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Jazz!


analogico_09

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analogico_09
Inviato
Il 6/3/2022 at 12:11, Look01 ha scritto:

D'altro lato mi rendo conto che non tutte le forma d'arte possono entrare in sintonia con me e trasmettermi emozioni

 

 

Vero, non possiamo forzare lo stato delle cose.., se non c'è intesa non c'è, pazienza, si passa ad altra musica e senza mai aspettarsi che l'arte sia a nostra disposizione per farci provare "goisticamente" le emozioni, consapevoli del fatto che siamo noi che dobbiamo umilmente provare ad entrare in sintonia con l'arte, non l'arte - la musica o la pittura, ecc - con noi 😄 😉

  • Melius 1
analogico_09
Inviato
Il 5/3/2022 at 03:24, ansonico ha scritto:

Credo che anche vivere socialmente una musica al momento giusto abbia la sua importanza per la sua assimilazione più o meno veloce, soprattutto se quella musica, come il free, è fortemente legata agli eventi storici (i movimenti degli anni '60 e le sue derive degli anni '70).

 

 

Assolutamente vero. La necessità di vivere la musica in diretta, per poterla merglio comprendere nel suo divenire estetico e sociale, la musica che trae ispirazione, influenza e nutrimento dagli eventi sociali della viva cronaca che diventeranno storia, vale per tutte le musiche, soprattutto per il jazz tutto, non solo per il free-jazz.
A sua volta la musica potrà influenzare il sociale., diventare testimonianza storica, elemento della ricerca, della conoscenza. L'arte risente gli "umori" del vita, delle idealità,della realtà, degli avvenimenti sociali, politici, culturali, socio-economici .., l'arte e la vita sono uniti da un ponte a doppio senso di circolazione.

E' di grande importanza, fattore determinante,  poter vivere la musica, l'arte tutta, mentre la "pellicola" della vita scorre sullo schermo con accompagnamento di una colonna sonora musicale.

Per motivi anagrafici , che ho cercato di rendere anche "elettivi, ho avuto la possibilità di acoltare il jazz dalla fine dei '60 in avanti, il grande jazz dei grandi musicisti oramai quasi tutti o scomparsi, o troppo avanti negli anni.
Ascoltavo Archie Sheep, Mingus, o Albert Ayler, Ornette Cileman, ecc,  mentre leggevo delle rivolte razziali degli afroamericani... era tutto "osmotico"..., vita e musica. Ho ascoltato l'ultima musica "free" (è solo un'etichetta...) di Coltrane nello stesso anno della sua morte.., quando era ancora idealmente, poeticamente, psichicamente più che mai vivo...

La percezione degli "umori" della vita trasferitisi nella musica che scandiva a sua volta il divenire esistenziale degli afroamericani, mi aiutavano ad assimilare e a capire - entro certi limiti ero solo un insignificante "cūlus bianco" -,  il senso della musica "nera", il "free" quale rappresentazione dell''istanza sociale, politica,culturale, antropologica e razziale, non solo estetica.

Posso capire che le nuove generazioni a cui viene a mancare il determinante aspetto esperenziale, l'esperienza il più possibile diretta, considerino il fre-jazz una musica da mal di pancia.., cosa anche vicina ad essere vera, in un certo qual modo.., quella musica voleva disturbare gli establishment bianchi razzisti nella digestione.., gli impresari e i padroni del mondo dello spettacolo musicale che miravano alla cassetta, facendo i soldi fruttando le musiche "negre" rivisitate e svilite.., la stessa cosa che fece Charlie Parker tra i '40 e ' '50 e gli altri boppers che rivoluzionarono il jazz per traghettarlo nella modernità, per renderlo inaccessibile ai bianchi della cosiddetta "era dello swing" inane, onanistica, mistificatrice di quello che era l'autentico spirito dell'arte musicale afroamenricana, del "popolo del blues"...

 

Il free jazz è la voce dell'anima. E' il pianto, il grido, un manifesto  dell'amore e della libertà,

 

 

  • Melius 1
  • Thanks 1
  • 2 settimane dopo...
  • 5 settimane dopo...
Inviato

Sto ascoltando questo, i più navigati lo conosceranno, per me è una scoperta.

Bel sound.

 

analogico_09
Inviato
17 ore fa, Progressive ha scritto:

Sto ascoltando questo, i più navigati lo conosceranno, per me è una scoperta.

Bel sound.

 

 

Hai fatto la scoperta di una delle più grandi trombe del jazz "moderno", molto di più che scoprire un "bel suono"...

Purtroppo la parabola creativa di Lee Morgan durò troppo poco, avrebbe avuto sicuramente molto altro da dire. Era un grande tombeur de femmes e quando aveva solo 38 anni fu sparato dalla moglie gelosa mentre suonava in un jazz club.
In Netflix c'è un dumentatio molto interessante intitolato "I Called Him Morgan", ottimo per capire meglio l'uomo, il musicista e la sua musica, i suoi tempi...

 

Tra gli album più celebrati. Grande virtuosismo con molto feeling

 



 

 

  • Thanks 1
Inviato

Salve a tutti , vorrei segnalare questo artista che probabilmente conoscete  e/o sicuramente conoscerete il padre… figlio d’arte diversa ma non per questo senza merito , io lo trovo interessante in quanto lo stile secondo me è quello dei grandi nomi finora segnalati nei precedenti post solo un po’ più in chiave moderna ma non troppo… buoni ascolti a chi vorrà approfondire  

complimenti per il td !!

 

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Inviato
23 minuti fa, Progressive ha scritto:

direi che Lee Morgan è da approfondire 👍

I dischi di Lee Morgan sono quasi tutti molto belli…il mio preferito è Search for the New Land…

  • Thanks 1
Inviato
5 minuti fa, ferdydurke ha scritto:

I dischi di Lee Morgan sono quasi tutti molto belli…

E' il mio trombettista preferito, fra i classici. Sicuramente non ha il lirismo e la profondità di un M.Davis o C.Baker,

ma, ragazzi, il drive, il suono e il fluire continuo di idee, per me, lo rendono unico nel panorama hard-bop.

E' come ascoltare un disco dei Rolling Stones, in ambito jazz!

Forse il mio preferito è "Mode for Joe" a nome di Joe Henderson.

Assieme al (credo) ultimo suo "The last session" del'72 in cui influenzato dal rock suona un jazz elettrico

fantastico. Chissà dove sarebbe arrivato se la moglie non gli avesse sparato..

  • Thanks 1
Inviato

Lee Morgan un vero artista con un talento smisurato gli album fondamentali li avete già citati.

Mi permetto di aggiungere questo al tempo mi aveva molto colpito e domani vedo di ripescare il CD per riascoltarlo .

 

 

Inviato

@dariob Grazie per avermi ricordato: "Mode for Joe" di Henderson anche lui un gigante.

Inviato
2 minuti fa, Look01 ha scritto:

Henderson anche lui un gigante.

Che poi sarebbe..il mio..sassofonista preferito😀. In quel disco ci sono i miei due "eroi" insieme, a creare

un hard-bop fiammeggiante, con degli assoli che ti impediscono di stare fermo.

 

  • Melius 1
analogico_09
Inviato

Ottimi i suggerimenti su Lee Morgan giunti, un grande che va ascoltato anche "in testa a un rognoso".., come da vecchio detto un po' rozzo ma molto icastico... 🙂

Inviato

Ho visto un intervista ad Enrico Rava, in cui parlava di tutt'altro, ad un certo punto ha detto qualcosa come:

" prendi gli assoli di Joe Henderson, ad esempio,

sembrano delle cattedrali costruite con precione millimetrica...."

Non ho capito bene cosa intendesse..purtroppo non sono un tecnico😅, ma la definizione mi è piaciuta tanto...

 

 

Inviato

Vorrei segnalare altra grande artista contemporanea dello scenario jazz e non solo . Buoni ascolti !!

 

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