persero la vita anche il fratello di Bud Powell e consorte, con quest'ultima che era alla guida.
Look01 Inviato 27 Gennaio 2022 Inviato 27 Gennaio 2022 @naim Ti ringrazio per avermi ricordato di aver da qualche parte anche le registrazioni con Max Roach, dovrò spostare pile di CD per trovarle😊 Il Jazz è un mondo favoloso ed immenso è sempre un piacere avere spunti e suggerimenti. Mi permetto di segnalarvi questo CD oltre ad essere di un eleganza notevole, ogni volta che lo ascolto resto stupito per la buona resa sonora, alla tromba c'è Clifford Brown purtroppo deceduto troppo giovane , come molti di questi geni e artisti.
Questo è un messaggio popolare. ansonico Inviato 27 Gennaio 2022 Questo è un messaggio popolare. Inviato 27 Gennaio 2022 Non so se è gradito, data anche la relativa lunghezza, ma ci provo lo stesso, è da un bel po' che volevo farlo. In occasione dell'imminente avvio della collana di ristampe su vinile dedicata alla Contemporary Records ed ai 70 anni dalla sua nascita, sul sito della Craft, sussidiaria Universal che si occupa di questo tipo di iniziative è stata pubblicata una storia sul suo fondatore. Io l'ho trovata una bella storia. Eccola, tradotta (alla buona!). "Fondata nel 1951 da Lester Koenig (3 dicembre 1917 - 21 novembre 1977), Contemporary Records è una tipica storia hollywoodiana. Un intellettuale che amava le arti, Les Koenig si innamorò del jazz da adolescente a New York, dove è cresciuto, figlio di un giudice. Il collezionismo di dischi ha portato a un'amicizia per tutta la vita con la futura icona dell'industria musicale John Hammond, sette anni più anziano di lui, che prese con sè il giovane Koenig per le sessioni di registrazione che stava producendo, scatenandogli la passione di avere un giorno una casa discografica jazz. In realtà, Koenig potrebbe non essersi dedicato alla musica per professione se, anni dopo, non fosse stato preso di mira dalla persecuzione politica. Al Dartmouth College, tra gli amici di Koenig c'era Budd Schulberg il cui padre, B.P. Schulberg, era il capo della produzione alla Paramount Pictures. L'anziano Schulberg apprezzò le recensioni di film e musica di Koenig sul giornale del Dartmouth e lo conobbe durante le vacanze familiari che Koenig trascorse in California con la famiglia Schulberg. Dopo un periodo alla Yale Law School, che lasciò dopo la morte del padre, Koenig fu assunto da Martin Block per lavorare alla stazione radio di New York, WNEW, nel suo popolare programma, Make Believe Ballroom, in cui Block suonava dischi di gruppi da ballo. simulando l'atmosfera di una sala da ballo per dare l'illusione che stesse trasmettendo concerti dal vivo. Dopo un anno con Block, nel 1937 B.P. Schulberg telegrafò a Koenig, ordinandogli di abbandonare tutto e di raggiungerlo a Hollywood, dove lo avrebbe insediato come scrittore alla Paramount. Koenig fu uno sceneggiatore hollywoodiano a tutti gli effetti, ma senza mai abbandonare la sua passione per il jazz. Produsse sessioni (le sue prime) per Jazz Man Records, un negozio di dischi che si dedicava anche alla produzione di registrazioni. Jazz Man era appena in fondo all'isolato dal cancello principale della Paramount su Melrose Avenue ed era un ritrovo abituale di Koenig. Koenig fece amicizia con i proprietari di Jazz Man, Marili Morden e i suoi successivi mariti, David Stuart e Nesuhi Ertegun, che gli rimasero entrambi amici e lavorarono per Koenig al Contemporary. Un revival jazz in stile New Orleans stava emergendo nella Bay Area e Koenig contribuì a documentare il fiorente movimento finanziando e producendo dischi a partire dal 1941 per il catalogo Jazz Man, dischi di figure come Lu Watters, Bob Scobey, Turk Murphy e altri. Poco dopo l'ingresso degli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale, Koenig si unì all'unità cinematografica dell'Army Air Corp, scrivendo sceneggiature per documentari di guerra. Nel giro di un anno, nel 1943, lavorò con il regista William Wyler, un'associazione che sarebbe durata nove anni. Tra la produzione di Koenig in tempo di guerra con Wyler c'era la celebre sceneggiatura del documentario The Memphis Belle: A Story of a Flying Fortress (1944), un film che è stato elogiato dal presidente Roosevelt dopo averlo proiettato alla Casa Bianca. Tornato alla vita civile come secondo in comando di Wyler, Koenig ha avuto ruoli chiave in film storici come I migliori anni della nostra vita (Dana Andrews, Fredric March, Myrna Loy), L'ereditiera (Olivia de Havilland, Montgomery Clift), Detective Story (Kirk Douglas, Eleanor Parker), Carrie (Laurence Olivier, Jennifer Jones) e Vacanze Romane (Audrey Hepburn, Gregory Peck). La vita di Koenig nei film fu effettivamente interrotta dal Red Scare nel 1953, quando fu chiamato a testimoniare davanti alla Commissione per le attività antiamericane della Camera. È stato scorticato dall'establishment conservatore di Hollywood per avere simpatie di sinistra e, nella lista nera, ha rivolto la sua attenzione alla musica a tempo pieno. Les Koenig aveva lanciato la Good Time Jazz Records nel 1949 come sede per i cataloghi Jazz Man e Crescent Records (inclusi titoli di leggende di New Orleans, Bunk Johnson, Kid Ory, George Lewis e Jellyroll Morton), che aveva acquisito dopo il divorzio di Ertegun e Morden. Tra i primi nuovi titoli GTJ prodotti da Koenig c'erano le prime registrazioni dei Firehouse Five Plus Two (con i musicisti che avevano lavori giornalieri come creativi senior con la Disney), una novelty band trad-jazz che godeva di popolarità tra le celebrità di Hollywood di serie A del momento. Nel 1951, Koenig creò l'etichetta Contemporary, inizialmente come piattaforma per compositori classici contemporanei, da cui il nome Contemporary. Nel 1951, Koenig fu avvicinato dall'ex bassista di Stan Kenton Howard Rumsey che con il suo socio in affari, John Levine, gestiva il seminale locale jazz della costa occidentale, il Lighthouse, per intraprendere l'uscita del primo album Lighthouse All-Stars che avevano registrato loro stessi. Koenig lo ha fatto e ha trasformato Contemporary da un veicolo classico contemporaneo a un'etichetta jazz moderna. E con la lista nera, si è trasformato in un proprietario di un'etichetta jazz a tempo pieno. I dischi Contemporary, in particolare quelli registrati dall'ingegnere Roy DuNann, sono stati a lungo apprezzati dagli audiofili. Koenig è stato meticoloso nel catturare l'essenza di ciò che i musicisti stavano cercando di esprimere; questo era il suo obiettivo principale come produttore. Koenig ha imparato ad apprezzare e comprendere le possibilità espressive della tecnologia cinematografica e audio durante i suoi giorni al cinema quando ha stretto amicizia, tra gli altri, con il leggendario direttore della fotografia, Gregg Toland, che ha lavorato a molti dei film di Wyler ed è probabilmente famoso soprattutto per Citizen Kane. Come uno dei primi fan della musica e dei dischi, Koenig era ugualmente affascinato dalla tecnologia audio. Le prime sessioni di Contemporary si tenevano generalmente alla Capitol Records, ma Koenig portava i suoi microfoni in quelle sessioni. Determinato a fondare il proprio studio, nel 1956 attirò l'ingegnere Roy DuNann lontano da Capitol. DuNann, che ha lavorato alla Capitol sotto il leggendario John Palladino, si era già fatto un nome, progettando, tra gli altri, l'enorme successo numero uno di Tennessee Ernie Ford "Sixteen Tons". DuNann è rimasto colpito dall'attenzione ai dettagli di Koenig, così come dai suoi microfoni. La dedizione di Koenig all'audio di alta qualità è stata particolarmente importante per DuNann, che in breve tempo ha deciso di trasformare il magazzino sul retro dell'ufficio di Melrose Place di Contemporary in uno studio di registrazione di prim'ordine. Koenig aveva già investito in attrezzature di alta gamma. L'attrezzatura includeva diversi microfoni a condensatore a valvole tedeschi e austriaci, tra cui due Neumann U-47, apprezzati oggi come i microfoni per voce preferiti da molte delle migliori star della registrazione, e un paio di AKG C-12, la Rolls Royce dei microfoni. La combinazione delle straordinarie capacità di DuNann, un'ampia sala di registrazione dal soffitto con soffitti alti, apparecchiature di alta qualità, un percorso del segnale semplice ma incontaminato e musicisti di prim'ordine hanno reso Contemporary un leader nel catturare il jazz con un calore e un'immediatezza senza precedenti. L'elenco di importanti studenti di ingegneria della Contemporary include DuNann, ovviamente, il designer dello studio Howard Holzer e il preminente ingegnere di mastering, Bernie Grundman, che è arrivato a Contemporary da giovane ingegnere e al quale sono state insegnate le complessità del mastering del disco da Les Koenig nello studio di mastering allo stato dell’arte, all'avanguardia, di Contemporary; così come il figlio di Les Koenig, John, che in seguito divenne presidente della Contemporary Records quando Les Koenig morì a 59 anni nel 1977. Tra i fan della produzione di Les Koenig e dei suoi metodi di ingegneria audio c'erano Herb Alpert e Jac Holzman (fondatore di Elektra Records), che cercarono Koenig per masterizzare i propri dischi nei primi tempi di attività di entrambe le loro etichette, un incarico che Koenig avrebbe delegato a Grundman, che alla fine andò a lavorare per Alpert presso A&M Records prima di avviare il suo impianto di mastering allo stato dell’arte, all'avanguardia mondiale. Les Koenig era noto per il rispetto che aveva ed il rapporto di amicizia che tesseva con i musicisti, nonché per le sue pratiche commerciali piacevolmente oneste. Queste qualità hanno reso Contemporary una meta privilegiata tra gli artisti. La principale identità dell'etichetta è stata plasmata dal Lighthouse All-Stars di Howard Rumsey, un gruppo composto principalmente da ex studenti di Kenton, che hanno partecipato alle sessioni di Contemporary fin dall'inizio, compresi Shelly Manne, Art Pepper, Bob Cooper, Shorty Rogers, Conte Candoli, Bud Shank e molti altri. Il loro sound era emblematico del jazz della West Coast dell'epoca; ma Koenig, un newyorkese, non era impegnato solo a registrare musicisti locali. Il catalogo Contemporary è ricco di importanti sforzi di Sonny Rollins, Ornette Coleman, Cecil Taylor, Benny Golson, Art Farmer, Phineas Newborn, Benny Carter, Helen Humes, Curtis Counce Group, Victor Feldman, Harold Land, Teddy Edwards, Howard McGhee, Ben Webster, Woody Shaw insieme ai West-Coasters Hampton Hawes, Barney Kessel e Andre Previn. Dopo la morte di Les Koenig, durante i sette anni in cui è stato alla guida di Contemporary, John Koenig, che aveva prodotto dischi con il padre per molti anni, tra cui diversi con Art Pepper (con Elvin Jones e anche con Charlie Haden), Art Farmer (con Art Pepper, Hampton Hawes, Shelly Manne e Ray Brown), Woody Shaw, Sonny Simmons e altri, ha prodotto album di Joe Henderson (con Chick Corea), Joe Farrell (con Freddie Hubbard), Bobby Hutcherson (con McCoy Tyner), Chico Freeman (con Wynton Marsalis e Bobby Hutcherson), George Cables (con Bobby Hutcherson e Freddie Hubbard), Peter Erskine (con Michael Brecker, Kenny Kirkland e Eddie Gomez) e altri, aggiungendo una nuova dimensione al catalogo di Contemporary. Gli artisti che Lester e John Koenig hanno registrato, hanno risposto alla loro ferma fiducia nella loro creatività, così come alla loro buona fede musicale. Di conseguenza, Contemporary divenne per loro un veicolo essenziale. Settant'anni dopo la sua nascita, l'eredità dell'etichetta è più imponente che mai, poiché gli album - molti dei quali oggi ampiamente proclamati classici - continuano a ispirare i fan del jazz e dell'audio e servono come influenza e ispirazione per i principali musicisti della scena contemporanea." 1 2
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